Contratto collettivo nazionale di lavoro di logistica, trasporto merci e spedizioni: dopo nove mesi di negoziati e quattro giorni di trattative ininterrotte, tutte le organizzazioni datoriali e sindacali hanno raggiunto un’intesa che offre risposte concrete alle esigenze di lavoratori e imprese del settore, coniugando il recupero salariale, necessario per contrastare l’erosione del potere d’acquisto, con una maggiore flessibilità normativa. Sentiamo al riguardo il parere del presidente di Assologistica, Umberto Ruggerone.
Presidente, un giudizio sul nuovo contratto? Ruggerone: Si tratta di un contratto che riveste un’importanza molto grande perché stiamo parlando di un’intesa che riguarda oltre un milione di famiglie, e già questo è sufficiente a delinearne la portata. Altro aspetto fondamentale è dato dal fatto che l’esito della trattativa ha comportato novità in termini complessivi, non sono relativi alla parte economica, e questo significa tenere conto della realtà del mondo del lavoro nel suo insieme. Si poteva fare di più? Indubbiamente sì, ma chi ha vissuto i nove mesi di trattativa - un periodo che ha visto impegnate al tavolo di concertazione oltre 20 associazioni datoriali - è cosciente del fatto che quello che ne è scaturito può essere definito straordinario, e ci dice che il settore della logistica è talmente importante e vasto da richiedere una grandissima capacità da parte di tutti – sia dalle rappresentanze datoriali come da quelle dei lavoratori – di riuscire a dialogare per raggiungere un accordo.
Un settore davvero complesso ed eterogeneo... Ruggerone: Basta guardare le sigle che l’hanno firmato e la grandissima eterogeneità delle funzioni che svolgono le aziende del settore per rendersi conto dello sforzo compiuto, fra l’altro evitando uno sciopero nel periodo natalizio che si sarebbe rivelato per tutti evento disastroso, e ritengo che questo sia un grandissimo merito da ascrivere alla sensibilità delle imprese e dei lavoratori che testimonia grandissimo senso di responsabilità. Vorrei sottolineare con forza che questo contratto è riuscito a ‘mettere a terra’, trovando delle soluzioni, tutte le complessità della logistica: un valore assoluto e tangibile del comparto nel suo insieme.
Analizziamo nel dettaglio qualche aspetto concreto dell’accordo? Ruggerone: Partiamo da quello salariale. Parliamo di 230 euro per il personale non viaggiante, e di 260 per gli autisti. Direi che si tratta di aumenti importanti, significativi ed adeguati. Inizialmente le richieste da parte dei rappresentanti dei lavoratori erano molto più alte, ma diciamo che negli anni a venire della durata di questo nuovo contratto è evidente che le imprese della logistica si impegneranno a investire centinaia di milioni di euro che entreranno in circolo nel tessuto economico di questo Paese. E io credo che questo sia un dato importante di cui tenere conto, perché sottolinea anche il valore sociale delle imprese.
Ovvero? Ruggerone: Oltre all’importanza data dall’aspetto salariale dell’accordo, credo si debba considerare e riconoscere come la logistica, sostenendo i propri lavoratori, di conseguenza stia aiutando anche lo sviluppo economico del Paese nel suo complesso. Poi vorrei aggiungere che il contratto contiene delle importantissime modernizzazioni dal punto di vista della sostenibilità sociale, come ad esempio in termini di flessibilità, un aspetto che aiuterà lavoratori e imprese a migliorare il rapporto e la regolarità del lavoro nella logistica. Credo che la vera sostenibilità sociale di un’impresa si misuri anche nelle regole con i proprio dipendenti, e il contratto - ad esempio con le modifiche introdotte con l’articolo 42, in linea con quelle che sono da molto tempo le proposte di Assologistica - pone grande attenzione proprio alla regolarità dei rapporti di lavoro. Così come quello sul tema delle percentuali delle somministrazioni, che sono aumentate: questo consentirà anche un notevole grado di maggiore flessibilità. Le parti sociali, i lavoratori, e i rappresentanti delle imprese sono riusciti a trovare punti di contatto per migliorare la sostenibilità sociale del lavoro della logistica, e questo per me è un grande risultato.
Nel complesso l’accordo, dunque, è da considerare soddisfacente? Ruggerone: In gran parte lo è, ma io sono un ambizioso di natura e avrei voluto ottenere ancora di più, ma se c’è una cosa positiva che mi ha insegnato questo periodo di tour de force è che abbiamo decisamente iniziato a modernizzare il contratto. Sono certo che nei prossimi tre anni durante i quali vivrà l’accordo, avendo ormai aperto questa strada potremo fare ancora di più. Abbiamo avviato un metodo, e questo per il momento rappresenta già un deciso passo in avanti.
Ha accennato al ruolo di Assologistica nella concertazione. Può spiegarlo meglio? Ruggerone: Non ho remore nell’affermare che Assologistica ha dato prova straordinaria di grande maturità e modernità nel rapporto con le altre parti, sia datoriali che sindacali. Definirei il lavoro svolto dal segretario Jean François Daher e da Bianca Picciurro semplicemente fantastico e questo ci è stato riconosciuto da tutte le parti in causa. Il nostro si è rivelato un atteggiamento propositivo, innovativo e al tempo stesso del tutto rispettoso degli interessi di tutte gli attori coinvolti nelle trattative: sono estremamente fiero del nostro atteggiamento, un modus operandi capace di favorire il raggiungimento di risultati così positivi. Ed è anche grazie al nostro attivismo che la logistica ha dimostrato di essere un settore capace di modernizzarsi e di saper affrontare in maniera seria e concreta i problemi che la riguardano e di risolverli al meglio. Vorrei essere molto chiaro: il nostro settore non ha bisogno di avere impartite lezioni di nessun tipo da parte di chicchessia. E in questa occasione lo abbiamo dimostrato nel modo più chiaro e concreto.
Tiziano Marelli