Si è aperta questa mattina nei padiglioni della Fiera di Padova la terza edizione di Green Logistics Expo, il salone internazionale della logistica sostenibile. L’evento proseguirà ancora domani giovedì 10 ottobre per concludersi venerdì 11. Grande afflusso fin dal primo mattino di operatori professionali che hanno affollato i 14 mila mq complessivi della Fiera, per incontrare gli oltre 200 espositori internazionali presenti.
Intermodalità protagonista della manifestazione con la partecipazione di ben 16 interporti, dei porti di Genova, Trieste, Venezia e La Spezia di operatori globali quali MSC e delle imprese a lei collegate, di primari operatori intermodali, come GTS, Ambrogio, Fercam, di integratori logistici come Contship, hub logistici come FNM Malpensa Intermodale, e operatori internazionali come i polacchi di PCC Intermodal, i belgi di Godemar, i francesi di Touax e Swish e gli austriaci di Rail Cargo Group per citarne alcuni ai quali si aggiungono imprese italiane come Pallex, DSV e Logtainer solo per citarne alcuni.
Assicurata ai massimi livelli la presenza del settore ferroviario con la partecipazione di tutte le imprese del gruppo Ferrovie dello Stato Italiane attive nel mondo del trasporto e della logistica. Non meno importante è la sezione dedicata al magazzino, sia sul fronte immobiliare con World Capital e Segro Vailog sia sul versante della logistica di magazzino con Toyota Cesab, Jlg Elevah, Tab Batteries, Fronius Internationals, GS Scaffalature, Mpm Protezioni Industriali, Kiwitron e molti altri.
Apertura in grande stile questa mattina i con i lavori del Patto delle Logistica del Nord Est, al quale hanno partecipato tutti i principali attori logistici istituzionali dei territori, allargato a Lombardia ed Emilia Romagna. La vicepresidente della Regione Veneto, con delega alle infrastrutture e ai trasporti Elisa De Berti, nelle sue conclusioni ha sottolineato: “Le infrastrutture devono essere viste come un sistema ed in una visione ampia. Bisogna fare una pianificazione strategica a 360 gradi, guardando tutte le infrastrutture sia ferroviarie che stradali, per cercare di sviluppare politiche che ridistribuiscano i flussi di traffico perché abbiamo delle infrastrutture che sono poco utilizzate e altre al contrario sature. E’ necessario anche per ottimizzare il consumo di suolo che è già stato fatto senza andare a consumarne inutilmente altro. Noi abbiamo un sistema logistico forte ma allo stesso tempo complicato. Negli anni passati si è guardato alle infrastrutture a compartimenti stagni: le strade da una parte, le ferrovie, dall’altra, il mare da un’altra parte ancora. Adesso c’è bisogno di fermarsi un attimo a ragionare, completare e ottimizzare le infrastrutture che già esistono e poi dobbiamo riuscire a fare il grande sforzo di adottare delle politiche che permettano di sfruttare al meglio quello di cui già disponiamo. Un esempio è la Pedemontana Veneta che è complementare al corridoio della A4, ormai saturo, e per il quale è impossibile immaginare di realizzare una quarta corsia. Infine tutto il Veneto attende il completamento dell’alta velocità tra Verona e Padova, ma non per risparmiare 5 minuti, come dice qualcuno, bensì per disporre di due binari in più da destinare al trasporto locale e alle merci, contribuendo quindi a quello shift modale che è assolutamente necessario anche per ragioni di sostenibilità ambientale e non solo di congestione delle nostre strade”.
Al termine nello stand della Regione Veneto si è proceduto alla firma di adesione al Patto per lo sviluppo del sistema logistico veneto dei tre gestori delle reti di infrastrutture di trasporto nel Veneto: Infrastrutture Venete, Veneto Strade e CAV.
La vicepresidente Elisa De Berti in merito ha precisato: “Grazie a questo accordo, che vede una regia da parte della Regione sui flussi di traffico di merci e persone relative a tutte le modalità di trasporto, si vuole andare a favorire lo scambio di best practice e benchmarking relative a soluzioni tecniche innovative applicate alle infrastrutture o all’operatività dei diversi nodi di trasporto regionali in modo da sviluppare utili sinergie di sistema”.
Nel pomeriggio grande interesse ha suscitato la presentazione da parte di Interporto Padova, nel suo stand, di un innovativo sistema di controlli di sicurezza del terminal intermodale attraverso droni automatici di ultima generazione in partnership con la Remotely Piloted Aircraft Systems Academy Cardtech. I droni eseguono automaticamente le “missioni di volo” decollando da un “hangar robotico” che provvede a proteggere il drone dagli agenti atmosferici, aprendosi solo al momento del decollo per richiudersi automaticamente dopo il decollo. L'hangar robotico esegue automaticamente la ricarica delle batterie, valuta le condizioni atmosferiche per il volo in sicurezza, esegue i classici “controlli pre-volo” per verificare l’integrità del sistema e gestisce gli importanti parametri di manutenzione; al termine del volo l’hangar si riapre per consentire l’atterraggio del drone e si richiude automaticamente una volta che il drone è atterrato in sicurezza.