28/07/2015
Coop a prova di tenuta dopo sette anni ininterrotti di crisi dei consumi come dimostrano i
bilanci 2014 delle imprese del sistema. I dati confermano la leadership nazionale e la quota di
mercato (19%), il fatturato (12 miliardi e 421 mila), l’investimento sulla convenienza, il mantenimento dei livelli occupazionali e l’incremento dei soci (sfiorano gli 8 milioni e mezzo). Tenuta anche sul versante occupazionale (sono 54.591 i dipendenti con oltre il 90% a tempo indeterminato) con processi riorganizzativi e di efficienza che coinvolgono una parte significativa dei 1189 punti vendita. Per assicurare scelte di
convenienza verso i consumatori e per evitare effetti negativi derivanti dal calo dei consumi e
dalla ristrutturazione dei formati, occorrerà tuttavia affrontare anche il tema dell'efficienza e del
differenziale dei costi contrattuali del lavoro tra i diversi operatori. Il futuro resta comunque pieno di incognite che già si manifestano nei primi mesi del 2015. Coop conferma ciò nonostante il suo impegno e rinforza le alleanze internazionali in una
logica di ricerca di maggiore competitività; al suo fianco in Coopernic (la centrale cooperativa europea) oltre a Leclerc e
Delhaize arrivano i tedeschi di Rewe e Copernic punta a diventare la più grande centrale
d’acquisto europea (130 miliardi di fatturato complessivo, oltre 20.000 punti vendita, 630.000 dipendenti).
“Continuiamo a svolgere la funzione di presidio di convenienza e qualità per i soci e consumatori
del nostro Paese – spiega Marco Pedroni, presidente Coop Italia - benché i timidi segnali di ripresa
dei consumi si siano indirizzati più verso i beni durevoli e i servizi che verso l’alimentare. E questa
tendenza se confermata nel corso del 2015 non può che generare preoccupazione sul futuro.
Ribadiamo comunque il nostro impegno anche con la ricerca di sinergie con altri operatori affini a
noi sul piano internazionale convinti che sia quello lo scenario nel quale dobbiamo muoverci. Su
questa stessa linea viaggia l’esperienza di innovazione che stiamo realizzando in Expo".
I risultati arrivano anche fuori dal core-business centrale in virtù dell’allargamento dell’offerta in
quei settori di mercato parzialmente liberalizzati: 122 i Coop Salute dove rispetto all’acquisto dello
stesso paniere di prodotti presso il canale farmacia tradizionale, si è generato nel 2014 un risparmio
sul farmaco senza obbligo di prescrizione di oltre 11 milioni di euro (mediamente -25% rispetto a
analogo prodotto), mentre Coop Voce, la telefonia mobile a marchio Coop, ha raggiunto 1 milione e
400 mila attivazioni.
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