25/02/2014

Eccedenze alimentari, così la GDO sopperisce agli sprechi

Sebbene nella Grande Distribuzione Organizzata (GDO) avere delle eccedenze alimentari sia un fatto insito nella stessa attività dei punti vendita, il settore sta sistematicamente cercando efficienza per ridurle al minimo gli sprechi, utilizzando rifornimenti su piazza, inserendo più efficienza logistica, applicando la tecnologia nei rapporti con i fornitori per rendere sempre più veloce il processo di riordino, impiegando sofisticati strumenti di analisi degli acquisti e delle abitudini di consumo dei clienti. “La GDO è estremamente attiva anche nel dare una seconda vita ai prodotti alimentari invenduti e ancora perfettamente commestibili attraverso la collaborazione con le Onlus – ha di recente affermato Giovanni Cobolli Gigli, presidente di Federdistribuzione - Un’azione che produce già risultati importanti: l’intera GDO operativa in Italia destina in un anno 60.000 tonnellate al riutilizzo delle eccedenze, equivalenti a 75 milioni di pasti, oltre 200.000 pasti al giorno tra mezzogiorno e sera". Un fenomeno che coinvolge ormai ogni azienda distributiva: nella prima edizione del bilancio di sostenibilità di settore redatto da Federdistribuzione (le cui aziende realizzano un fatturato annuo di 61,5 miliardi di euro) è risultato che tutte le imprese associate mettono in pratica questa iniziativa, anche se con intensità diverse: il 36% di esse lo fa su tutti i punti vendita, il 18% lo fa in più della metà dei punti vendita, il 46% in meno della metà dei punti vendita. Un fenomeno in crescita: in particolare la collaborazione tra le aziende associate a Federdistribuzione e la fondazione Banco Alimentare ha visto coinvolti nel 2013 oltre 500 punti vendita, un numero superiore rispetto al 2011, quando i punti vendita erano meno di 400.
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