Da tempo è noto l'impegno ambientale di CHEP, impegno per il quale società specializzata nel pallet pooling ha ottenuto anche importanti riconoscimenti, pure in Italia. Abbiamo approfondito il ruolo "sostenibile" di CHEP con Paola Floris, general manager della divisione italiana.
CHEP Italia ha ricevuto
– assieme a Coca-Cola HBC Italia e Carrefour - il premio Il Logistico dell’anno
2015 per il progetto congiunto “Logistica a spreco zero", a seguito della decisione
dei due partner di adottare il pallet “80x60 dusseldorf" di CHEP in
sostituzione del pallet “80x120". Ci spiega le caratteristiche di tale
soluzione? Floris: Coca-Cola
HBC Italia ha deciso di utilizzare i pallet display di CHEP 80x60 in
sostituzione dei pallet 80x120 utilizzati in precedenza in interscambio e del
pallet 80x60 a perdere testato in fase preliminare. L’obiettivo di questa
scelta è stato quello di ridurre i danni al prodotto, i tempi di rifornimento e
allestimento a punto vendita e contemporaneamente rendere più
efficiente la movimentazione e le rotazioni.
Quali sono i principali
vantaggi (economici e non) del pallet “80x60 dusseldorf? Floris: Il
pallet display di CHEP viene spedito direttamente al punto vendita, eliminando
rilavorazioni intermedie presso i Centri di Distribuzione: i risultati del
progetto analizzati da Coca-Cola HBC Italia e Carrefour dimostrano che
è stato possibile ridurre del 60% il tempo impiegato ai CEDI per la
preparazione dei prodotti. L’efficienza migliora anche all’interno del punto
vendita, dove il pallet display di CHEP può essere posizionato senza necessità
di effettuare operazioni manuali per la messa a scaffale del prodotto. Per ogni
mezzo pallet esposto occorre il 25% del tempo in meno rispetto a operazioni
manuali. Oltre ad ottenere un risparmio in termini di tempo e di costi,
migliorando la disponibilità del prodotto nel punto vendita si genera un
impatto positivo sulle vendite. Possiamo quindi affermare che i pallet display
sono una soluzione efficiente e sostenibile per aumentare le vendite.
Infine nell’anno in cui l’Italia ha stupito il mondo attraverso l’Esposizione
Universale di Milano con il tema di “Nutrire il pianeta, energia per la vita"
- che ha focalizzato l’attenzione sull'alimentazione, l'educazione alimentare
e la grave mancanza di cibo - abbiamo voluto anche noi contribuire
con questo progetto evidenziando il ruolo del packaging per la riduzione
dello spreco alimentare. Grazie infatti ai dati rilevati in fase di studio è
stato possibile accertare che il passaggio da pallet 80x120 a pallet 80x60 CHEP
ha comportato una riduzione del 65% del danno ai prodotti e del 83% se riferito
alle sole lattine che risultano essere più delicate in fase di movimentazione.
I pallet espositori forniscono infatti una soluzione «one-touch» evitando
multiple manipolazioni del prodotto e quindi diminuendo la possibilità di
danneggiarlo. Inoltre essi mettono in evidenza il prodotto nella catena
espositiva migliorando così le rotazioni e diminuendo la possibilità che il
prodotto vada in scadenza.
Nella motivazione del
premio si legge che l’utilizzo di pallet CHEP “80x60" è conforme ai principi
dell’economia circolare. Può spiegare come ciò avviene concretamente? Floris: Il
sistema di pooling opera in conformità ai principi di recupero, riutilizzo,
riduzione e riciclo secondo il modello di economia circolare. Tutto inizia con
l’approvvigionamento di legname proveniente da foreste sostenibili. Il legno
dei nostri pallet è certificato da FSC e PEFC. Con trasporti ottimizzati,
CHEP consegna i pallet blu ai suoi clienti perché possano utilizzarli per le
spedizioni: una volta che i clienti li hanno caricati e spediti, CHEP li
raccoglie presso i punti finali e li porta nei propri centri servizi per
ispezionarli e ripararli - con grande attenzione al riciclo dei materiali -
prima di riutilizzarli nuovamente. Attraverso il sistema di pooling di CHEP le
aziende che utilizzano pallet sono in grado di riutilizzare gli asset su base
continua riducendo in questo modo il consumo e lo spreco di materie prime.
