Gi Group rappresenta una storia di imprenditoria
italiana di straordinario successo, costruito negli anni con scelte strategiche
che l’hanno portata ad essere tra i primi player a livello mondiale con un
fatturato complessivo, a livello di gruppo, che ha superato i 2 miliardi di euro
nei 40 Paesi in cui opera. “Una delle scelte strategiche che ha generato un
fattore competitivo rilevante è stata quella di approcciare il mercato con una
logica di specializzazione settoriale – esordisce Michele Savani di Gi Group - La divisione Logistica di cui sono
responsabile è stata creata ormai dieci anni fa, guadagnando quote di mercato
significative e affermandosi come partner di riferimento per molti dei grandi gruppi
nazionali e internazionali che operano lungo l’intera filiera logistica".
Michele Savani è a capo della divisione Logistica di Gi Group
Quali sono
principali servizi che Gi Group offre al settore della logistica? SAVANI: sono relativi al reclutamento e alla somministrazione
di personale, con il network delle 220 filiali presenti su tutto il territorio
italiano, servizi di permanent placement secondo la linea di servizio Hi-Revo,
servizi di middle e di executive search con Wyser ed EXS, oltre che servizi di
training, con asset management e di consulenza direzionale, con OD&M. Oggi
la Divisione Logistica veicola tutti i servizi Gi Group con una logica di
specializzazione, declinando ognuno di questi servizi per rispondere alle
specifiche necessità del settore: progettiamo e implementiamo soluzioni
dedicate a operatori logistici, spedizionieri, autotrasportatori e corrieri. Oggi
i 4 pilastri della nostra Value Proposition includono la ricerca, selezione e
formazione dei profili core di settore, la Ricerca e Selezione di figure
professionali specializzate, le soluzioni per inserimenti massivi in ambito di
magazzino e le soluzioni di outsourcing logistico.
Dal vostro
speciale punto di osservazione quali sono i cambiamenti più significativi in
atto nel nostro settore? SAVANI: E’ evidente che i fattori di
trasformazione che stanno plasmando l’intera economia a livello globale abbiano
un impatto diretto sulla filiera logistica. I megatrend che stanno trasformando
rapidamente lo scenario sono la diffusione pervasiva di tecnologie in continua
evoluzione, l’ingresso di nuovi player all’interno dell’arena competitiva, la
rapida trasformazione delle aspettative da parte dei clienti B2B e B2C e
l’emergere di nuovi modelli di business. Sono tutti elementi che
stanno spostando molti degli equilibri del passato.
Un mercato
dunque sempre più esigente? SAVANI: I clienti
finali si aspettano consegne sempre più rapide, flessibili e con costi bassi se
non azzerati. Le aziende manifatturiere sono in grado di proporre soluzioni
sempre più customizzate, frazionando sempre di più i flussi di spedizione. I
nuovi player dell’ecommerce mostrano una fortissima pressione sulla gestione
dell’ultimo miglio, favorendo la nascita di nuovi player e ridefinendo le logiche
di collaborazione: in un’ottica di miglioramento continuo l’elemento
tecnologico è indispensabile per generare soluzioni efficienti e con costi
sempre più bassi. Molti ambiti verranno automatizzati, sia nel magazzino che in
termini di gestione delle consegne; del resto non dobbiamo fare un grande
sforzo per trovare in rete articoli riguardo le automazioni di magazzino, i
veicoli a guida autonoma, le consegne tramite droni o l’evoluzione della stampa
3d, che potrebbe ridurre la necessità di movimentazione di prodotti finiti,
aumentare la richiesta di trasporto di materiali grezzi e vedere gli operatori
logistici cambiare nuovamente il loro ruolo all’interno della filiera
produttiva e distributiva.
