Quaranta imprese di spedizioni certificate AEO (Operatore Economico Autorizzato) ogni anno per un totale di circa 400 imprese associate che rappresentano il 30% degli AEO italiani: questo è per Fedespedi il bilancio più che positivo dei primi 10 anni dello status di Authorized Economic Operator introdotto dal nuovo Codice Doganale dell’Unione.
AEO, Una figura professionale che funziona e piace per i suoi tanti vantaggi
Dati che indicano un successo di questa figura professionale, in quanto l’AEO funziona come uno standard di competenza e di qualifica professionale che permette alle imprese di spedizioni di qualificarsi positivamente rispetto agli altri operatori, in quanto ritenuti partner affidabili e sicuri nella catena di approvvigionamento delle imprese che importano ed esportano merci. Non è un caso, quindi, che l’81% delle dichiarazioni doganali relative all’import e il 72% di quelle relative all’export in Europa siano realizzate da AEO, un dato che non si discosta da quello interno italiano, come è emerso dall’intervento del vicedirettore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Cinzia Bricca, tenuto durante un convegno sul tema organizzato a Milano da Fedespedi.
I temi in materia doganale discussi al convegno Fedespedi
Tra i molteplici temi posti sul tavolo della discussione, tre sono stati i principali punti di attenzione:
· come affrontare la Brexit e le conseguenze sull’operatività quotidiana delle imprese di spedizioni;
· qual è il futuro dell’AEO in Italia e in Europa, proprio tenendo presente il nuovo scenario introdotto nei commerci continentali dall’uscita del Regno Unito dal Mercato Unico europeo;
· quali sono le prime valutazioni sull’implementazione in Italia (Paese pilota nell’Unione) del Customs Decisions System (CDS), il nuovo sistema elettronico pan-europeo lanciato dalla Commissione UE per ridurre burocrazia e spese a carico delle imprese che devono ottenere l’autorizzazione a importare merci.
Un momento del convegno sull'AEO organizzato da Fedespedi a Milano