Utilizzare il nostro servizio equivale a aderire al principio dell’economia
circolare secondo il quale invece di procedere linearmente, dal prodotto al
rifiuto, i prodotti possono dotarsi di una vita rotonda.
Quanto realizzato con
Coca-Cola HBC Italia potrà essere replicato anche con altre aziende
partner? Se sì, avete già qualche accordo che si sta avviando e quali sono le
condizioni per la replicabilità del progetto? Floris:Certamente
si. Diverse collaborazioni con altre aziende italiane operanti nel largo
consumo sono avviate in questa logica. Riteniamo che la replicabilità di casi
di successo come questo sia legata alla capacità di “fare sistema" e di
collaborare, fra aziende ma anche fra funzioni all’interno della stessa
azienda, al fine di cercare benefici comuni per l’intera filiera e non
unicamente per una parte della stessa. Un esempio di tale collaborazione è il
progetto che abbiamo sviluppato con COOP per il proprio prodotto a marchio.
Tale progetto ha previsto anche l’utilizzo di pallet CHEP 80x60 per alcune
referenze di prodotto a marchio COOP alto rotanti, generando una maggior
velocità di esposizione a punto vendita e attenzione alla sostenibilità a
vantaggio dei soci e dei consumatori. Questo progetto è stato possibile grazie
ad una stretta collaborazione interna tra funzioni aziendali, ma anche tra
industria e grande distribuzione. Un ecosistema che ha guardato nella stessa
direzione al fine di ottenere valore e opportunità di crescita.
Alla recente fiera
Ecomondo di Rimini - durante la cerimonia di conferimento del premio per lo
sviluppo sostenibile indetto dall’omonima Fondazione - CHEP è stata
segnalata per avere introdotto sul mercato europeo il nuovo quarto di pallet
che si distingue per una maggiore impilabilità, stabilità e maneggevolezza. Ci
può dire di più di questa soluzione? Floris: Il
nuovo display 60x40 CHEP è un pallet espositore in polipropilene riciclato,
ideato e realizzato per collegarsi in modo sicuro e veloce ai display
promozionali in cartone ondulato grazie all’esclusivo sistema Blue Click,
certificato REFA. Leggero e robusto, grazie alla sua migliorata impilabilità
rispetto alla versione precedente, il nuovo pallet espositore di CHEP permette
di ridurre del 20% gli ingombri e del 15% le emissioni di CO2. Per le sue
caratteristiche innovative e soprattutto per il suo essere “sostenibile", siamo
fieri del fatto che il nuovo quarto di pallet abbia ricevuto l’importante
segnalazione della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, così come il
prestigioso “Oscar dell’Imballaggio", la scorsa primavera, promosso dall’Istituto
Italiano dell’Imballaggio. Su questo formato pallet c’è una grandissima
attenzione dell’Industria di marca che sempre più lo utilizza per promozionare
il proprio prodotto ed evidenziarlo a punto vendita. Barilla, una delle
aziende leader in Italia nel settore FMCG, alimentare secco, utilizza in modo
significativo le esposizioni fuori banco su pallet 60x40. Con loro abbiamo
attivato un test di utilizzo del nuovo pallet espositore CHEP in luogo del
pallet 60x40 in legno a perdere, con evidenti vantaggi in termini di impatto
ambientale. Anche per la grande distribuzione questa piattaforma rappresenta
una soluzione espositiva di valore. Abbiamo in corso un test con Conad
che ha identificato alcuni prodotti a marchio da esporre direttamente su pallet
60x40 al punto vendita al fine di ridurre l’attività di posizionamento a
scaffale e aumentare le vendite.
