10/05/2017
La forte crescita del mercato italiano dei carrelli elevatori registrata nel 2016 può essere interpretata come una ‘bolla’ destinata a scoppiare, con conseguenze che ancora una volta premieranno i dealer più capaci sotto il profilo imprenditoriale. Può essere sintetizzata così l’opinione di Ugo Turchetti, managing director di CGM. Dal canto suo CGM, distributore unico per l’Italia dei carrelli CAT Lift Trucks, nel 2016 ha ottenuto risultati migliori della media di mercato e guarda al futuro con ottimismo.
Con un aumento del 25% rispetto all’anno precedente e un totale di circa 45mila unità, il 2016 è stato il secondo anno migliore di sempre per il mercato italiano dei carrelli elevatori, appena sotto i volumi del 2007. Secondo Turchetti, però, questa crescita si deve solo in parte alla ripresa produttiva, e soprattutto all’abbondante disponibilità di denaro a basso costo. Questa situazione, tuttavia, potrebbe cambiare a breve: “Da un lato, per aumentare i volumi di credito, le banche stanno di nuovo trascurando l’analisi del rischio; dall’altro lato, nei prossimi mesi la BCE potrebbe rallentare il quantitative easing a fronte di una crescita dell’inflazione", sostiene Turchetti.
Secondo CGM, la bolla potrebbe esplodere già entro la fine del 2017 oppure nel 2018, con effetti molto sensibili. “Nel primo caso - prevede Turchetti - assisteremo quest’anno a un decremento del mercato italiano a 35.000-40.000 unità, nel secondo caso il calo sarà inferiore, fermo restando che sarà ancora più accentuato il prossimo anno. Gli effetti saranno notevoli perché i mercati a prevalenza di noleggio sono particolarmente sensibili all’andamento del costo del denaro. Continuerà invece a crescere il segmento degli AGV, spinto dall’iperammortamento (la possibilità per le aziende, concessa dalla legge di bilancio 2017, di ammortizzare il 250% degli investimenti legati al modello Industria 4.0) e dalla necessità delle imprese di incrementare la produttività".
Lo scoppio della bolla metterà nuovamente alla prova le reti di vendita dei costruttori di carrelli elevatori, confermando il valore dei concessionari che sono riusciti a sopravvivere alla crisi degli scorsi anni. “Sono le aziende in cui l’imprenditore ha messo in campo la propria esperienza personale: la conoscenza delle esigenze applicative dei diversi settori, la capacità di proporre soluzioni di movimentazione personalizzate e servizi di assistenza adatti alle necessità dei clienti, la valutazione degli strumenti finanziari e contrattuali disponibili", osserva Turchetti.
Tra le realtà commerciali che hanno superato meglio la crisi degli scorsi anni è certamente compresa CGM, che nel 2016 è cresciuta di oltre il 40% nel settore dei carrelli frontali (molto più della media di mercato) e del 25% in quello delle macchine da interno. “Questi risultati si devono in buona parte al lavoro dei nostri dealer, che - essendo più piccoli e più flessibili rispetto a quelli della concorrenza - sono più reattivi e sanno costruire un rapporto personale con i clienti", sostiene Turchetti. “Ma il successo di CGM si deve ovviamente anche alla qualità dei prodotti CAT, ad esempio alla gamma dei frontali elettrici a 80 Volt che nel 2016 ha conquistato una quota vicina all’8% nel proprio segmento di mercato".
CGM guarda quindi al futuro con ottimismo. “Nel 2017 potenzieremo la nostra attività diretta con l’acquisizione di una o più società in Lombardia e amplieremo la rete nazionale con tre nuovi dealer. Nel 2018 invece presenteremo i nuovi frontali elettrici 48 Volt e i nuovi commissionatori orizzontali CAT, che si preannunciano strepitosi", conclude Turchetti.
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