17/03/2015

Droni, un futuro roseo, ma attento alla ”privacy”

I droni, ovvero "sistemi aeromobili a pilotaggio remoto" (sapr) rappresentano una tecnologia dai notevoli risvolti commerciali e industriali, grazie soprattutto alla possibilità di essere impiegati in settori tanto civili (logistica compresa) quanto militari. La Commissione europea stima che nel decennio a venire la tecnologia per i droni civili acquisirà il 10% del mercato dell’aviazione, pari a un valore di 15 miliardi di euro l’anno, mentre il parlamento inglese parla di 150 mila posti di lavoro creati dal settore in Europa entro il 2050. Gli usi di queste videocamere ad elevata definizione, munite di avanzati sensori capaci di captare immagini a grandi distanze e di trasmetterle in tempo reale, si moltiplicano. Escludendo l’ambito militare, progetti e servizi attivi riguardano gli impieghi legati a marketing, produzioni foto e video, logistica, ricognizione, ricerca, attività di soccorso, giornalismo, monitoraggio di aree sensibili e infrastrutture, agricoltura, energia, sport e altro ancora. I "sapr" pongono però un problema relativo soprattutto alla privacy dei soggetti ripresi. Il notevole aumento della capacità di videosorveglianza da parte di soggetti potenzialmente non autorizzati genera infatti implicazioni sul fronte della protezione dei dati personali degli interessati. La Ue, per bocca del suo commissario ai Trasporti, Violeta Bulc, sottolinea la necessità di regole comuni che consentano un uso responsabile di questa tecnologia. La dichiarazione di Riga, in occasione della prima conferenza dedicata ai droni (si veda testo allegato), ha promesso entro il 2016 un pacchetto di regole che garantiscono sicurezza e diritti a tutela sia di operatori, che di fruitori e cittadini. Questo argomento verrà approfondito dall’avvocato Alessandro Cecchetti nel corso del Ferrara Drone Show di Ferrara, il prossimo 28 marzo alle ore 11.30.

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