Può sintetizzare gli
altri progetti e le altre soluzioni che CHEP ha adottato in chiave di
sostenibilità ambientale, sia a livello di gruppo che di divisione Italia? Floris: CHEP
fa parte del gruppo Brambles e condivide i principi strategici “Better
Business, Better Planet, Better Communities". Nel 2015 Brambles ha
raggiunto dei traguardi eccezionali a livello mondiale rispetto a temi di
sostenibilità. Questi risultati sono pubblicati nel report di “Sustainability
Review" disponibile sul sito www.brambles.com Per dare un esempio: in
collaborazione con 150 clienti nel mondo abbiamo ottenuto una riduzione di 42
milioni di km delle distanze di trasporto percorse; inoltre, grazie all’utilizzo
di pallet CHEP, sono stati salvati 1,38 milioni di alberi. Alla luce
della sua capacità di perseguire questi successi, Brambles ha ricevuto per l’anno
2015, tra gli altri, l’autorevole riconoscimento “GOLD" da parte di EcoVadis,
che si occupa di valutare la sostenibilità delle aziende sotto il profilo del
rispetto delle regole ambientali, della gestione e rapporto con i fornitori e
della correttezza e qualità del contesto lavorativo. Per realizzare i propri
obiettivi di sostenibilità ambientale, CHEP Italia opera su diversi fronti al
fine di costruire un mondo migliore e il nostro impegno si concretizza sempre
più nella costante realizzazione di sinergie di trasporto insieme ai clienti al
fine di ridurre le emissioni di CO2.
Può, in particolare,
parlarci del vostro programma “Carbon Neutral pallet": a che punto siete,
quante delle aziende partner vi hanno aderito? Floris: Con
l’utilizzo dei pallet CHEP l’immissione di CO2 viene ridotta di media del 50%
rispetto ad altre alternative grazie principalmente alla rete ottimizzata di
CHEP nel mondo e attraverso il calcolatore certificato LCA “Life Cycle Analysis",
siamo in grado di quantificare i benefici ambientali derivanti dall’utilizzo
del sistema di pooling CHEP. E’ la prima LCA sul pallet pooling in Italia a
ricevere dal ministero dell’Ambiente il logo del programma per la valutazione
dell’impronta ambientale. Tramite il programma "Carbon Neutral" offerto
da CHEP, le aziende produttrici, dopo aver abbattuto il 50% delle emissioni CO2
grazie all’utilizzo del nostro servizio, hanno la possibilità di compensare le
emissioni rimanenti generate dall’utilizzo di pallet, attraverso
investimenti in riforestazione. Al programma hanno aderito in questi anni
diverse aziende nel mondo. Ci teniamo a evidenziare che il nuovo pallet
60x40 viene offerto ai clienti CHEP come un prodotto “Carbon Neutral" in quanto
CHEP provvede alla compensazione del 100% delle emissioni di CO2 prodotte per l’utilizzo
di questo prodotto. Pertanto i clienti CHEP che utilizzano pallet 60x40 possono
vantare di un pallet ad emissioni zero. La certificazione "Carbon
Neutral" del pallet 60x40 è ottenuta grazie alla compensazione effettuata
da CHEP tramite il progetto di conservazione della foresta amazzonica, primo
progetto REDD + nella regione, convalidato dal Verified Carbon Standard (VCS) e
ha ricevuto lo status Gold Level da Comunità clima e biodiversità (CCB).
Un altro mantra della
logistica italiana riguarda il tema della cosiddetta “logistica collaborativa".
Cosa sta facendo in concreto CHEP per favorire questo processo: penso ad
esempio alla creazione del centro TPM di Riardo per il quale siete stati
premiati nel 2014, sempre da Assologistica? Floris: Il
TPM, ovvero “Total Pallet Management" , è un esempio perfetto di collaborazione
efficace: grazie alla realizzazione del centro TPM per la raccolta, l’ispezione
e la riparazione dei pallet CHEP all’interno dello stabilimento di Ferrarelle
SpA, importante produttore nel settore delle acque minerali, è stato
possibile ottenere benefici importanti da un punto di vista operativo. Il TPM è
un’opzione che permette di massimizzare disponibilità e qualità,
generando al tempo stesso benefici ambientali grazie alla riduzione nelle
tratte di trasporto dei pallet. La realizzazione di un TPM come quello in
Ferrarelle - e come altri che CHEP ha realizzato nel mondo - è risultato
di un’efficace e premiante collaborazione fra CHEP e il cliente. Questo
progetto come gli altri progetti da noi realizzati in ottica di logistica
collaborativa sono fondati su alcuni valori che ci contraddistinguono: la
condivisione di competenze e risorse, la trasparenza dei dati e la
collaborazione di filiera.
