Si è
svolta lunedì 12, l’assemblea di Confetra Nord Est, nel corso del quale sono
state elette le nuove cariche associative.
Paolo Salvaro è stato confermato, all’unanimità, presidente, per il
prossimo triennio 2021-2023 alla vicepresidenza è stato eletto Andrea
Ormesani. Nel corso della riunione è stata anche accolta la domanda di
ammissione a Confetra Nord Est della associazione delle imprese che si occupano
di trasporti eccezionali, TEA
(Trasportatori Eccezionali Associati).
Gran
parte dei lavori dell’assemblea si sono focalizzati sulla situazione del Porto
di Venezia da mesi al centro di incertezze e tensioni che ne mettono in
discussione il futuro e che, con l’entrata in funzione del MOSE (lo scorso 3
ottobre le paratoie hanno chiuso le tre bocche di porto in condizioni operative
reali, con una marea lato mare a 130 cm e un livello della laguna rimasto - alla
Punta della Dogana - tra i 70 e i 75 cm)
diventa davvero un porto regolato e non più di libero accesso, con tutte
le conseguenze che questo avrà per le attività in banchina.
Paolo
Salvaro sottolinea: “Innanzitutto ringrazio i colleghi per la fiducia che mi
hanno voluto dare con questa riconferma.
Poi, passando alle questioni che ci interessano di più, il primo problema
per il Porto di Venezia, scalo
fondamentale per il Veneto e il nord est è certamente il MOSE, visto che altri
problemi, come l’escavo dei canali sono stati sia pure con grande ritardo
superati. Se alzate delle paratie del
MOSE rimangono basate su altezze di marea di 130 cm o simili è un pur sempre un
problema, perché si tratterebbe di chiudere il porto 4-5 volte nei mesi
invernali, se invece la quota di
sollevamento sarà dai 110 cm, diventa un grosso problema perché avremo almeno
20 - 25 alzate e questo vuol dire di
fatto chiudere il porto anche perché sottolineo che abbiamo adesso una conca di
navigazione che ora non è funzionate per un grave danno ad una delle porte lato
mare. Ci sarebbero comunque rallentamenti,
ma adesso, a paratoie alzate non passa proprio nulla. Con la Venice Port Community alla quale
abbiamo formalmente aderito giovedì scorso stiamo proprio dialogando con la Commissaria al MOSE
Elisabetta Spitz, per capire cosa vogliono fare".
La comunità portuale vuole essere parte di
quella cabina di regia che deciderà come e quando il MOSE entrerà in funzione
in caso di alte maree. “Assolutamente
si – continua il presidente Salvaro - le
nostre esigenze devono essere tenute in adeguata considerazione perché il porto
è vitale per Venezia. Il secondo punto,
che come Confetra Nord Est non ci stancheremo di sottolineare, è quello della
croceristica, che è sempre al palo, senza soluzioni concrete, nonostante le
promesse della ministra Paola De Micheli che parla di approdi provvisori. Non
possiamo continuare così, dobbiamo arrivare ad un progetto definitivo che
permetta a questa navi di arrivare in Porto senza passare davanti a San
Marco. Terzo ed ultimo problema, da
risolvere al più presto è la nomina del nuovo presidente dell’Autorità di Sistema
Portuale, perché attualmente abbiamo un Commissario che ovviamente può
occuparsi solo dell’ordinaria amministrazione".
Il presidente Salvaro sottolinea anche l’importanza e il ruolo svolto dalla Venice Port Community, attiva già da qualche mese ma che nei giorni scorsi ha formalizzato la propria costituzione con la firma di un protocollo di intesa nella sede di Confindustria Venezia. “La costituzione della Venice Port Community, alla quale naturalmente aderiamo con convinzione, è davvero molto importante. C’è una nuova consapevolezza dell’importanza che il Porto di Venezia ha per tutta la comunità locale ma anche regionale; è il porto più importante del Veneto e considerato che l’entroterra è una delle zone più produttive d’Italia la sua funzione è fondamentale. Non è un caso che abbiano firmato il documento Confindustria, Camera di Commercio e Confcommercio. E parlare con una voce unitaria aiuterà senza dubbio nel dialogo con tutti gli enti e le realtà che debbono decidere sul Porto di Venezia".