06/07/2012

Da Trasportounito stop al fermo dell'8 luglio

Trasportounito ha deciso, dopo un tormentato dibattito interno alla categoria, di sospendere il fermo dell’autotrasporto in seguito all’apertura di un tavolo di confronto da parte del sottosegretario ai trasporti Guido Improta. Già lunedì mattina i vertici di Trasportounito si incontreranno con il rappresentante del Governo che ha fornito la sua disponibilità preventiva a discutere e ad aprire un confronto sulla verifica della funzionalità delle regole e sui temi: costi minimi, tempi di pagamento, remunerazione dei tempi di attesa carico e scarico, codice della strada ecc. “Non è stato per nulla facile per noi – afferma Franco Pensiero, presidente nazionale di Trasportounito – convincere i nostri associati a dare ancora fiducia al Governo. Ma, sia chiaro, il deterioramento del mercato e delle condizioni delle imprese di autotrasporto non consente certo l’emissione di cambiali in bianco". “Su queste tematiche – ha aggiunto Maurizio Longo, segretario generale di Trasportounito, si stanno ricreando le basi per un dialogo costruttivo fra le associazioni rappresentative di categoria, dialogo che Trasportounito intende perseguire con volontà positiva". E così il ripensamento di Trasportounito, si legge in una nota diramata da CNA-Fita, accoglie l'appello a una più matura azione sindacale, evitando le fughe in avanti dei fermi, non risolutive bensì pericolose. Dallo scorso dicembre, prosegue la nota, sono state bruciate preziose energie e soprattutto tanto tempo: l'autotrasporto italiano non può certo permettersi ancora l'attesa messianica imposta dall'impasse giuridico/legale che grava sull'83-bis né consegnarsi mani e piedi ai contenziosi legali per futuri risarcimenti. L'autotrasporto italiano ha bisogno di strumenti pratici e condivisi con il suo committente per arginare i duri colpi inferti dal caro costi, dall'assenza del credito bancario e soprattutto dal drammatico calo della produzione in atto dal 2011. "Questa crisi - ha affermato Cinzia Franchini, presidente CNA-Fita - più di altre è drammatica: non dà appelli e non lascia margini di manovra, questa crisi ci impone la condivisione come metodo, perché siamo tutti sulla stessa barca e rischiamo di affondare tutti insieme".
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