03/04/2015

Alptransit, Regione Lombardia avvia protocolli con Enti locali

L'assessore alle Infrastrutture e Mobilità della Lombardia, Alessandro Sorte, affiancato dal consigliere regionale Francesca Brianza, ha riunito di recente il Tavolo di lavoro con le Amministrazioni locali, per verificare gli interventi necessari alla realizzazione di 'Alptransit', il corridoio multimodale che collegherà l'Italia alla Svizzera, parte integrante della rete TEN-T e, in particolare, del corridoio Reno-Alpi. "Benché il Governo - ha detto Sorte - non abbia ancora sciolto la riserva sulla possibilità di concedere agli Enti locali, per cui anche alla Regione, di contare sulle risorse necessarie agli investimenti per le infrastrutture, è utile avviare un protocollo d'intesa per dare alle Amministrazioni del comprensorio di Varese (coordinate dal consigliere Brianza), la possibilità di essere protagoniste delle scelte che le riguardano"
Sono già in corso interventi per migliorare l'accessibilità delle stazioni principali della linea attraverso la realizzazione di sottopassi pedonali di stazione, innalzamento delle banchine per agevolare l'accesso ai treni e l'eliminazione delle barriere architettoniche, per un valore degli investimenti superiore ai 10 milioni di euro. Per le merci Rfi investirà complessivamente sulle tre direttrici di collegamento con la Svizzera (Luino, Chiasso, Domodossola), nonché sull'asse orizzontale Trieste-Milano-Torino, oltre 430 milioni di euro. Gli investimenti consentiranno la circolazione di "prodotti treno" più competitivi, convogli lunghi 750 metri atti a trasportare semirimorchi con profilo fino a 4 metri. Entro il 2020 il mercato potrà contare su un sistema di linee "magliato", a prestazioni elevate ed omogenee. I Comuni, da parte loro, hanno sottolineato alcuni problemi, quali la necessità di salvaguardare le attività turistiche, la tutela del territorio, la definizione di nuove opportunità per il trasporto pubblico locale. I rappresentanti di Rfi, presenti all'incontro, hanno manifestato la loro disponibilità a verificare con i Comuni le opere complementari che si rendessero necessarie per rendere compatibile l'intervento.
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