22/06/2016
È stato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, ad
aprire i lavori all’assemblea pubblica di ANITA che si è tenuta lo scorso 18 giugno a Mantova.
Delrio ha sottolineato la proficua collaborazione portata avanti con ANITA, ringraziando la
numerosa platea di imprenditori che si distinguono per uno spirito quasi
“visionario" e con i quali è stato possibile definire e sostenere politiche vincenti per il settore. Tra
queste Delrio ha ricordato l’esclusione dei mezzi più inquinanti dal rimborso delle accise al fine di
incentivare il rinnovo del parco circolante volto a rispondere alle esigenze di sostenibilità
ambientale e la reintroduzione di misure come il marebonus e il ferrobonus per favorire lo shift
modale poiché è il futuro del trasporto delle merci in Europa.
Dura discussione coi Paesi dell'Est sul tema del cabotaggio
Delrio ha anche annunciato
una dura discussione con i Paesi dell’Est sul tema del cabotaggio, sostenendo che non è pensabile
che vi siano regole diverse all’interno dell’Unione e che vi sia una violazione delle regole così
palesata, evidenziando che il mercato europeo non può essere regolato da imprese che praticano il
dumping sociale e mettono in pericolo le nostre strade.
La mattinata di lavori si è svolta con una prima sessione di interventi che ha affrontato gli aspetti
propriamente tecnici del trasporto delle merci coinvolgendo la modalità marittima e quella
ferroviaria, oltre alla terrestre, l’aspetto legato alle infrastrutture e le caratteristiche dei veicoli di
nuova generazione.
È stato, poi, David Maria Sassoli, nella seconda parte di interventi, ad aprire l’approfondimento sulle
questioni politiche legate al settore. Il vicepresidente del Parlamento europeo, si è voluto
soffermare sul concetto di sistema, mettendo in evidenza la necessità di mettere in connessione i
vari settori che compongono il nostro Paese.
Ruolo del trasporto intermodale, della sicurezza e della sostenibilità
Sassoli, inoltre, si è soffermato sull’importanza
trasporto intermodale e su quella della liberalizzazione, dal 2019, del settore ferroviario.
Anche il ministero dell’Interno, con il direttore centrale per la Polizia stradale e per i reparti speciali
della Polizia di Stato, Roberto Sgalla, è intervenuto durante la mattinata di lavori. Sgalla ha
concentrato l’attenzione su come la sicurezza vada ad aggiungersi ai tre aspetti della sostenibilità
declinati nella relazione del presidente di ANITA Thomas Baumgartner, a partire dalla formazione
quale strumento insostituibile per garantire maggiore sicurezza sulle strade.
Claudio Spinaci, presidente dell’Unione Petrolifera ha voluto improntare il suo contributo su tre
obiettivi principali del settore energetico: la sicurezza del rifornimento, il costo dei carburanti che
deve essere armonizzato nei costi a livello globale, un mix energetico capace di rispondere agli
obiettivi fissati dal COP21, nel quale la componente dei combustibili fossili manterrà una posizione
preminente.
Anche SISTRI tra i temi dibattuti
Non poteva mancare il ministero dell’Ambiente a un evento sul trasporto sostenibile.
Rappresentato da Carlo Maria Medaglia, capo della segreteria tecnica del ministro, il quale ha
ricordato che da quest’anno il fondo di Kyoto, che è un fondo rotativo, prevede 100 milioni diretti
alle imprese da investire nel ricambio dei veicoli e per costruire una rete infrastrutturale per il
rifornimento dei combustibili alternativi e per la ricarica elettrica.
È stata analizzata anche la questione SISTRI (Sistema di tracciabilità dei rifiuti). Medaglia,
sottolineando il lavoro portato avanti in questi anni, ha affermato che dal prossimo 15 luglio si
procederà con l’affidamento preliminare del sistema al nuovo gestore che precede la firma del
nuovo contratto del mese di settembre 2016. Queste fasi sono propedeutiche alla partenza del
nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti, che sarà operativo dal mese di gennaio 2017, il quale
prevede procedure semplificate, elimina le USB e le black box, come disposto dal decreto firmato
nei giorni scorsi. Saranno attuati, inoltre, una revisione del calcolo del contributo e un
abbassamento delle sanzioni.
Tali aspetti rispecchiano ciò che ANITA ha spesso portato all’attenzione dei Governi che si sono
succeduti: un sistema di tracciabilità non deve seguire il mezzo, come accaduto finora, ma deve
seguire il rifiuto.
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