13/06/2008

Autotrasporto: per le bisarche situazione di stallo

Settimana complessa ma priva di risultati per la vicenda bisarche, uno dei settori più in crisi nel mondo dell’autotrasporto italiano. "Le trattative si sono rotte e il fermo continua”:questa in estrema sintesi la posizione delle associazioni dei secondi vettori, ovvero di piccoli trasportatori e padroncini.  L'incontro di mercoledì, dopo uno precedente al ministero, tra le rappresentanze dei bisarchisti - che da tre settimane stanno attuando un fermo spontaneo - e le imprese committenti sarebbe dovuto servire a spianare la strada per un accordo. "Ma le posizioni restano distanti e gli aumenti delle tariffe offerti dalla controparte sono stati giudicati insufficienti. Si parla di chiusura per centinaia d’imprese e la tensione è alta", hanno sostenuto i sindacalisti di settore. Le rivendicazioni dei circa 3.300 bisarchisti (di cui 1.800 padroncini) sono soprattutto legate a richieste di aumenti tariffari, dopo l'accordo del maggio 2005 che aveva visto adeguamenti legati al costo del gasolio. Le rappresentanze della categoria sottolineano le difficoltà attraversate dal settore: per molte imprese, dicono, "si tratta di decidere a questo punto se proseguire o meno l'attività". I primi vettori (cioè gli organizzatori dei flussi, in sostanza grandi aziende di trasporto) si dichiarano disponibili a un confronto sui costi ma rifiutano di valutare un’ipotesi di tariffe in qualche modo concordate, contrarie allo spirito della riforma che ha liberalizzato la materia.(13/6/2008)

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