02/05/2011

Francia, mercato appetibile per le aziende italiane

Gli investitori italiani mantengono elevato il loro interesse per il mercato francese: dei 508 progetti di investimento di provenienza europea registrati in Francia nel 2010, 54 sono portati infatti da imprese italiane. Questi progetti consentiranno di mantenere o creare 2400 posti di lavoro. Per il terzo anno consecutivo, l’Italia si colloca, a livello europeo, al secondo posto dopo la Germania per numero di posti di lavoro creati o mantenuti e al terzo posto per numero di progetti, dal momento che le aziende del Regno Unito hanno realizzato un numero di interventi leggermente superiore (61 progetti contro 64). I progetti di investimento italiani del 2010 riguardano gran parte del territorio francese (13 regioni su 22), tuttavia l’Ile-de-France domina nettamente, poiché accoglie in pratica un quarto dei progetti provenienti dall’Italia.  La regione Rodano-Alpi conferma la forte capacità attrattiva esercitata nel tempo sugli imprenditori italiani, con il 20% dei progetti. Seguono la Regione Centro (11%), l’Aquitania (7%) e la Provenza-Alpi-Costa Azzurra (7%). Queste regioni accolgono da sole oltre 2/3 dei progetti. La principale regione di provenienza dei progetti italiani è la Lombardia (1/3 dei progetti). Seguono il Veneto (12,3%), il Piemonte (12,3%), l’Emilia-Romagna (12,3%) e il Lazio (10,5%). Le attività di produzione rappresentano la parte preponderante degli investimenti italiani in Francia (47%), mentre rappresentano rispettivamente soltanto il 35% e il 25% dei progetti tedeschi e inglesi. Questo dato conferma l’importante presenza storica delle industrie tradizionali italiane sul territorio francese. Seguono i centri decisionali (19%) e i servizi alle imprese (17%). Sul piano settoriale, gli investimenti italiani sono caratterizzati, come negli anni precedenti, dal predominio del settore industriale (2/3 dei progetti), cui seguono i servizi con il 21% degli interventi.  Va sottolineata la forte avanzata dei settori farmaceutico e cosmetico, che rappresentano il 10% dei progetti contro il 3,5% del 2009.
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