16/07/2012

Confapi contesta la vendita di Tirrenia alla Cin

La vendita della Tirrenia è ormai un dato di fatto. Però quasi 80 parlamentari hanno presentato un'interrogazione. I governatori delle Regioni Sardegna e Sicilia, Ugo Cappellacci e Raffaele Lombardo, hanno consegnato una lettera al sottosegretario della Presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà, in cui denunciano le conseguenze legate alla procedura di cessione della Tirrenia alla Cin e annunciano di essere pronti a contestare la vendita. E la Confapi Trasporti (unione di categoria di Confapi Industria) ha denunciato il rischio di arrivare ad una situazione di monopolio se la vendita, nei termini annunciati, fosse confermata. La risposta all'interrogazione è arrivata, certo, ma è stata molto superficiale ed evasiva. E non ha toccato uno degli argomenti più importanti: quale somma, alla fine dei conteggi di dare e avere, verrà versata allo Stato italiano? Non sarà invece lo Stato Italiano che dovrà pagare i compratori? "Un gruppo armatoriale che già controlla la metà del mercato - dichiara il presidente di Confapi Trasporti, Riccardo Fuochi - potrà comprarsi la Tirrenia, diventando così quasi monopolista. Questo pagando 380 milioni di euro ma ottenendone 570 (sempre milioni di euro) come contibuti statali nei prossimi anni. Praticamente noi italiani paghiamo (570 meno 380) 190 milioni di euro per regalare la Tirrenia ad una società privata e farla diventare monopolista (e quindi in grado di aumentare le tariffe a suo piacimento)". A rincarare la dose è il presidente di Spedapi, Luca Castigliego: "le PMI vengono estromesse dai traffici marittimi, lasciando tutto in mano a un solo grosso gruppo armatoriale, che si prende la più grande e storica Compagnia di navigazione italiana senza colpo ferire, ma anzi ottenendo, in regalo, quasi 200 milioni di euro. Contravvenendo alle richieste dell'antitrust sia italiana che europea".
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