A che punto è il nostro Paese (e conseguentemente
gli attori con cui CHEP si interfaccia) nei confronti di una soluzione come il
pallet pooling? Quali i trend di mercato e i risultati raggiunti da CHEP nel
2015? Floris: Nel
settore alimentare e bevande si è assistito ad un 2015 positivo rispetto all’anno
precedente che ha caratterizzato anche l’andamento del nostro business e questo
ci fa ben sperare anche per il futuro. Focalizzandoci sui trend di mercato, l’outsourcing
è sicuramente una tendenza crescente in questi ultimi anni con l’obiettivo di
liberare l’azienda da quelle attività non core che non creano valore aggiunto e
che possono essere affidate a dei professionisti. Come rileva l’Osservatorio
Contract Logistics della School of Management del Politecnico di Milano, la
logistica conto terzi ha un’incidenza sempre più importante sul mercato
italiano. Altra tendenza importante che continuerà nei prossimi anni è la
logistica collaborativa a cui viene sempre più associato il principio della sharing
economy con magazzini, trasporti, risorse e servizi condivisi. È un modo di
fare ecosistema, un collaborare per competere. Infine non possiamo non
menzionare l’attenzione e la sensibilità sempre più elevata a temi legati
alla sostenibilità che caratterizza in modo trasversale nelle scelte di acquisto
e di partnership sempre più attori della nostra filiera. Queste tendenze
permettono di alzare la qualità del servizio per il proprio cliente e il
consumatore finale e di ridurre i costi logistici delle aziende. Per
quanto riguarda il pallet pooling in Italia, esso rappresenta circa il 30% del
mercato domestico e la crescita è costante. Volendo abbandonare costi e
criticità collegate alla gestione pallet a favore della semplicità e dell’efficienza
del pooling, molte aziende italiane del largo consumo hanno infatti scelto
in questi anni di affidare la gestione dei pallet alle diverse aziende di
pooling operanti in Italia. Per quanto riguarda CHEP fra le aziende
che hanno iniziato ad utilizzare il nostro servizio negli ultimi mesi siamo
orgogliosi di menzionare nomi di primaria importanza come Bauli, che si è
affidata a noi per la distribuzione dei suoi rinomati prodotti di ricorrenza.
In quali segmenti di mercato vorreste o entrare ex-novo oppure ampliare maggiormente la vostra presenza? Floris: Recentemente abbiamo iniziato a servire aziende che operano nel segmento del surgelato. Fino a pochi mesi fa questo circuito era per noi relativamente nuovo, almeno in Italia. Avendo sviluppato un modello operativo ad hoc per la gestione del sistema nel settore, con piacere siamo ora completamente operativi e in grado di offrire il nostro servizio ad aziende che producono gelati/surgelati e desiderano utilizzare i nostri pallet blu per la distribuzione.
Da ultimo può
anticipare qualche novità che CHEP lancerà nei prossimi mesi? Floris: Dal
punto di vista tecnologico stiamo lavorando a diversi progetti che prenderanno
forma già nella prima metà dell’anno. Fra questi, il progetto del Beacon:
al momento, insieme a nostri clienti stiamo lanciando dei test operativi sulla
tecnologia Beacon e siamo fiduciosi di poter presto portare interessanti novità
a riguardo. In un momento dove si parla molto di online e di e-commerce
pensiamo che anche il punto vendita abbia grandi potenzialità e proprio tramite
tale tecnologia sarà possibile conoscere e riconoscere il cliente,
veicolare le promozioni e amplificare la shopping experience. In
ambito di miglioramento continuo abbiamo in cantiere l’implementazione di un
nuovo portale di interfaccia con il cliente, il lancio di un nuovo
pallet ottimale per le stratificazioni e l’implementazione di una nuova
fattura interattiva oltre ad essere in costante ricerca di sinergie
logistiche operative che possano unire Industria e Grande Distribuzione,
generando benefici condivisi e di valore perché pensiamo che un po’ il
nostro ruolo sia anche questo!
a cura di Ornella Giola