25/03/2013

All’Università di Parma focus sull’RFId applicata al fashion

Il laboratorio RFId Lab dell’Università degli Studi di Parma ha organizzato lo scorso 15 marzo il workshop “RFId for Fashion", che si è tenuto presso il centro S. Elisabetta dell’Università di Parma. Il workshop ha carattere di aggiornamento tecnologico, principalmente in merito all’omonimo progetto “RFId 4 Fashion Certified", tuttora in corso di realizzazione presso il laboratorio RFId Lab e finalizzato a valutare quantitativamente e a certificare le prestazioni ottenibili da device RFId progettati per utilizzo in ambito fashion. Al workshop sono stati invitati i membri del board of advisors fashion di RFID Lab, che raggruppa primarie aziende del settore fashion ed apparel in generale e che ha richiesto la realizzazione del progetto RFId 4 Fashion Certified. Al convegno hanno presso parte i due protagonisti principali: da un lato gli utilizzatori finali della tecnologia, i quali nutrono interesse soprattutto verso le possibili applicazioni che la tecnologia RFID può offrire; dall’altro i fornitori di tecnologia, i quali affrontano quotidianamente la sfida di migliorare le prestazioni erogabili, con un occhio di riguardo al costo che questi upgrade comportano, ancora oggi ostacolo per una capillare diffusione della tecnologia RFID. È così che i rappresentanti di circa 20 primarie aziende del settore moda italiano si sono incontrati per condividere i risultati e le aspettative relative all’implementazione di progetti RFId nelle proprie aziende. Antonio Rizzi, fondatore e responsabile di RFId Lab, ente organizzatore dell’evento, ha aperto il convegno offrendo una panoramica sull’avanzamento dei progetti portati avanti dal laboratorio, con particolare riferimento ai contesti specifici, ai focus e ai risultati conseguiti. Un ospite d’eccezione, Kris Doane, ex RFId project manager presso American Apparel, ha presentato i risultati derivanti dall’implementazione della tecnologia RFId in American Apparel. I benefici più tangibili sono stati connessi all’aumento delle vendite, come conseguenza dell’accuratezza inventariale e del controllo del replenishment. La testimonianza ha fatto inoltre luce su altri aspetti quali la riduzione dei furti interni imputabili al personale dipendente e un minor turnover dello stesso a seguito della maggior fidelizzazione. Kurt Bischof, dal centro ricerche di NXP, ha effettuato un intervento sulle frontiere dell’RFId in materia di anticontraffazione, tutela e privacy. Stefano Careglio, logistics manager di M2Log, ha illustrato una case history di successo, quella dei benefici derivanti dall’utilizzo della tecnologia RFId per la gestione del polo logistico del gruppo Miroglio. Alessandro Mazzoni, responsabile sistemi informativi di Diffusione Tessile, ha presentato i risultati del progetto RFId implementato presso un punto vendita della catena; l’aumentata efficienza conseguita nei processi di ricevimento, riassortimento area vendita, inventario, nonché resi di fine stagione, ha sgravato il personale da attività onerose, rendendolo di fatto disponibile a seguire il cliente nell’esperienza di acquisto. Ercole Banchieri, responsabile sistemi informativi di Norbert Dentressangle Logistics Italia, ha illustrato il progetto RFId implementato presso il CEDI di Settala, progetto vincitore del premio Assologistica “Logistico dell’anno 2012". Banchieri ha riportato come la soluzione adottata abbia abilitato un puntuale e accurato controllo in spedizione, con conseguente beneficio a livello di accuratezza inventariale di magazzino. I technology provider, dal canto loro, hanno presentato il proprio punto di vista sulle nuove frontiere della tecnologia e hanno fatto il punto sullo stato di adozione della stessa, sedendo alla tavola rotonda che ha concluso l’evento.
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