
Pubblicato il DHL Trade Atlas 2025, il report realizzato da DHL e dalla New York University Stern School of Business, che offre un’analisi completa delle principali tendenze del commercio globale che copre quasi 200 Paesi e territori. Dopo la rielezione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump lo scorso anno, permane una forte incertezza riguardo alle future politiche commerciali. Dal DHL Trade Atlas 2025 emerge tuttavia che la crescita del commercio globale si dimostra sorprendentemente resiliente alle recenti perturbazioni, una tendenza che dovrebbe protrarsi anche all’avvio della campagna di aumento dei dazi da parte degli Stati Uniti.
Crescita commerciale più rapida rispetto al decennio precedente
Secondo recenti previsioni, il commercio di beni crescerà a un tasso annuo composto del 3,1% dal 2024 al 2029, che corrisponde all’incirca all’incremento del PIL e denota un ritmo di crescita del commercio leggermente più rapido rispetto al decennio precedente. Anche in uno scenario di forte protezionismo da parte degli Stati Uniti e di risposte simmetriche da parte di altri Paesi, la crescita commerciale globale dovrebbe proseguire, pur con ritmi più moderati.
Italia: opportunità e incertezze tra dazi e crescita dell’import-export
L’Italia continua a rivestire un ruolo fondamentale nel commercio globale, posizionandosi al decimo posto a livello mondiale per trade value, con un volume di scambi nel 2024 pari a 1,3 trilioni di dollari con esportazioni per 668,6 miliardi (7° posto mondiale) e importazioni per 630 miliardi (12°). Dal 2019, l’Italia ha registrato una crescita degli scambi pari a +258,6 miliardi di dollari, con un tasso annuo medio di crescita dell’1,8%. Le previsioni al 2029 indicano un ulteriore incremento di +239,8 miliardi, con un tasso di crescita stimato dell’1,7% annuo. Tuttavia, con gli Stati Uniti quale terzo mercato di destinazione delle esportazioni italiane (10%), le nuove tariffe imposte dall’amministrazione Trump potrebbero avere un impatto negativo su alcuni settori strategici del made in Italy. Gli Stati Uniti rappresentano il principale mercato di destinazione per i macchinari industriali italiani, la prima voce dell’export nazionale, che da sola copre il 19% delle esportazioni totali. Di questa quota, l’11% è diretto proprio verso gli Stati Uniti, con una crescita del +6,7%
“L’Italia continua a dimostrarsi un attore fondamentale nel panorama del commercio globale” afferma Nazzarena Franco, CEO DHL Express Italy “A febbraio l’export italiano ha registrato una riduzione su base annua del 2,1% (era +3,3% a gennaio) soprattutto sono diminuite le esportazioni verso Turchia (-10,6%) e Stati Uniti (-9,7%)( fonte ISTAT). In questo contesto di crescente protezionismo con l’annuncio di Trump dell’aumento dei dazi del 20% per l’Europa e come evidenziato anche dal rapporto Draghi, è imperativo attingere alla nostra innata creatività italiana. Dobbiamo espandere i nostri orizzonti, coinvolgendo nuovi mercati e rivolgendo la nostra attenzione verso paesi emergenti che offrono opportunità significative. Le recenti politiche commerciali degli Stati Uniti pongono senza dubbio delle sfide, in particolare per alcuni dei settori d’eccellenza del Made in Italy, che considerano gli USA un mercato cruciale per le loro esportazioni. Tuttavia, queste sfide possono trasformarsi in opportunità concrete per rafforzare la resilienza e la competitività delle nostre imprese. Le proiezioni al 2029 indicano un incremento costante degli scambi, un chiaro segnale del potenziale ancora da esplorare e valorizzare. In questo scenario, DHL Express si configura come un partner strategico, pronto a supportare le aziende italiane nell’espansione verso i mercati internazionali, offrendo soluzioni logistiche rapide, affidabili e perfettamente adattate alle specifiche esigenze dei diversi settori produttivi.”
Leader emergenti nella crescita del commercio: India, Vietnam, Indonesia e Filippine
Tra il 2024 e il 2029, si prevede che quattro Paesi si classificheranno tra i primi 30 sia per velocità (tasso di crescita) che per entità (somma assoluta) di crescita del commercio: India, Vietnam, Indonesia e Filippine. I tre Paesi con la maggiore entità di crescita commerciale prevista sono Cina (12% del commercio globale aggiuntivo), Stati Uniti (10%) ed India (6%). I Paesi che si prevede cresceranno maggiormente in termini assoluti sono distribuiti tra Asia, Europa e Nord America, mentre tra quelli che cresceranno più rapidamente figurano anche diversi paesi in Africa e in America Latina.
