09/06/2014

Bene l'export dell'industria lattiero-casearia

La recente 69esima assemblea annuale di Assolatte è stata l’occasione per fare il punto sulle prospettive del settore lattiero caseario, uno dei pilastri dell’economia italiana, a partire dal suo ruolo nel contesto economico e occupazionale italiano. Nel 2013 le aziende lattiero-casearie che operano in Italia hanno assicurato un lavoro a oltre 100.000 persone (tra personale diretto e indotto) e garantito reddito a tutta la filera. Tutto il latte disponibile nel nostro Paese viene infatti raccolto e trasformato proprio nei 1944 stabilimenti lattiero-caseari presenti in tutto il territorio nazionale Nel 2013 le imprese italiane hanno lavorato 12,7 miliardi di litri di latte con cui hanno realizzato: oltre 2,6 miliardi di litri di latte confezionato, 1,6 miliardi di vasetti di yogurt, 160 milioni di kg di burro, 1 miliardo di kg di formaggi freschi e stagionati e tanti altri latticini, come panna, ricotta e mascarpone. Il 2013 non è stato facile per il settore, penalizzato dal difficile contesto economico e dalla stagnazione dei consumi. Rispetto all’anno precedente è diminuita del 5% la produzione di latte pastorizzato e del 2% quella del latte a lunga conservazione. Bilancio di segno negativo anche per la produzione complessiva di formaggi. La mozzarella e gli altri formaggi freschi a pasta filata si confermano leader a livello produttivo, con oltre 220.000 tonnellate, in calo dell’1,8% rispetto al 2012. Tra i freschi, il secondo posto spetta alla crescenza (95.000 tons) seguita dal mascarpone (50.000 tons). Le principali dop italiane hanno chiuso il 2013 con un calo del 2,75% delle produzioni, scese a quota 483.000 tonnellate. Il grana padano si è confermato il formaggio dop leader per produzioni, con il 36% dei volumi complessivi del settore. Seguono il parmigiano reggiano con il 27,4%, il gorgonzola con il 10,4%, la mozzarella di bufala campana con il 7,7%, il pecorino romano con il 5,1% e l’asiago con il 4,6%. Controllati, sicuri, buoni e gustosi, i prodotti lattiero-caseari italiani vengono consegnati, ogni giorno, belli freschi, in tutti i negozi d’Italia – dalle botteghe specializzate agli ipermercati - e sempre più spesso arrivano anche sulla tavole dei consumatori di tutto il mondo. “Oggi il 32% dei formaggi prodotti in Italia è venduto all’estero, dove genera un giro d’affari che, per la prima volta nella storia, ha superato i 2 miliardi di euro – spiega il delegato della presidenza di Assolatte, Adriano Hribal - Le nostre aziende vendono formaggi ai francesi (la Francia è il nostro primo mercato di sbocco e nel 2013 è cresciuta del 7,6% a volume), e agli americani (siamo il primo Paese per export di formaggi negli States). E hanno iniziato a consegnare latte e latticini a indiani, giapponesi e cinesi".
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