12/01/2017

Food&grocery online su anche in Italia (+30%)

Secondo l’ultima analisi dell’Osservatorio eCommerce B2C di Netcomm del Politecnico di Milano è di 575 milioni di euro (+30% rispetto al 2015) il valore del segmento food&grocery nel commercio elettronico. In valori assoluti sul totale dell’ecommerce il segmento incide però ancora in modo marginale (3%). Gli acquisti via smartphone raddoppiano e raggiungono quota 100 milioni di euro, pari al 17% del totale eCommerce del comparto (25% se si aggiungono gli acquisti via tablet). 


I prodotti food si aggiudicano il 90% delle vendite online
L’enogastronomia cresce del 17% e con un valore di poco superiore ai 240 milioni di euro rappresenta ancora il 47% del valore dell’alimentare online; la spesa grocery sui siti eCommerce dei supermercati tradizionali con consegna a domicilio cresce del 40% e vale 188 milioni di euro. Nel food&grocery la componente principale – in termini di valore degli acquisti – è rappresentata dall’alimentare, pari al 90% del comparto, per un valore di 519 milioni di euro, in crescita del 27% rispetto al 2015. La componente health&care pesa per il restante 10%. L’alimentare è a sua volta composto per oltre il 90% dall’acquisto di prodotti food e per meno del 10% dal wine. In particolare, nel food il 60% della domanda si riferisce all’acquisto di prodotti “secchi" (ossia confezionati, incluso il caffè), il 31% ai “freschi" (prodotti a temperatura controllata, incluso il cibo pronto), il 7% alle “bevande" e il restante 2% ai “surgelati". 


Food&grocery in netta ripresa, ma la penetrazione è bassa (0,35%)
“Nonostante il food&grocery rappresenti una delle principali voci di spesa degli italiani, la sua diffusione online è stata fino a oggi limitata - afferma Alessandro Perego, direttore scientifico degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano - L’incidenza degli acquisti online sul totale acquisti retail è pari allo 0,35% nel 2016, una penetrazione significativamente inferiore sia rispetto a quella osservata in altri comparti merceologici più sviluppati – abbigliamento (5%), turismo (29%) – che rispetto ai valori registrati (tra il 2 e l’8%) nello stesso settore in altri mercati internazionali come Francia, Regno Unito e USA. Negli ultimi anni però si è assistito a una proliferazione di iniziative online, sia da parte dei retailer tradizionali sia da parte di Dot Com pure player (anche startup): l’aumento dell’offerta si è osservato indistintamente in tutti gli ambiti, dai prodotti da supermercato ai prodotti gastronomici, dal vino al cibo pronto e possiamo ritenere che siano state finalmente gettate le basi per uno sviluppo strutturato del settore". 


Un cambiamento si impone per le aziende del settore
“Il digitale ha reso qualsiasi settore più fluido e mutevole e il mercato del food non è escluso da questo cambiamento - sostiene Roberto Liscia, presidente di Netcomm (consorzio per il commercio elettronico) - Le aziende ne fanno tesoro e hanno iniziato a creare una nuova offerta in grado di modificare le abitudini dei consumatori. Il risultato è l’affermazione e l’aumento a livello globale dei servizi di eGrocery, ready to eat e ready to cook, modelli di business che seguono l’onda del nuovo contesto competitivo che l’eCommerce del food sta oggi vivendo. Sebbene non manchino le opportunità e la domanda per le aziende di offrire nuovi servizi o soddisfare nuovi bisogni legati all’alimentazione, in Italia le iniziative di eFood sono ancora marginali e rappresentano ancora una nicchia del mercato eCommerce. Il 2016 sarà percepito come un anno spartiacque in cui l’eCommerce si è imposto come modello di business contando circa 20 miliardi di euro di ricavi e 19 milioni di eShopper. Il cambiamento deve provenire dalle aziende e le imprese del food non sono esenti.


Le esportazioni del food online incidono per il 10% del settore
Se dagli acquisti dei consumatori italiani si passa a considerare le vendite da siti italiani a consumatori italiani e stranieri, il giro d’affari supera i 650 milioni di euro. L’export, inteso come valore delle vendite da siti italiani a consumatori stranieri, incide per circa il 10% delle vendite del settore. “Nel food&grocery, contrariamente a quanto avviene mediamente nell’eCommerce B2c italiano, sono gli operatori tradizionali (retailer e produttori) a ricoprire un ruolo dominante, con il 67% del valore delle vendite nel 2016 - ammette Riccardo Mangiaracina, direttore dell’Osservatorio eCommerce B2c del Politecnico di Milano - Tuttavia le Dot Com crescono a un tasso superiore e il loro peso passa dal 25% nel 2015 al 33% nel 2016. Visto lo stato embrionale di molte di queste iniziative, è lecito aspettarsi che le Dot Com incrementino il loro peso anche nei prossimi anni. Prendendo in esame la concentrazione di mercato emerge che i primi 5 operatori del food&grocery generano il 68% delle vendite online, in linea con il 2015." 


Dei tre segmenti del food superstar delle vendite è l'enogastronomia
Sono tre i segmenti che si possono identificare all’interno dell’alimentare online: il grocery alimentare, ossia prodotti alimentari da supermercato, l’enogastronomia, ossia prodotti gastronomici e alcolici (vino, birra, liquori e distillati) e la ristorazione, ossia cibo pronto. Gli acquisti grocery alimentare nel 2016 valgono 188 milioni di euro, in crescita del 40% rispetto al 2015. Si tratta prevalentemente della spesa sui siti eCommerce dei supermercati tradizionali con consegna al piano. L’enogastronomia cresce nel 2016 “solo" del 17% ma, con un valore di poco superiore ai 240 milioni di euro, si conferma il primo segmento per valore degli acquisti. La ristorazione cresce nel 2016 del 29% e raggiunge i 90 milioni di euro. 


Innovazione sulla customer experience, nuovo trend in atto
“In tutti e 3 i settori possiamo notare una decisa tendenza all’innovazione sulla customer experience - sostiene Samuele Fraternali, ricercatore senior dell’Osservatorio eCommerce B2c del Politecnico di Milano - Dal click&collect (ossia il ritiro della spesa a carico del cliente in negozio o in un punto concordato) come alternativa alla consegna a domicilio, all’aumento di iniziative focalizzate sulla vendita di prodotti tipici di alta qualità, del fresco con consegna rapida e di ingredienti/box per la preparazione di ricette. La ristorazione controbatte con una maggiore attenzione all’elenco degli ingredienti contenuti all’interno del piatto - al fine di poter rispondere ad esigenze specifiche come diete, intolleranze e allergie - e alla garanzia di consegna dell’ordine in tempi brevi al fine di soddisfare l’urgenza del cliente". 
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