A livello di grandi regioni mondiali, la crescita più rapida del volume degli scambi tra il 2024 e il 2029 è prevista per l’Asia Centrale e del Sud, l’Africa subsahariana e i paesi dell’ASEAN, con tassi di crescita annuali composti compresi tra il 5% e il 6%. Per tutte le altre regioni si prevede una crescita tra il 2% e il 4%.
Nuovo record nel commercio a lunga distanza
Nonostante l’interesse diffuso per il nearshoring e la produzione di beni più vicini ai clienti, il DHL Trade Atlas 2025 dimostra che il commercio non è diventato complessivamente più regionalizzato. I flussi commerciali effettivi indicano la tendenza opposta. Nei primi nove mesi del 2024, la distanza media percorsa da tutte le merci scambiate ha raggiunto il record di 5.000 chilometri, mentre la quota del commercio all’interno delle principali regioni è scesa a un nuovo minimo del 51%.
Prospettive positive nonostante il protezionismo statunitense
Il DHL Trade Atlas 2025 delinea diversi motivi per mantenere un approccio ottimistico riguardo al futuro del commercio globale, nonostante la svolta verso politiche commerciali statunitensi più restrittive. La maggior parte dei Paesi continua a considerare il commercio come una leva economica fondamentale, e le barriere commerciali statunitensi potrebbero persino rafforzare i legami tra gli altri Paesi. Inoltre, molte delle minacce tariffarie di Trump potrebbero trovare un’attuazione diversa rispetto a quanto inizialmente proposto o subire ritardi per evitare un’impennata dell’inflazione interna. Pur avendo un ruolo di rilievo, gli Stati Uniti non possono determinare unilateralmente l’andamento del commercio globale, rappresentando oggi il 13% delle importazioni e il 9% delle esportazioni mondiali.
”Sebbene le minacce al sistema commerciale globale debbano essere prese sul serio, il commercio globale ha dimostrato grande resilienza a motivo dei notevoli benefici che offre alle economie e alle società”, ha dichiarato Steven A. Altman, ricercatore accademico senior e direttore di DHL Initiative on Globalization presso il Center for the Future of Management della NYU Stern. ”Mentre gli Stati Uniti potrebbero ritirarsi dal commercio, seppur con costi significativi, è improbabile che altri Paesi seguano la medesima strada, perché per i Paesi più piccoli gli effetti negativi di un ritiro globale dal commercio sarebbero ancora più pesanti.”
Nuove strade verso gli Stati Uniti per il Made in China
Il DHL Trade Atlas 2025 fornisce un aggiornamento sull’impatto dei cambiamenti geopolitici sui modelli commerciali globali. Se nel 2022 e 2023 gli scambi tra blocchi di alleati stretti degli Stati Uniti e della Cina sono diminuiti rispetto al commercio interno ai blocchi stessi, la flessione è risultata marginale e nel 2024 non si sono registrati ulteriori cali.
Gli Stati Uniti e la Cina hanno ridotto le quote di commercio reciproco, ma non abbastanza da costituire un ”disaccoppiamento” significativo. Gli scambi diretti tra Stati Uniti e Cina sono scesi dal 3,5% del commercio mondiale nel 2016 al 2,6% nei primi nove mesi del 2024, ma gli Stati Uniti continuano a importare dalla Cina una quantità di prodotti pari a quella del resto del mondo. Secondo alcune analisi, le importazioni statunitensi dalla Cina sarebbero sottostimate. Considerando gli input cinesi nei prodotti importati attraverso Paesi terzi, la dipendenza effettiva dagli approvvigionamenti cinesi resta.
DHL Trade Atlas 2025
Offre numerose informazioni basate sui dati e analisi delle tendenze e delle prospettive del commercio globale. È una risorsa sempre aggiornata per dirigenti d’azienda, decisori politici, docenti, studenti, media e il pubblico interessato. In profili concisi di una pagina, riassume i modelli commerciali di quasi 200 Paesi e territori che comprendono oltre il 99% del commercio mondiale, del PIL e della popolazione. Tra le nuove funzionalità del rapporto vi sono i contenuti interattivi gratuiti disponibili su dhl.com/tradeatlas. Il sito web consente agli utenti di personalizzare le analisi e di esplorare le tendenze commerciali in base a Paesi, regioni e categorie di merci specifiche. Inoltre, offre comode opzioni per il download di dati e immagini.
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