Rete Ferroviaria Italiana ha siglato un accordo con Hitachi, Mermec, Progress Rail e Alstom per installare la tecnologia ERTMS anche a bordo treno. Prosegue così l’impegno della capofila del Polo Infrastrutture del Gruppo FS per realizzare il piano accelerato ERTMS - European Rail Traffic Management System su tutta la rete ferroviaria italiana entro il 2036 e dotare l’infrastruttura nazionale del più evoluto sistema per il distanziamento dei treni.
Dopo aver lanciato un primo programma da 3,2 miliardi di euro per attrezzare 4800 chilometri di rete ferroviaria, in questi giorni è stato siglato un accordo per lo sviluppo e l’upgrade della nuova tecnologia sui treni. Un’azione necessaria per far dialogare i sistemi tecnologici dei treni con la strumentazione di terra e far sì che ogni treno possa beneficiare dei vantaggi portati dal sistema ERTMS.
Scelto dall’Unione Europea come standard unico per la supervisione e il controllo del distanziamento dei treni, l’ERTMS è un sistema di segnalamento digitale in grado di favorire l’interoperabilità tra operatori ferroviari provenienti da diverse nazioni, migliorare le prestazioni aumentando l'affidabilità, permettere il passaggio di un numero maggiore di treni sulle line e contribuire così a una maggiore puntualità.
Proprio per questo RFI ha commissionato alle quattro aziende fornitrici - Hitachi, Mermec, Progress Rail e Alstom - le attività per lo sviluppo e l’upgrade degli attuali sistemi di bordo sulle prime sei tipologie di treno attualmente dotate di SCMT (Sistema Controllo Marcia Treno). In questo modo i segnali luminosi ferroviari di terra verranno eliminati e trasferiti digitalmente sul cruscotto del macchinista.
RFI ha anche avviato le attività negoziali per l’upgrade ad ERTMS di tutte le restanti 95 tipologie di treno equipaggiate con SCMT. Solamente così le circa 40 imprese ferroviarie, passeggeri e merci, circolanti su rete RFI beneficeranno di tali interventi di upgrade ad ERTMS realizzati sulle 101 diverse tipologie di treno, che saranno poi successivamente estesi a tutti gli altri convogli simili ad essi conformi (5mila dispositivi di bordo per complessivi 3800 treni). Ciò sarà possibile anche attraverso l’utilizzo degli incentivi economici statali e compatibili ad esse destinate, che prevedono ad oggi una copertura di circa il 40% delle spese (300 milioni di euro). Un budget al quale si sta lavorando per ampliarlo fino al 100%, per complessivi 750 milioni di euro, come già fatto analogamente da altre amministrazioni estere, come il Belgio, o in fase di attuazione come in Olanda, Danimarca, Norvegia.
Il piano accelerato ERTMS prevede un investimento complessivo di 13 miliardi di euro per l’implementazione della tecnologia radio digitale interoperabile su tutta la rete RFI entro il 2036 come unico standard nazionale. Un sistema già operativo in Italia da oltre dieci anni sulle linee alta velocità che verrà esteso anche alle linee regionali, merci e sui nodi urbani, comportando un considerevole risparmio economico per lo Stato, stimato in 4 miliardi di euro fra minori costi di investimento e di manutenzione, oltre all’anticipo dei tanti benefici funzionali legati ad un significativo aumento delle prestazioni utile anche ai fini dello shift modale ed ad un possibile risparmio energetico di almeno il 15% per le imprese ferroviarie.
Il rinnovo degli impianti di circolazione della rete porterà una rivoluzione tecnologica, digitale e culturale propedeutica alla futura innovazione prevista dal programma di ricerca Europe Rail Join Undertaking per ERTMS (utilizzo di applicazioni satellitari, 5G, automazione, sinergie con Smart Road) che collocherà l’Italia al primo posto al mondo per potenzialità e performance del sistema ferroviario, facendo anche da volano per il sistema industriale ferroviario italiano all’estero.