14/03/2012

Bisarche alla quarta settimana di fermo

Mentre prosegue ormai da quattro settimane il fermo di Bisarche italiane, si profila un vero e proprio tracollo del settore: entro aprile tutte le aziende potrebbero assumere decisioni ultimative, sospendendo o trasferendo l'attività con conseguente perdita di 1200 posti di lavoro. Dalla recente assemblea di categoria svoltasi a Cassino sono emerse con un'evidenza le distorsioni di mercato attuate dalla committenza che speculano sul settore: a titolo di esempio a chi acquista un’auto ad Avellino (a esempio una Fiat 500) viene applicato un costo di trasporto per 530 euro, mentre l’impresa di autotrasporto che effettivamente trasporta l’auto da Fiumicino ad Avellino riceve per quella vettura non più di 17 euro. Di qui la pratica impossibilità di far fronte ai costi di gestione delle imprese. Bisarche Italiane ha anche inviato una diffida ai componenti dell’Osservatorio della Consulta, invitandoli a elaborare i costi minimi di sicurezza anche per questo settore, sottolineando l'incongruenza di costi minimi definiti per alcuni settori e negati ad altri. L’azione legale intrapresa da Bisarche Italiane invoca la responsabilità oggettiva dei componenti dell'Osservatorio, attraverso una valutazione del danno economico che, secondo le prime stime, non sarebbe inferiore  ai 3 milioni di euro.

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