Dopo il biennio 2020-2021 di sostanziale stasi dei traffici, dovuta alla ben nota impasse pandemica, nel 2022 il gruppo Captrain Italia è tornato a crescere sotto diversi profili, e così a superare ampiamente i risultati pre-pandemia del 2019. Infatti, nell’anno appena trascorso la filiale italiana delle ferrovie statali francesi SNCF ha toccato un record di circa 120 milioni di euro di fatturato, con una crescita rispetto al 2021 di oltre il 15%, confermandosi quindi il secondo operatore italiano del settore ferroviario cargo alle spalle dell’ex monopolista Mercitalia.
Buone notizie anche a livello finanziario: il risultato netto del gruppo presenta pure un leggero utile, dopo due anni contrassegnati da risultati negativi. Un traguardo di un certo rilievo, tagliato nonostante alcune difficoltà operative e di sistema non indifferenti: i primi mesi dell’anno passato sono infatti stati caratterizzati dalla decisione di Ansfisa di limitare la velocità dei convogli su cui viaggiavano carri con suole sintetiche, una misura altamente penalizzante che ha imposto un dispendio di mezzi e personale quasi doppi rispetto al preventivato.
Il 2022 è stato anche segnato dall’aumento esponenziale dei costi dell’energia che hanno fatto crescere in maniera importante i pedaggi di RFI. A tali difficoltà si è aggiunta la cancellazione – da parte del Governo italiano - di gran parte dei sussidi precedentemente erogati per il trasporto ferroviario, caso pressoché unico in una Europa che (quantomeno come target a parole) vuole invece trasferire su ferro quote importanti di trasporto attualmente ancora su gomma.
Mauro Pessano
Secondo l’amministratore delegato di Captrain Italia, Mauro Pessano “il risultato positivo nel 2022 deriva essenzialmente da due componenti: il grande impegno di tutto il personale e la continua fiducia da parte dei nostri clienti. A loro va un ringraziamento particolare perché hanno compreso e accettato variazioni ai contratti in essere per affrontare insieme il problema serio del ‘caro energia’.
“Purtroppo, dalle istituzioni italiane non abbiamo avuto lo stesso supporto, visto che i nostri competitor internazionali possono invece contare su sconti sulle tracce che al sistema Italia sono stati progressivamente ridotti, per non dire quasi cancellati, e con importanti ritardi nella tempistica della loro erogazione", dice ancora Pessano.
Nel corso del 2022 Captrain Italia ha inoltre consolidato la sua vocazione internazionale, avviando nuovi servizi di trasporto verso il Nord Europa e l’Est Europa; la filiale italiana di SNCF si è confermata dunque operatore di riferimento ai valichi esteri di Domodossola (per la Svizzera) e Villa Opicina (per la Slovenia), oltre naturalmente a quelli di Modane e Ventimiglia (entrambi per la Francia), ed ha incrementato i propri servizi attraverso il valico del Brennero (per l’Austria).
Per quanto riguarda invece le merceologie trasportate, l’impresa ferroviaria ‘franco-italiana’ ha mantenuto il primato nel settore delle merci pericolose e ha incrementato le proprie quote di mercato nella siderurgia e nell’intermodale.
“La sfida per il 2023 è continuare e migliorare il nostro percorso di crescita, in linea con il piano industriale, che contempla importanti investimenti: sono state ordinate 8 nuove locomotive 494LM classe Traxx prodotte da Alstom (ex Bombardier) che arriveranno nel 2024, oltre alle 5 che ci saranno consegnate già nel corso di quest’anno, consentendoci di fornire ai nostri clienti servizi sempre più efficienti. Al contempo, dovremo essere capaci di aumentare anche l’efficienza al nostro interno con interventi mirati alla riduzione dei costi, senza però intaccare la forza lavoro, che è il nostro maggiore patrimonio" conclude Pessano.