Cityporto è il servizio di distribuzione urbana delle merci con mezzi a bassi impatto ambientale ideato e realizzato da Interporto Padova che compie 20 anni di attività. L’anniversario è stato festeggiato nel corso di Green Logistics Expo, il salone internazionale della logistica sostenibile in corso alla Fiera di Padova, con un convegno nel quale si è parlato non solo dell’esperienza padovana, ma anche di come in questi anni è cambiata la distribuzione urbana delle merci e di come potrà essere in futuro.
Cityporto dall’aprile 2004 consegna le merci in centro città con furgoni a basso impatto ambientale, togliendo ogni giorno dalle strade e dalle piazze un numero cinque volte maggiore di mezzi inquinanti. E’ un modello semplice, ma efficace. E’ un corriere neutrale per l’ultimo miglio cittadino a disposizione di tutti gli operatori che vogliono avere un servizio affidabile ed operativo, due volte al giorno, per consegnare in città in maniera razionale e sostenibile. Grazie ad esso la qualità del servizio dei grandi operatori che lo utilizzano è a disposizione anche dei piccoli corrieri che consegnano più saltuariamente.
Le caratteristiche del modello di Cityporto sono maggiore razionalità, grazie alla quale circolano meno mezzi per trasportare la stessa quantità di merce, disporre di normative premianti che permettono ai mezzi con determinate caratteristiche di sostenibilità di entrare in ZTL e utilizzare mezzi a basso impatto ambientale. La forza del modello Cityporto è di essere un servizio non obbligatorio: oggi gli operatori lo scelgono perché il servizio funziona bene, e permette loro di “non organizzarsi” per la città, perché c’è chi lo fa bene al posto loro tutti i giorni. Potremmo definirlo una sorta di “autobus” delle merci, dove chiunque può salire con la frequenza che vuole.
Il piano industriale è stato mirato fin dai primi anni alla sostenibilità non solo ambientale ma anche economica. La gestione del servizio, con l’ottimizzazione della distribuzione, con i flussi costanti di consegne affidati dagli operatori, sostiene il servizio garantendone la continuità nel tempo. Può contare sul pieno appoggio del comune di Padova e del comune di Abano Terme che è servito con un mezzo dedicato tutti i giorni, e sul supporto tecnologico e gestionale di Interporto Padova, che è un soggetto neutrale rispetto a tutti gli operatori. A bordo dei mezzi di Cityporto non c’è precarietà dei lavoratori, e oggi è un esempio non solo di sostenibilità ambientale ma anche di serietà ed etica nei confronti di chi presta il proprio lavoro. La flotta di furgoni è guidata da autisti esperti che fanno del rapporto umano con chi riceve le merci un elemento distintivo del servizio. Quando il servizio è iniziato non c’era l’e-commerce e molti dei corrieri clienti dell’epoca di Cityporto non ci sono più. Oggi Cityporto garantisce un servizio affidabile e quotidiano alla città, contribuendo al successo della filiera del commercio tradizionale. Il servizio oggi effettua con i suoi 10 furgoni più di 70mila consegne all’anno, e ha allargato la propria attività giornaliera anche alla merce deperibile, per 5 supermarket nella ZTL di Padova.
Il successo del modello Cityporto e la sua longevità fanno si che il servizio sia costantemente studiato e analizzato in Italia ed in Europa. Certamente la più grande impresa che può essere riconosciuta a Cityporto è essere arrivati a 20 anni di operatività adattandosi costantemente a tutte le imprevedibili evoluzioni del mercato e del commercio cittadino. Ma soprattutto Cityporto ha evitato l’emissione di migliaia di tonnellate di CO2 e centinaia di chilogrammi di Polveri Sottili, contribuendo a rendere più sana e vivibile la nostra città.
L’assessore all’ambiente del comune di Padova Andrea Ragona sottolinea: "Il servizio di Cityporto si inserisce in una strategia per migliorare la viabilità di Padova grazie alla quale dobbiamo lavorare da un lato sul trasporto pubblico delle persone e dall’altra sul traporto merci. Interporto Padova, con Cityporto è fondamentale perché permette d i organizzare al meglio la movimentazione delle merci che è necessaria ma se fosse lasciata a sé stessa comporterebbe un disagio anche per i privati. Dobbiamo lavorare su una diminuzione del traffico veicolare in città, ma parallelamente dobbiamo continuare a puntare a una razionalizzazione di quei servizi, e la consegna delle merci è uno di quelli fondamentali, che possono impattare sia sul fronte della congestione urbana che su quello delle emissioni clima alteranti”
Per senatore Antonio De Poli: “Padova e il suo interporto, anche grazie al servizio di Cityporto sviluppato con un lavoro attento di 20 anni è un modello nazionale ed europeo di trasporto delle merci attento alla sostenibilità. Ci sono aspetti di grande innovazione e di grande visione del futuro, che dovremmo prendere ad esempio anche in altri settori”.
Il presidente di Interporto Padova Luciano Greco spiega: "Cityporto è un servizio che ha avuto successo e che ci viene invidiato in tante realtà italiane ed europee, perché ha saputo mettere assieme alcuni elementi fondamentali. L’obiettivo di distribuire le merci in modo più sostenibile è stato raggiunto attraverso un lavoro di collaborazione tra i vari soggetti coinvolti: l’amministrazione che ha l’obiettivo di diminuire l’inquinamento e la congestione veicolare in centro, gli operatori che hanno le merci da consegnare in un contesto urbano facile, il tessuto del commercio cittadino che non deve essere penalizzato. Cityporto ha tutto questo: l’amministrazione assicura l’accesso h 24 ai mezzi ecologici del servizio, l’adesione degli operatori è su base volontaria, perché Interporto è un soggetto neutrale e terzo rispetto a tutti i corrieri in concorrenza tra loro, e offre un servizio che funziona, i commercianti dispongono di consegne precise e professionali ben due volte al giorno. Tutto questo senza bisogno di contributi pubblici, perché il servizio si autosostiene con le tariffe pagate dagli operatori. In sintesi, potremmo dire che la green logistic per avere successo deve essere condivisa, efficiente ed essere sostenibile anche econimicamente”.