27/06/2016

Con l'inaugurazione del nuovo canale di Panama parte la rivoluzione dello shipping

La maxinave del gruppo cinese Cosco Shipping, 300 metri per 50 e più di 10 mila container a bordo, è stata l'unità marittima a inaugurare ufficialmente il nuovo canale di Panama, tagliando il nastro d'ingresso nelle chiuse dell'Atlantico alle 7,48 locali del 26 giugno. Quarantamila persone nei cantieri, sei miliardi di dollari di spesa per sette anni di lavoro, solo i numeri dell'ampliamento del canale panamense che dispone ora di nuove 
chiuse sia sull'Oceano Pacifico sia sull'Atlantico, consentendo il transito di navi con una portata oltre tre volte le attuali. 


Iniziata una nuova era per i commerci marittimi
La costruzione del nuovo canale - si legge in una nota - ha richiesto un cantiere enorme con numeri impressionanti: 50 milioni di metri cubi di scavi, 290 mila tonnellate di ferro, 4,8 milioni di metri cubi di calcestruzzo, oltre 100 milioni di ore di lavoro, con il 60% dell'acqua che viene riciclato. Possiamo affermare che da adesso in poi una sorta di rivoluzione dei commerci marittimi mondiali è iniziata: dal canale possono ora passare navi con un carico fino a 14mila container contro il massimo attuale di 4.400. Per costruirle sono cambiati gli arsenali di mezzo mondo, mentre i porti del Pacifico e dell'Atlantico - specie quelli USA - hanno già fatto giganteschi lavori per poter accogliere le nuove maxi-navi.


Tanto made in Italy nel nuovo canale
L'ambiziosa opera ingegneristica è molto made in Italy: sono italiane le paratoie realizzate da Cimolai, il cuore tecnologico del progetto che ha permesso di battere niente meno che l'agguerrita concorrenza Usa; italiano è il software operativo e molti dei materiali di costruzione speciali; italiana la guida operativa della Salini Impregilo (detentrice del 48% del consorzio costruttivo alla pari della spagnola Sacyr), due anni fa è riuscita a sbloccare il contenzioso con Panama, per poter concludere i lavori. 




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