E quindi
anche nuove abilità da mettere in campo? SAVANI: Saranno
quindi importanti le strategie che ogni operatore deciderà di perseguire e, di
conseguenza, le skill di cui le aziende avranno bisogno: il settore logistico,
come tutti gli altri, dovrà affrontare il tema dell’evoluzione della propria
forza lavoro, investendo nella formazione e riconversione dei propri
collaboratori e inserendo allo stesso tempo professionalità del tutto nuove
rispetto a quelle tradizionali.
L’1
febbraio organizzerete l’evento “Di persona è meglio?", un momento di confronto sul tema delle risorse umane nel periodo della digital
transformation. Dobbiamo davvero attenderci una “rivoluzione" anche nell’ambito
HR conseguente alla rivoluzione digitale? SAVANI: L’innovazione
tecnologica ridisegna ogni ambito sociale, compreso quello lavorativo.
All’evento “Di persona è meglio" Simonetta Cavasin, amministratore delegato di
OD&M (società di Gi Group dedicata ai servizi di consulenza direzionale in
ambito HR) utilizzerà come riferimento per il proprio intervento il modello di
analisi Star Matrix, uno strumento proprietario Gi Group che aiuta le
organizzazioni a identificare, all’interno della propria organizzazione, i
segmenti della popolazione aziendale, ‘clusterizzando’ quindi le diverse
famiglie professionali secondo una lettura che evidenzia quali siano i ruoli in evoluzione, quelli statici e quelli in declino.
Grazie a questa fotografia è possibile di conseguenza pianificare le azioni
correttive per mantenere la propria organizzazione allineata rispetto alle
spinte evolutive del mercato.
E come
colmare il “gap tecnologico" tutto nostrano? SAVANI: In relazione al gap tecnologico, un ambito di
reclutamento specializzato sul quale Gi Group ha investito è proprio quello
delle professionalità in ambito ICT: QiBit è il brand attraverso il quale negli
ultimi anni sviluppiamo soluzioni di reclutamento e di Academy per rispondere a
un mercato che chiede più professionisti di quanti ne siano disponibili,
mercato che non è più solo quello delle grandi aziende del mondo
dell’informatica e della consulenza, ma che sempre più vede nei dipartimenti IT
di ogni azienda i nostri interlocutori.
Avete da
poco realizzato un’analisi in collaborazione con OD&M per una maggiore
comprensione dei bisogni del nostro settore: può indicarci i punti salienti che
emergono da tale survey? SAVANI: Per
meglio indirizzare i significativi investimenti che vogliamo continuare a fare
nella divisione Logistica Gi Group abbiamo commissionato a OD&M la
realizzazione di una survey che ci aiuti ad avere una fotografia aggiornata del
mercato. La survey ha visto la partecipazione di oltre 170 aziende, con una
buona rappresentatività sia in termini settoriali (operatori logistici,
spedizionieri, società di handling, trasportatori), sia in termini di ruoli
aziendali rappresentati (direttori HR, direttori logistici, HR area manager),
distribuzione geografica e classe dimensionale. In anteprima e in esclusiva per
Euromerci vi posso anticipare che il settore ha manifestato consapevolezza
dell’impatto sul fronte HR dei trend in atto, allo stesso tempo emerge con
chiarezza quanto lavoro possiamo ancora fare noi, in qualità di fornitori di
servizi HR, per dare il nostro contributo con soluzioni specializzate che aiutino
gli operatori della filiera logistica a individuare e sviluppare le skill e i
potenziali dei propri collaboratori e delle nuove generazioni di professionisti
del settore.
