11/11/2013

Al Politecnico di Milano il ”check” del nostro settore

Il fatturato complessivo della contract logistics in Italia cresce più del PIL, raggiungendo 76,8 miliardi di euro nel 2011, +3,5% in termini reali rispetto all'anno precedente. Si stima che possa raggiungere un valore di 82 miliardi di euro nel 2014, +2,2% rispetto al 2013, grazie ad una parziale ripresa dei volumi interni, alla crescita dell'export e al maggior ricorso alla terziarizzazione. Il settore - che rappresenta un “termometro" dell'economia - mostra numeri in crescita, ma anche ulteriori potenzialità di sviluppo, poiché attualmente il 62% della logistica non è terziarizzato. È quanto emerge dalla Ricerca dell'Osservatorio Contract Logistics promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano in collaborazione con Assologistica, presentata ieri al convegno “Outsourcing della logistica: tra presente e futuro", che si è tenuto nell'Aula Carlo De Carli del Politecnico di Milano. Di fronte a consumatori sempre più informati e attenti al prezzo, produttori avviati verso la delocalizzazione degli stabilimenti e la trasformazione di canali commerciali con format innovativi, la diffusione di tecnologie sempre più avanzate, cresce l'interesse dei committenti verso il canale dell'eCommerce B2c e si delinea la nascita di una “smart logistics" sempre più specializzata, che movimenta piccoli lotti acquistati dai consumatori, magari attraverso il loro smartphone. Mentre la competizione degli operatori si basa sempre più sull'innovazione, sia nella fornitura di nuovi servizi – come ad esempio l'eCommerce o la “factory logistics" (cioè il coinvolgimento nella gestione dei flussi di stabilimento) - sia nei processi, come nel caso della “green logistics". “Nonostante una fase economica difficile, la crescita del settore rappresenta già di per sé un segnale positivo, ma è anche rivelatrice di alcuni segnali incoraggianti per il sistema italiano nel suo complesso - afferma Gino Marchet, responsabile scientifico dell'Osservatorio – L'aumento di fatturato della logistica conto terzi, se da una parte è frutto dei buoni risultati delle esportazioni, dall'altra testimonia la tenuta del sistema produttivo, nonostante il calo dei volumi dovuto alla crisi e alla riduzione dei consumi interni. Nel triennio 2009-2011 si nota come per i top player del settore, gli operatori in grado di offrire un servizio completo di logistica, l'incremento di fatturato sia ben superiore alla media: +11,6% in termini reali. L'approccio strategico nella relazione, che richiede interazione e collaborazione tra committenti e fornitori, consente di fornire servizi innovativi e produrre migliori risultati anche in termini economici. Inoltre dalla ricerca sono emersi due spunti interessanti: i top player presenti in Italia forniscono un’ottima copertura del mercato europeo e il 39% di essi ha una situazione finanziaria in grado di consentire investimenti nei prossimi anni. Tutti questi elementi ci consentono di guardare con ottimismo al futuro del settore".

OPERATORI IN CONTRAZIONE
I fornitori di servizi logistici - suddivisi in autotrasportatori organizzati in società di capitali e non di capitali, corrieri/corrieri espresso, gestori di interporti e terminal intermodali, gestori di magazzino, operatori del trasporto ferroviario e del trasporto combinato strada-rotaia, operatori logistici e spedizionieri - hanno conosciuto una riduzione del numero complessivo di aziende del 5% in tre anni. Tuttavia il fenomeno interessa principalmente gli autotrasportatori organizzati in società non di capitali, i cosiddetti “padroncini", 83.223 aziende nel 2011, che hanno subito una contrazione del 7,5% rispetto al 2009. Il fatturato del settore è passato da 71,2 miliardi di euro nel 2009 a 76,8 miliardi di euro nel 2011, con un incremento del 3,5% in termini reali (+7,8% in termini nominali). Tale crescita risulta significativa se rapportata all’andamento del Pil, diminuito in termini reali dello 0,4% tra il 2009 e il 2011. Un trend che si prevede prosegua anche nei prossimi anni, arrivando ad un valore di poco meno di 82 miliardi di euro nel 2014, +2,2% in termini reali rispetto al 2013 (previsto pari a 79 miliardi di euro). 

LA CONTRACT LOGISTIC CRESCE PIU' PIL
Il mercato della Logistica conto terzi in Italia (ossia il fatturato diretto alle sole aziende committenti, escludendo quindi gli scambi interni alla filiera) è pari a 42,1 miliardi di euro nel 2011, in crescita del 4,4% in termini reali rispetto al 2009. La penetrazione della contract logistics quindi è pari al 38% del valore complessivo della logistica in Italia, una percentuale che indica quali siano le potenzialità di sviluppo. Nel triennio 2009-2011 alcune tipologie di aziende mostrano crescite superiori alla media. Oltre ai top player, in grado di offrire un servizio completo di logistica conto terzi (+11,6% di fatturato in termini reali), si tratta in particolare di autotrasportatori organizzati in società di capitali (+7,2%) e gestori di magazzino (+5,2%). Nel processo di terziarizzazione della logistica, in Italia si assiste quasi sempre adun approccio “a spezzatino": il commodity outsourcing (l'affidamento ad un operatore di singole attività logistiche elementari) è di gran lunga dominante, mentre l’incidenza dello strategic outsourcing (l'affidamento di una parte rilevante del processo logistico, comprensivo almeno delle attività di trasporto e stoccaggio) rimane pari al 7%, ma cresce più del mercato complessivo (+4,6% in termini reali rispetto al 2009).

UN FUTURO "INTELLIGENTE"
Il consumatore, sempre più informato ed evoluto, va a caccia di offerte vantaggiose e ricorre sempre più a internet e ai social network per informazioni sui suoi acquisti. I produttori si specializzano, avviando delocalizzazioni degli stabilimenti e trasformando i canali commerciali con format innovativi e una multicanalità spinta. L’innovazione tecnologica rende sempre più accessibile l’automazione fisica per la movimentazione di magazzino, lo scambio di informazioni real time sui processi, l'utilizzo di sistemi IT a bordo dei mezzi di trasporto per migliorare lo stile di guida degli autisti e l'uso di dispositivi "mobile" tra i singoli utenti. Di fronte a questi driver di cambiamento, l'Osservatorio Contract Logistics ha evidenziato alcuni scenari futuri per il settore delineati nei seguenti punti:
• verso una “smart logistics": si assiste a uno spostamento da una logistica ‘‘industrial’’ a una ‘‘smart logistics’’ sempre più specializzata, in grado di gestire una complessità crescente in termini di oggetti movimentati (sempre meno pallet e sempre più colli e pezzi) e sempre più cross-canale.
• Ricerca di servizi innovativi ed economie di scala: ai fornitori di servizi logistici sarà sempre più richiesto di ricercare soluzioni che consentano di aumentare ulteriormente le economie di scala e di offrire servizi innovativi.
 • Maggiore connettività dei network logistici europei: il settore produttivo si sta evolvendo verso una maggiore connettività dei network logistici europei. Le specificità dei singoli Paesi non consentono la costruzione di un unico network logistico europeo, ma si lavorerà per connettere fra di loro i singoli network presenti delle principali nazioni.
 • Rafforzamento della supply chain centrale: nel prossimo futuro continuerà il processo di rafforzamento della struttura di supply chain centrale, con una razionalizzazione del numero di interlocutori logistici, soprattutto per le aziende che ricorrono allo strategic outsourcing.
• Attrazione dei talenti: per le imprese del settore è sempre strategica l’abilità di attrarre talenti e la capacità di relazione con tutti gli attori della filiera.
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