18/10/2016

Ecco come i sistemi per la sicurezza di Toyota gli stabilimenti diventano più ”lean”

Meno urti con i carrelli elevatori vuole dire non solo più sicurezza, ma anche meno sprechi e più efficienza negli impianti logistici e produttivi e quindi una gestione molto più “lean". In Toyota Material Handling Italia ne sono convinti al punto da aver dato vita al road show “Think Safety Think Toyota – Soluzioni per la sicurezza nei magazzini", che da luglio fino a lovembre, visitando sei differenti città italiane, offre l’opportunità di conoscere meglio le soluzioni sviluppate da Toyota Material Handling in fatto di sicurezza, ma anche di discutere con una platea di esperti e protagonisti come cultura della sicurezza e prevenzione del rischio possano rendere maggiormente competitive le aziende.


La sicurezza non è un fatto di fortuna
"Quando si parla dei pericoli connessi all’utilizzo dei carrelli elevatori non può certamente valere il detto 'la fortuna aiuta gli audaci'. La fortuna piuttosto aiuta le aziende attrezzate", ha spiegato infatti Davide Santi, after sales service manager di TMHIT in occasione del quarto incontro del road show, che si è svolto Milano, presso le Officine del Volo di Via Mecenate. Questo pensiero sposa perfettamente la filosofia di DS Smith, multinazionale di origine britannica, specializzata nella realizzazione di imballaggi, il cui claim è proprio “Don’t rely on luck", cioé “non affidarti alla fortuna".


Il caso di DS Smith Packaging Italia a Rosà (Vicenza)
Quando in ballo ci sono la sicurezza delle persone, oltre alla qualità del proprio prodotto, non ci possono essere compromessi e per DS Smith la scelta è chiara: il rischio – qualunque rischio - deve restare fuori dalle proprie porte. Per questa ragione, la divisione italiana di DS Smith Packaging ha scelto di implementare nel proprio stabilimento produttivo di Rosà, in provincia di Vicenza, alcune delle soluzioni firmate Toyota Material Handling Italia. DS Smith Packaging Italia è una realtà in forte espansione con una dichiarata volontà di diventare leader nel settore. La strada verso questo traguardo passa per una gestione “lean", che realizzi un’ottimizzazione dei processi, attraverso la minimizzazione degli sprechi e l’annullamento dei rischi, soprattutto quelli connessi all’utilizzo dei carrelli elevatori. Lo ha spiegato il direttore generale Alessandro Cebin, durante l’incontro a Milano. Nei 24.000 metri quadri coperti della struttura DS Smith a Rosà lavorano oltre 120 persone su 2 o 3 turni quotidiani e vengono lavorati ogni giorno più di 380.000 metri quadri di cartone. Di questi, circa 260.000 diventano scatole, destinate ad alcuni importanti nomi dei più diversi settori, come GDO ed automotive. La quantità e la complessità delle attività che vengono svolte quotidianamente all’interno dell’impianto si aggiungono ai vincoli strutturali di un edificio che, seppure continuamente rinnovato e aggiornato dal punto di vista del layout e delle tecnologie applicare, è comunque una costruzione anni ’60. Per l’azienda era dunque fondamentale azzerare il pericolo di collisione in un contesto in cui la forte compresenza di persone e veicoli rendeva il rischio particolarmente elevato.


Meno rischi con carrelli dotati di dispositivi di sicurezza avanzati
Il primo passo mosso verso un assottigliamento del rischio durante le attività di handling è stato dunque l’ammodernamento della flotta di carrelli elevatori, con l’introduzione di moderni veicoli Toyota dotati di avanzati dispositivi di sicurezza. Lo scorso maggio, nell’impianto DS Smith Packaging di Rosà, sono dunque entrati in azione 10 carrelli elevatori Toyota. Tutti i veicoli hanno di serie il sistema di stabilità attiva Toyota SAS (Sistema di Stabilità Attiva) antiribaltamento, fondamentale laddove si debbano movimentare carichi pesanti ed ingombranti, quali possono essere le bobine di carta utilizzata nella produzione di DS Smith. Soprattutto, tutti i carrelli Toyota nell’impianto sono stati dotati in prima installazione dei dispositivi Blue Light ed Anticollision. Il primo segnala il suo avvicinamento ai pedoni ed agli altri mezzi presenti nell’area, proiettando a terra un fascio di luce blu a distanza, Anticollision, invece, grazie all’identificazione a radio frequenza RFID (Radio Frequency IDentitication), rileva mezzi e persone dotati di trasponder attivi (tag) e può quindi intervenire autonomamente sulle prestazioni del carrello al fine di evitare un urto. Per incrementare ulteriormente i livelli di sicurezza ed efficienza durante le attività di handling è stato anche implementato I_Site, il sistema di fleet management di Toyota Material Handling. Quest’ultimo è uno strumento completo per la gestione ed il monitoraggio in tempo reale dell’intero parco carrelli, pensato per offrire indicazioni precise e sempre aggiornate sullo stato e sull’operatività di ogni singolo veicolo su cui I_Site è installato.


Riduzione drastica degli incidenti nell'impianto vicentino di DS Smith
I primi risultati dall’entrata a pieno regime della fornitura Toyota Material Handling Italia nell’impianto produttivo di Rosà sono decisamente buoni: non solo la flotta Toyota ha espresso prestazioni davvero soddisfacenti in termini di consumi ed efficienza. A settembre, il numero di urti generati da carrelli elevatori è stato misurato in drastica diminuzione e quello di incidenti è risultato pari a zero. La sfida per la sicurezza negli impianti produttivi, nelle piattaforme logistiche e distributive e nei depositi si può vincere innanzi tutto con un approccio preventivo, come testimonia l’esperienza di DS Smith nell’impianto di Rosà.

Per informazioni www.toyota-forklifts.it



Chi è Toyota Material Handling Italia?

E' l’organizzazione italiana di Toyota Material Handling Group, società di Toyota Industries Corporation (TICO), leader mondiale nelle attrezzature per il material handling. Nata nel 2010 dalla fusione di Toyota Carrelli Elevatori Italia e di BTCesab, la società oggi sviluppa la propria attività attraverso una solida rete di organizzazioni di vendita e di assistenza che può contare su 6 sedi dirette (in Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia, Toscana, Lazio), oltre 100 concessionari e più di 1.000 tecnici, per una copertura territoriale senza eguali nel settore. Dal 2010 al 2016 la quota Toyota sul mercato italiano è cresciuta di 8 punti percentuali, passando dal 17% al 25% e la società, che oggi impiega oltre 300 dipendenti, a marzo 2016 ha registrato un fatturato di oltre 200 milioni di euro.
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