26/04/2016
Il bilancio 2015 si è chiuso per Consorzio ZAI – Interporto Quadrante Europa con un utile al lordo delle tasse (Ires ed Irap) di
2.476.000 di eruro. Tale utile è stato realizzato comprendendo una tassazione di circa 800 mila euro a
titolo di Imu e Tasi.
In linea con le precedenti scelte amministrative si è provveduto nel riaffermare il ruolo
ZAI quale ente il cui scopo istituzionale è di contribuire a sviluppo territoriale, pianificazione urbanistica, assetto, sistemazione e gestione delle zone
industriali attrezzate, realizzazione e governo di grandi infrastrutture a servizio
della produzione di beni e servizi. I proventi da canoni di concessione si sono attestati a circa 7 milioni di euro, valore più
alto di sempre nonostante il periodo di crisi, con un incremento del 4,8% rispetto al
2014.
Sotto il profilo delle vendite, va evidenziato che l'attività del Consorzio ZAI consiste nel
promuovere insediamenti produttivi e logistici per lo sviluppo dell’economia e
dell’occupazione di Verona, i cui proventi influenzano in maniera fluttuante il bilancio
dell’esercizio; i ricavi delle vendite sono passati dai 137 mila euro del 2014 a 1.451.000 del 2015.
Il fatturato è passato da 8.244.000 del 2014 a 9.131.000 euro del 2015, con un
incremento del 10,76%.
Interporto di Verona "über alles" in Europa
L’interporto di Verona ideato, realizzato e gestito dal Consorzio ZAI è stato
recentemente riconfermato (nel dicembre 2015) quale 1° interporto in Europa in linea
con quanto avvenuto la prima volta nel 2010.
Questo sulla base di uno studio realizzato dall’Associazione tedesca degli interporti che
ha analizzato 90 interporti europei e li ha posti a confronto analizzando 40 parametri
suddivisi in 16 gruppi: rispetto al 2010 i criteri di valutazione sono stati ampliati con più
attuali e rilevanti elementi quali "green logistics" e "gestione della sicurezza" oltre a
quelli relativi a dimensioni, magazzini logistici, terminali intermodali, servizi forniti,
investimenti effettuati, lavoratori occupati, e altro. Inoltre, la posizione all'interno del
corridoio TEN-T è stata presa in considerazione per avere una panoramica sul flusso
delle merci in Europa.
Ciò quindi premia la gestione interportuale da parte del soggetto
pianificatore, realizzatore e gestore dell’interporto e il grado dei servizi offerti da
tutte le circa 140 società di trasporti, logistica e servizi.
L'area su cui si sviluppa l’interporto è pari a 4,5 milioni di mq in cui sono
presenti, tra l’altro tre terminali intermodali, 300 mila mq di piattaforme logistiche e
sono occupati 4.400 addetti diretti e circa 7 mila indiretti. (Per i grafici di bilancio si vede l'allegato).
Premiata la forte vocazione intermodale della struttura veronese
L’interporto ha incrementato i collegamenti ferroviari intermodali con l’Europa: nel
2015 si raggiunto il record oltre 15 mila treni annui con una media di 50 treni
intermodali al giorno settimana con punte fino a 60 treni al giorno; tradotto in unità
di carico o container l’interporto ha movimentato nel 2015 ben 400 mila uti, corrispondenti a circa 715 mila teu (1teu = 1 container da 20 piedi) con un incremento
del 2,14% rispetto all’anno precedente.
Nell’interporto operano ben cinque compagnie ferroviarie che collegano ben 22
destinazioni europee e 5 destinazioni italiane.
L’Interporto ha quindi movimentato nei propri terminali intermodali circa 700 mila teu.
Per fare un paragone basta dividere 700 mila container con i 300 i giorni lavorativi
dell’anno per avere un numero - 2.333 - che corrisponde al numero di camion che ogni
giorno, grazie all’interporto di Verona, vengono trasferiti dalla strada sulla ferrovia
con evidenti benefici in termini ambientali. Considerando quindi i volumi di traffico intermodale sviluppato nel 2015 a Verona
Quadrante Europa e valutando, sulla base del piano arrivi e partenze treni attualmente
in vigore presso lo scalo veronese, la tratta media dei convogli che arrivano e partono
da Verona QE e che percorrono il corridoio Intermodale TEN - T 1 mediamente 850
chilometri circa (uguale ipotesi utilizzata per il calcolo dei costi minimi) e un volume di merci
pari a 7.418.970 tonnellate, si ottiene un chiaro esempio di quanto l'ambiente ne tragga importanti benefici. Da questa analisi risulta evidente come il trasporto su rotaia sia decisamente il più ecologico.
In crescita anche gli spazi immobiliari
Da rilevare che si è raggiunta la piena occupazione delle piattaforme logistiche
dell’interporto che quindi risultano occupate per il 100% da primari operatori di
logistica internazionali, questo a testimonianza sia della posizione strategica
dell’interporto, sia del grado di qualità dei servizi che vengono offerti alle aziende insediate.
Si è puntato anche nel 2015 al contenimento e alla razionalizzazione dei costi
immobiliari e dei servizi offerti dal Consorzio ZAI e dalla Quadrante Servizi (società
controllata da ZAI e fornitrice appunto dei servizi interportuali) a favore delle aziende
insediate nell’interporto che si sono tradotti in benefici economici per le stesse pari a
complessivi 300 mila euro.
L’attuale livello delle infrastrutture nell’Interporto Quadrante Europa necessita, a
fronte delle esigenze delle imprese, di un ulteriore sviluppo delle strutture operative e
logistiche per soddisfare appunto le richieste di insediamento di attività di logistica
integrata e ferroviarie.
Chi sono le nuove aziende insediatesi nel Quadrante Europa
Si è quindi iniziato, nella zona di completamento del Quadrante Europa, l’insediamento
di un’importante azienda bavarese del settore lattiero caseario (Bayernland) che
realizzerà il proprio centro logistico su un’area di 17 mila mq con magazzino
automatizzato di 7 mila mq.
Sempre nel 2015 è stato inaugurato nell’area di completamento a sud dell’Interporto il
centro logistico su 10 mila mq con magazzino refrigerato di 5 mila mq di un’azienda tra le protagoniste a livello internazionale nel settore dei piccoli
frutti, della frutta esotica, delle erbe aromatiche e dei funghi (Gardenfrutta).
E’ inoltre proseguita anche nel 2015 l’attività di acquisizione di aree in zona
Marangona per una spesa pari a mezzo milione di euro, oltre alla definizione di
preliminari di acquisto di 90 mila mq di aree per poter permettere l’insediamento
nella zona di un'importante multinazionale di produzione e distribuzione di mobili
e arredamento.
Investire in momenti di crisi profonda dell’economia cifre di questo tipo non si pensa
possano prefigurare una forma di immobilismo.
Risulta abbastanza chiaro che nel momento in cui in Marangona si dovessero insediare
nuove aziende, partirebbe il volano necessario a far procedere in modo spedito le
acquisizioni.
Le difficoltà di sviluppo della Marangona stanno anche nella concorrenza di altre aree
industriali similari, anche nella stessa provincia di Verona; ciò impone l’elevazione degli
standard dei servizi che possiamo offrire oltre ad un raccordo più stretto con gli operatori già insediati nelle aree industriali di competenza del Consorzio Zai.
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