24/09/2014
Il Tirolo è intenzionato a vietare nuovamente ad alcune
tipologie di merci il transito stradale sull’asse del Brennero e sta predisponendo una
terza versione del “divieto settoriale".
Negli ultimi anni, ben due divieti analoghi sono stati bocciati dalla Corte di Giustizia
UE poiché contrari al principio della libera circolazione delle merci e ritenuti
spropositati rispetto all’obiettivo di ridurre l’inquinamento nella valle dell’Inn
prodotto dal traffico di mezzi pesanti.
Anita – appresa la notizia da fonti giornalistiche – è intervenuta prontamente sulle
autorità comunitarie e presso i ministeri italiani dei Trasporti e dello Sviluppo
economico, per lanciare il grido d’allarme sul progetto tirolese in fase di
elaborazione, che ricalcherebbe i contenuti dei precedenti provvedimenti bocciati in
passato e che colpirebbe, solo per citare le principali tipologie di merci, il transito di
vetture, legname, piastrelle, rifiuti, cereali, marmo e travertino.
“Comprendiamo le motivazioni ambientali che sono alla base del
provvedimento in fase di predisposizione da parte del Tirolo – ha
commentato il presidente di Anita, Thomas Baumgartner – tuttavia, un divieto
di transito che non prenda di mira i veicoli più inquinanti ma soltanto
alcune tipologie di merci, non punta a contrastare efficacemente
l’inquinamento bensì a produrre una distorsione della concorrenza in
alcune filiere produttive e del trasporto, come è già accaduto in passato".
L’adozione unilaterale di un divieto permanente di transito sull’arco alpino da parte
austriaca non è la soluzione al problema dell’inquinamento. È un modo, invece, per
arrecare danni irreparabili ad interi settori produttivi.
Oltretutto, alcuni traffici sarebbero esclusi dal futuro provvedimento – come ad
esempio i trasporti locali e i trasporti con partenza/arrivo nella zona di Innsbruck –
e ciò appare incomprensibile considerando che anche in tali aree esistono strutture
idonee al trasferimento delle merci sui treni.
“Non si può chiedere agli altri di trasferire le merci dalla strada alla
ferrovia senza dare per primi il buon esempio" ha proseguito il presidente di
Anita.
Dunque, l'associazione chiede con forza al Governo italiano di opporsi a un
provvedimento iniquo che falsa la concorrenza tra produttori di beni e
autotrasportatori dei diversi Paesi, ancora una volta in spregio al principio
comunitario della libera circolazione delle merci.
“La Commissione europea farebbe bene ad intervenire prima che il danno
venga prodotto ed a maggior ragione dopo che l’esperienza ci ha
insegnato che provvedimenti similari hanno subito una sonora bocciatura
da parte della Corte di Giustizia" ha concluso Baumgartner.
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