16/09/2009

Cargo Ferroviario a rischio: parola di Confetra

In una lettera al ministro Matteoli, Confetra-Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica esprime la sua soddisfazione per il capitolo “La liberalizzazione della rete ferroviaria italiana” contenuto nell’allegato Infrastrutture al DPEF 2010-2013, ma ribadisce anche la necessità di una risposta positiva al binomio liberalizzazione-competizione in materia di trasporto ferroviario.  “Il modello di holding delle Ferrovie italiane è certo conforme alla disciplina comunitaria - dice Nando Albini presidente di Confetra - tuttavia nel nostro Paese sono carenti due aspetti fondamentali. Manca una chiara e trasparente separazione contabile tra attività connesse alla gestione delle infrastrutture e attività derivanti dalla prestazione dei servizi di trasporto; all’interno dei servizi di trasporto non c’è chiara distinzione tra il trasporto persone e il trasporto merci né tra le diverse modalità del trasporto merci. L’accessibilità al mercato ferroviario delle merci per nuovi operatori non è garantita da alcun organismo indipendente: basti pensare che l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria dipende - per l’applicazione pratica del suo mandato - pur sempre da RFI e quest’ultima fa capo al Gruppo FS”. Il cargo ferroviario italiano continua a registrare contrazioni di volumi: la situazione non è dipendente solamente dall’attuale contingenza generale negativa. Le cause principali di una riduzione così consistente nel 2008 vanno ricercate nell’attuale sistema di governance FS.  Nell’anno passato la viabilità stradale italiana ha registrato circa 80 miliardi di chilometri: il 25% di essi, percorso da automezzi industriali pesanti, rappresenta il mercato potenziale che un sistema ferroviario non monopolista potrebbe penetrare. Invece, sempre nel 2008, sommando tutte le modalità diverse del trasporto ferroviario, sono stati fatti poco più di 25 milioni di chilometri per il cargo a treni completi, cioè poco più dello 0,12%. “Il ministro Matteoli - prosegue Albini - ha manifestato la inequivocabile volontà politica di riequilibrare l’attuale situazione, il cui persistere porterà inevitabilmente alla scomparsa di un elemento fondamentale della nostra economia nazionale quale è il trasporto merci a mezzo ferrovia, con un conseguente aggravamento della situazione ambientale. Contiamo quindi sulla continuità dell’azione del ministro e sulla positiva conclusione delle questioni che sono rimaste pendenti prima delle ferie estive”.
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