Con 103 voti favorevoli, 49 contrari e tre astenuti il Senato ha approvato il decreto – già varato dalla Camera lo scorso 16 maggio - sul ponte sullo stretto di Messina. Il provvedimento definisce l’assetto della società Stretto di Messina: la quota di maggioranza della spa (51%) spetterà al ministero dell’Economia e delle Finanze mentre la quota restante a Rfi, Anas e alle Regioni Sicilia e Calabria. Al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti viene attribuita l’attività di indirizzo e vigilanza, con la possibilità di nomina di un commissario. «È una decisione storica, definitiva, attesa da più di 50 anni e consentirà di attivare 100mila posti di lavoro – ha detto il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini. Si punta a iniziare i lavori già l’anno prossimo per ultimarli nel 2030.
I numero del ponte
Il ponte è stato progettato secondo lo schema del ponte sospeso. Il progetto
tecnico ad oggi è costituito da 8.000 elaborati progettuali e prevede:
- una lunghezza della campata centrale di 3.300 metri
- una larghezza dell'impalcato di 60,4 metri
- un'altezza delle torri di 399 metri
- un'altezza del canale navigabile centrale di 65 metri per il transito di grandi navi
- 6 le corsie stradali previste (3 per ciascun senso di marcia compresa la corsia di emergenza) e 2 binari ferroviari, per una capacità dell'infrastruttura pari a 6.000 veicoli/ora e 200 treni/giorno.
E’ stato progettato con una resistenza al sisma pari a 7,1 magnitudo della scala Richter, con un impalcato aerodinamico di "terza generazione" stabile fino a una velocità del vento di 270 km/h. Grande attenzione è stata posta alle opere di collegamento: nel progetto definitivo sono previsti 20,3 chilometri di collegamenti stradali e 20,2 chilometri di collegamenti ferroviari.