La sede milanese di Gi Group
Le novità
della Legge di Stabilità 2018 e le opportunità strutturali messe a disposizione
dalla normativa riusciranno a impattare concretamente anche sul comparto della
logistica e dei trasporti? SAVANI: Siamo
convinti che le novità introdotte dalla Legge di Stabilità avranno un impatto
anche sul mondo della logistica come per tutti gli altri settori: ci aspettiamo
un impatto legato soprattutto alle stabilizzazioni dei contratti a tempo
determinato, non appena le circolari INPS chiariranno le linee guida operative
per l’accesso alla decontribuzione. Purtroppo nell’ambito del rinnovo del
contratto collettivo di riferimento per il settore, l’autotrasporti merci e logistica,
non abbiamo visto affrontato il tema dello "staff leasing", strumento
contrattuale che con la riforma del Jobs Act ha avuto tassi di crescita
significativi ma che oggi non è applicabile dal CCNL della filiera logistica. Gi
Group è in ogni caso pronta a prendersi carico dell’assunzione diretta a tempo
indeterminato dei dipendenti più meritevoli e con le skill più richieste dal
settore, secondo una logica di employability che ci permette di stabilizzare
con contratto di assunzione a tempo indeterminato in capo all’agenzia i
dipendenti da inviare in missione presso le aziende utilizzatrici.
Quali
skill dovrà possedere chi opererà negli anni avvenire in logistica? E che ruolo
può giocare la scuola da questo punto di vista? SAVANI: In
aggiunta alle doti tradizionalmente tipiche del settore (flessibilità, problem
solving, execution) sarà sempre più necessario saper interagire con strumenti
di data analysis che tenderanno a divenire più sofisticati. Gli istituti
scolastici sono chiamati in continuazione a un aggiornamento che permetta di
formare professionalità richieste dal mercato del lavoro: abbiamo incontrato
negli ultimi anni istituti di formazione che stanno creando percorsi formativi
molto specifici nell’ambito logistico, istituti con i quali dialoghiamo
continuamente per trovare sinergie e spazi di collaborazione. Stiamo già
sperimentando dei percorsi di alternanza scuola lavoro che stanno restituendo
dei risultati interessanti.
Quale è la
ricetta di Gi Group per la soluzione della disoccupazione dei giovani? SAVANI: Siamo
convinti che il fenomeno della disoccupazione giovanile si debba affrontare
colmando il gap di skill richieste dal mercato: nel settore della logistica
vediamo molto “skills shortage", ovvero una mancanza di competenze specifiche che gli
operatori cercano ma che il mercato non offre in misura sufficiente. Il modello
Hi Revo di Gi Group lavora in questa direzione, ricercando e creando il
matching tra domanda e offerta di lavoro; in quest’ottica sempre più spesso
supportiamo le aziende nell’individuare prima di tutto le competenze
propedeutiche a ricoprire le posizioni per le quali troviamo “skills shortage",
proponendo se necessario dei percorsi di training finanziato prima
dell’inserimento in azienda, attraverso il modello delle Academy.
Avete mai
considerato l’opportunità di interagire con l’Istituzione scolastica per una migliore offerta formativa e quindi professionale? SAVANI: Come detto poco fa la collaborazione con
gli istituti scolastici è un elemento strutturale nel nostro modo di relazionarci
con il mercato del lavoro; da sempre partecipiamo a incontri di orientamento
all’interno degli istituti scolastici, anche in un’ottica di Corporate Social
Responsibility, per dare supporto nella delicata attività di orientamento dei
giovani. Le funzioni di Candidate Management dell’azienda, in collaborazione
con la struttura CSR, mettono a disposizione le proprie competenze e il proprio
know how per organizzare ogni anno Destination Work, una serie di iniziative
specifiche sul territorio volte proprio al confronto con i giovani che devono
orientarsi nella ricerca di percorsi formativi o opportunità lavorative:
attraverso workshop, sessioni di orientamento e momenti di incontro dedicati ai
diversi settori del mercato diamo il nostro contributo allo sviluppo mercato
del lavoro. Queste sessioni sono sempre un momento importante per restituire ai
giovani e giovanissimi una fotografia aggiornata di quali sono i settori, le
professionalità e le skill che permetteranno loro di entrare nel modo migliore
nel mondo del lavoro.
A cura di Ornella Giola