10/07/2019
ESSE nasce da una sintesi di esperienze maturate nel corso del tempo in tutti gli ambiti della logistica. La sua vision prevede di integrare l’outsourcing logistico nel piano industriale delle aziende mediante la proposta di soluzioni proattive e responsive ad alta efficienza in Italia e nel mondo. La società crede nella formazione continua del proprio personale e crede anche che la capacità di team building con le risorse del cliente sia una condizione indispensabile per il successo di ogni progetto. Di qui il ruolo fondamentale delle persone occupate in logistica e del significato che il lavoro occupa oggi nel nostro specifico settore. Di questo tema abbiamo discusso con Massimo Zanaroli, direttore generale di ESSE.
Il lavoro, non solo in logistica, pare essere diventato sempre più “merce" e sempre meno
“valore": condivide questa opinione?
Massimo Zanaroli: Assolutamente no. Non esiste alcun settore, per quanto automatizzato possa essere, che sia
svincolato dall’intervento umano; anzi, in questi ultimi casi è richiesto una maggior
preparazione specifica per poter agire nel modo opportuno, sulle macchine. Se all’opposto
parliamo di attività in cui più intenso è l’apporto dell’attività fisica, comunque per portare ad un
risultato positivo, è richiesta una elevata professionalità e competenza sulle modalità operative.
L’idea che il lavoro sia “merce" è nata alcuni decenni fa e si è consolidata nel corso degli
anni, soprattutto causa la distorsione del principio e dello spirito cooperativistico. Ciò ha
determinato la nascita e la forte espansione, quasi a macchia d’olio, delle cosiddette
cooperative spurie; cioè di soc. coop che si formano con l’intento specifico di frodare l’intero
sistema, in primis lo stato tramite il mancato regolare pagamento di contributi e Iva; dei
lavoratori, a cui non vengono riconosciuti buona parte dei loro diritti, sia sotto l’aspetto
retributivo che sotto altri non strettamente economici.
Così facendo tali strutture possono proporsi alla committenza, che quindi ne diventa
implicitamente complice traendone anch’essa forti benefici economici, a tariffe estremamente
inferiori rispetto a ciò che sarebbe una normale proposta di mercato, pur offrendo una qualità
di servizio assolutamente pessima.
La logistica è sottoposta – come tanti altri settori produttivi – a una crescente automazione:
quali possono essere i risvolti occupazionali nel lungo periodo? E come andrebbero affrontati?
Zanaroli: Ritengo corretto che, in ogni caso ove esista la possibilità, venga introdotta la maggior
automazione possibile, nel rispetto di un’attenta analisi costi-benefici. Sottolineo però che, la
maggior parte delle volte, l’automazione interviene a favore dell’attività umana,
semplificandola ed alleggerendola. Anche nei casi in cui il fattore umano venga totalmente
superato, al cessare di qualche figura corrisponde sempre la nascita di una nuova e diversa.
Pertanto penso che, ancora una volta, si tratti di riesaminare e riconsiderare opportunamente i
processi logistici con relativi confini. Non penso assolutamente che possano aversi, almeno per
un qualche decennio, risvolti occupazionali negativi, affrontando con il giusto spirito critico e innovativo le sfide che i mercati offrono.
Non crede che andrebbe posta maggiore enfasi sugli aspetti culturali-formativi anche degli
addetti al nostro settore? Che risposte dà ESSE al riguardo?
Zanaroli: Per un’azienda logistica è sempre più indispensabile la continua e corretta formazione dei
propri addetti, per offrire una costante ed elevata rispondenza agli standard qualitativi richiesti
dalla committenza. ESSE in modo programmato e continuo provvede a formare ed aggiornare
il proprio personale. Questo sia elevando ed ampliando la struttura di controllo mediante un
sempre più forte ricorso a personale specializzato e culturalmente preparato sul fronte logistico;
fanno infatti parte del nostro team già cinque ingegneri gestionali con differenti esperienze
operative, i quali provvedono a diffondere le proprie conoscenze all’intero sistema. Sia con
continui corsi di aggiornamento a diversi livelli, rivolti a tutti gli addetti sulla base delle loro
specificità.
Come giudica la politica giuslavoristica di questo attuale Governo?
Zanaroli: Penso che l’attuale governo abbia finalmente risollevato e sottolineato aspetti che, sia pur
legislativamente sempre esistenti, erano però stati messi nel dimenticatoio e caduti in
desuetudine, quale, per esempio, la responsabilità solidale tra appaltatore e committente, in
tutto ciò che coinvolge il rapporto commerciale e, più specificatamente i rapporti di lavoro. Ha
anche però introdotto fattori di estrema rigidità, limitando l’apporto e la durata delle
collaborazioni tramite somministrazione, che potrebbero, nel medio-lungo periodo, ma
soprattutto in determinate aree geografiche, avere risvolti decisamente negativi. Pertanto il mio
giudizio è parzialmente positivo.
Quale è la risposta di ESSE alle sfide che il mercato del lavoro sta ponendo?
Zanaroli: ESSE per parecchi anni ha sofferto la concorrenza di competitor che basavano la propria forza
solo o quasi sul minor prezzo. Negli ultimi anni, in funzione della sempre alta qualità da ESSE
offerta, dell’irrigidimento nelle normative, di maggiori controlli da parte delle autorità preposte,
finalmente il modello proposto sta avendo un forte riscontro, in particolare nell’ambito
automotive e meccanico. Pur non attivando una grande attività commerciale, forse grazie al
così detto “passaparola", ESSE sta continuamente aumentando l’azione verso la clientela già
esistente e nel contempo allargando il portafoglio clienti, aumentando costantemente, anno
dopo anno il fatturato con incrementi a 2 cifre. È speranza ma ancor più convinzione che
proseguiremo su tale strada.
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