18/05/2015

CNA-Fita su maxi-frode di trasportatore sassolese

L'associazione capitanata da Cinzia Franchini plaude al lavoro della Guardia di Finanza di Sassuolo che, dopo oltre due anni di indagine, ha portato alla luce una maxi-frode fiscale per un'azienda di trasporto “estero-vestita". Da oltre due anni anche CNA-Fita combatte duramente contro un fenomeno che ha ormai è una specie di business su cui si sono concentrati diversi colletti bianchi, associazioni e imprenditori disposti a tutto, assimilabili per rapacità ai pirati di un tempo. "L’autotrasporto - dichiara Franchini, presidente nazionale della CNA-Fita - langue e sprofonda verso una illegalità pervasiva. Il vero paradosso però è che a sprofondare sono migliaia di imprenditori che fino ad oggi hanno garantito la logistica commerciale e industriale del Paese, saldamente aggrappato alla gomma come modalità di trasporto prevalente e ormai quasi esclusiva". CNA-Fita ha richiesto da tempo controlli maggiori e l’operazione che la GdF di Sassuolo non solo conferma, ma ben documenta l’allarme che da tempo e puntualmente l'associazione ha lanciato a dimostrazione che queste situazioni sono presenti anche in regioni come l’Emilia Romagna così come l'uso distorto dei cosiddetti "contratti romeni". "Se da un lato - ha concluso la Franchini - i controlli devono essere rafforzati, è altrettanto fondamentale che il Governo ponga la questione dell’estero vestizione e del dumping sociale ad esso collegato lì dove ha trovato spazio utile, ovvero in Europa". Per la Franchini simili fenomeni sono contrastabili se si avvia da subito un'armonizzazione delle condizioni operative e di lavoro che CNA Fita da anni sollecita. "Differentemente - dice ancora Franchini - l’Europa deve comprendere che la liberalizzazione del cabotaggio rappresenterà un suicidio socio-economico e una squalificazione della logistica continentale con un profondo impoverimento del nostro tessuto economico e sociale".
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