11/06/2013

Brennero-Tirreno, quale direttrice privilegiare?

Il 12 giugno presso l'Interporto Quadrante Europa (Palazzo Direzionale) si terrà un convegno nel corso del quale verrà presentato uno studio realizzato da Ti.Bre. srl relativo al tracciato Parma-Piadena-Mantova-Verona, alternativo a quello storico nel collegare il Brennero al Tirreno. Tirreno Brennero S.r.l. (Ti.Bre.) ha come mission la promozione di un’efficiente e moderna direttrice ferroviaria ed autostradale che, attraverso il Brennero, colleghi Europa e settentrione italiano al Tirreno, interessando gli snodi strategici di Verona, Parma, La Spezia, Carrara e Livorno per raggiungere, senza soluzioni di continuità, il sud Italia. In particolare, nel quadro del traffico merci nazionali, Verona assumerà ancor più rilevanza mano a mano che i corridoi transeuropei saranno realizzati. Ciò comporta la necessità strategica di trovare un’efficace connessione con i porti del medio Tirreno, in modo tale che i flussi di merce da questi generati possano efficientemente risalire verso il centro Europa, evitando al contempo una possibile marginalizzazione rispetto ai flussi di trasporto continentali. In questi anni si è intensamente lavorato al progetto attualmente vigente e sottoscritto a livello istituzionale per l’integrale ristrutturazione del segmento padano della direttrice ferroviaria Tirreno-Brennero, composto dalle tratte Parma-Suzzara-Poggio Rusco, di proprietà di FER (Ferrovia Emilia Romagna), e della tratta Poggio Rusco-Verona di RFI, ristrutturazione, tuttavia, comportante livelli di spesa non compatibili con l’attuale stato della finanza pubblica. Pur avendo condiviso fin dall’inizio questa ipotesi progettuale, e tuttora condividendola, Ti.Bre. S.r.l. ha ritenuto opportuno, in parallelo, elaborare uno studio al fine di verificare anche la fattibilità della ristrutturazione del collegamento Parma-Verona tramite il percorso alternativo Piadena-Mantova, in quanto più breve e, soprattutto, realizzabile con risorse contenute. Lo studio effettuato, impiegando una metodologia di comparazione a criteri multipli (AMC), ha potuto in effetti evidenziare, mediante un set di 14 indicatori, una maggior convenienza economica ed un più elevato profilo di realizzabilità del percorso alternativo analizzato. Tra i valori rilevati spiccano i circa 24 Km in meno rispetto al percorso previsto dagli accordi istituzionali ed un tempo di percorrenza che si ridurrebbe di 35 minuti (da 2 h e 26 min a 1 h e 51 min), nonché una stima di costo di investimento per ristrutturazione e potenziamento della tratta alternativa pari a circa 80 milioni di euro invece che 700 milioni ad oggi stimabili e relativi, questi ultimi, a radicali interventi di ammodernamento e di ritracciatura parziale della linea. Inoltre, sul tracciato opzionale insiste attualmente un traffico merci di 161 treni settimanali contro i 125 del percorso in origine identificato, mentre il numero di scali e terminal intermodali di prossimità ai percorsi risulta pari a 6 per il tracciato alternativo a fronte dei 3 del percorso “storico". Si vuole sottolineare come il tracciato alternativo preso in esame (Parma-Piadena-Mantova-Verona) si fondi su un’ipotesi di sostanziale miglioramento incrementale di opere ed impianti esistenti, ipotesi tesa ad identificare, in una logica di spending review, una soluzione infrastrutturale in grado di garantire migliori e moderne prestazioni trasportistiche e favorire l’attrattività dei traffici merci. Si ritiene inoltre che gli elementi quali-quantitativi rilevati dallo studio possano costituire uno stimolo per un rinnovato interesse nei confronti della direttrice Tirreno-Brennero nella sua interezza, anche prescindendo dalla scelta di tratte alternative padane, ovvero per l’indubbio valore strategico che essa assume alla scala nazionale. Lo studio potrà altresì costituire una base per lo sviluppo di analisi di ulteriore dettaglio e di utilità conoscitiva per un processo decisionale che possa trovare efficace compimento solo attraverso un lavoro di tipo partecipato, svolto tra soggetti imprenditoriali, istituzionali ed associativi rappresentativi delle aree territoriali interessate dall’attraversamento della direttrice ferroviaria TI-BRE, da troppo tempo relegata in un limbo.
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