14/03/2013

Autotrasporto in Sardegna, Trasportounito deduncia lo stato di emergenza

Con un'economia isolana ormai prossima al tracollo, il segnale di un vero e proprio collasso nella struttura produttiva della Sardegna arriva dall'autotrasportosettore che tradizionalmente alimenta l'unico cordone ombelicale fra l'economia locale e il resto dell'Italia. A lanciarlo sarà l'assemblea di Trasportounito che si svolgerà nel pomeriggio di sabato prossimo, 16 marzo, a Sardara (centro Polifunzionale “Il Redentore") in Sardegna. Sul piano finanziario e strutturale il settore è in caduta libera (le 3700 imprese e i 10000 operatori sardi hanno subito negli ultimi 3 anni un calo di lavoro di oltre il 50%) e sconta oggi le conseguenze dell'azzeramento di fatto di quella continuità territoriale che garantiva all'isola condizioni quasi competitive rispetto al continente. “Sconforto e delusione di molti colleghi - ha affermato Franco Pensiero, presidente nazionale di Trasportounito, che sarà presente all'assemblea - devono lasciare spazio a nuove energie responsabili che favoriscano immediate modifiche normative con correttivi chiari e inequivocabili alle leggi che disciplinano il settore." L'iniziativa di protesta e denuncia testimonia la volontà della categoria di proseguire sul terreno del cambiamento, tentando di porre fine alla folle equazione che identifica il mercato libero con l'assenza di regole che tutelino chi opera nella legalità. Ma dovrebbe anche segnalare alle autorità rischi ormai incontrollabili. “Il problema - ha precisato Pensiero - non è quel rischio eversione che può alimentarsi nella disperazione degli autotrasportatori, come avevano ipotizzato i vertici dei servizi segreti nella relazione del 2012, ma l'ignavia e l'incapacità di cogliere le reali dimensioni della crisi dei Governi che si sono succeduti alla guida del Paese e che non hanno saputo o voluto dare risposte concrete a una categoria fondamentale per l’economia nazionale."
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