14/06/2024

Andamento costo dei trasporti: noli in calo nel 2023 in quasi tutti i comparti

È disponibile (e scaricabile al link che indichiamo al fondo di questo articolo) il rapporto relativo all'indagine sui trasporti internazionali di merci dell'Italia nel 2023. L'indagine, che la Banca d'Italia conduce dal 1998 raccoglie informazioni principalmente sui noli disaggregati per modalità di trasporto e di carico e sulle quote di mercato dei vettori distinti per nazionalità.

L'indagine, basata su interviste condotte presso 170 operatori del trasporto internazionale di merci, mette in luce un significativo calo dei noli in quasi tutti i comparti, riflettendo la debolezza della domanda in un contesto di offerta di carico abbondante, soprattutto nel settore marittimo; un contributo minore è stato fornito dalla flessione dei prezzi del carburante. Il disavanzo nella bilancia dei trasporti mercantili dell'Italia è significativamente diminuito nel 2023, dopo il massimo storico raggiunto l'anno precedente, grazie al calo dei noli e, in misura minore, all'aumento delle quote di mercato dei vettori italiani nel comparto navale.

Trasporto stradale: nel 2023 i costi medi stradali per tonnellata si sono ridotti di circa il 7%, pur restando su valori elevati nel confronto storico. Ciò è dovuto al calo dei prezzi dei carburanti e, soprattutto, la contrazione dei volumi movimentati per la debolezza della domanda. La riduzione ha interessato soprattutto i carichi parziali (groupage) e quasi tutte le aree geografiche. Hanno fatto eccezione le tratte interessate da fenomeni di congestione per via dell'interruzione di alcuni valichi (monte Bianco e San Gottardo), da aumenti dei costi dei pedaggi (Austria e Germania) e, soprattutto, dagli effetti del conflitto in Ucraina (Russia e paesi limitrofi). In termini reali – ossia valutati in rapporto agli indici dei prezzi alla produzione dei manufatti esportati e importati, che hanno registrato andamenti assai differenziati (i primi cresciuti del 2% e i secondi scesi dell’8%) − i costi medi stradali sono significativamente calati all’esportazione e sono rimasti stabili all’importazione.

Trasporto ferroviario: i costi medi a tonnellata sono nel complesso lievemente calati all’esportazione e aumentati all’importazione. Vi è stata però ampia variabilità a livello geografico: i noli sono rincarati, soprattutto per i flussi in entrata, nelle tratte con l’Europa orientale, i Balcani e − in particolare − la Russia e i paesi baltici. Sono invece diminuiti o hanno registrato una dinamica più debole nelle tratte con i restanti paesi Ue, beneficiando del minor costo della trazione stradale di appoggio a tale modalità di trasporto. Distinguendo tra le due tipologie di carico (container e bulk), i noli sono diminuiti nel settore container, in particolare all’esportazione, mentre in quello bulk sono risultati in aumento risentendo anche di una ripartizione geografica maggiormente orientata verso i Paesi extra UE.

Trasporto aereo: nel 2023 i costi medi del trasporto aereo hanno registrato una riduzione marcata, di circa il 30%, che li ha riportati su livelli prossimi a quelli precedenti la pandemia, soprattutto sul versante delle esportazioni. Tutte le aree geografiche sono state interessate dal fenomeno, sia pure con intensità diversa a seconda della domanda di carico, che è stata comunque generalmente debole; i cali più forti hanno riguardato i Paesi asiatici e americani. In termini reali i costi medi hanno raggiunto livelli inferiori alla media degli ultimi venti anni.

Trasporto marittimo: i costi navali vengono rilevati a seconda delle differenti modalità di carico (container, bulk liquido e solido, general cargo e ro-ro) caratterizzate da un’ampia variabilità tariffaria. Per quel che riguarda in particolare il trasporto container i noli rilevati nell’indagine, in dollari per teu e al netto dei servizi ausiliari, hanno registrato nel 2023 una riduzione rilevante. Iniziata già nella seconda metà del 2022  ha riguardato tutte le aree geografiche e ha riportato i noli sui livelli precedenti gli eccezionali rialzi del biennio 2020-21. Vi hanno inciso il significativo rallentamento della domanda di carico e l’abbondante offerta di capacità di stiva. L’andamento degli altri fattori di costo (i servizi ausiliari) e l’aumento dei carichi medi per container hanno determinato una riduzione ancora più marcata dei noli complessivi in euro per tonnellata, spingendoli in termini reali sui livelli minimi degli ultimi venti anni. Da novembre le tensioni nel Mar Rosso hanno infatti determinato forti rischi di navigazione e un conseguente calo dei transiti in tale area. Il dirottamento dei traffici dal canale di Suez alle rotte passanti per il Capo di Buona Speranza ha comportato un allungamento dei tempi di navigazione e quindi un rialzo dei noli. Secondo gli indicatori di settore (Drewry World Container Index e Freightos Container Index da Cina/Estremo Oriente a Mediterraneo), i noli container sono all’incirca triplicati tra la fine di ottobre 2023 e la fine di gennaio 2024; sono poi scesi tra febbraio e aprile, pur restando su livelli superiori alla media del 2019. 

Dove scaricare l'indagine di Banca d'Italia:
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