17/10/2011

Assinform-DDL Stabilità: il governo ci ripensi

“Duecento milioni di euro rappresentano poco più del  12% delle risorse non preventivate emerse dall’asta dell’Lte: se  impiegati nella  dematerializzazione e per processi di  switch-off  dalla carta al digitale nella Pa avrebbero non solo  ricadute dirette sull'innovazione e qualità dei servizi pubblici e  sull'aumento dell'occupazione giovanile, ma indurrebbero  investimenti da parte delle imprese e dell’ industria IT  dell’ordine di 1 miliardo di euro, essendo 5 il fattore  moltiplicatore degli investimenti in tecnologie digitali” è la  proposta di Paolo Angelucci, presidente di Assinform, l’associazione  dell’Information Technology di Confindustria, a fronte di quanto  emerso dalla bozza di ddl Stabilità in cui, contrariamente a quanto  previsto inizialmente, le maggiori risorse derivanti dall’asta delle  frequenze potrebbero essere tutte destinate a interventi di  risanamento di bilancio ed a non meglio precisati eventi  celebrativi.
“Siamo consapevoli della delicata situazione  delle finanze pubbliche - continua a Angelucci – ma proprio per  questo invitiamo il Governo a un ripensamento. E’ il momento di  valutare l’opportunità che si presenta oggi al Paese di poter  ottenere, anche con poche risorse extra budget, ritorni rapidi in  termini di spinte verso la crescita e la modernizzazione.  L’innovazione tecnologica al servizio dei cittadini, delle imprese e  delle Pubbliche Amministrazioni, è una leva di sviluppo e di  benessere per la collettività e sarebbe assolutamente necessario  utilizzare una parte delle risorse aggiuntive nelle tecnologie  dell’informazione e della comunicazione con interventi sia sul lato  dell’offerta tramite l'estensione della fibra ottica in primis nei  distretti industriali, che su quello della domanda di servizi  innovativi a partire da quelli delle Pubbliche Amministrazioni.  L’Expo 2015 è alle porte, abbiamo una vetrina mondiale a cui   l’Italia non può rinunciare e deve presentarsi con  infrastrutturazione e servizi avanzati recuperando un’immagine di  paese moderno e competitivo”.
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