“Una buona logistica non può che favorire lo sviluppo delle imprese.
La logistica non solo è importante per il PIL del Paese, ma è fondamentale per
lo sviluppo industriale. Di ciò ha piena
coscienza anche Confindustria, al punto da aver dato vita un anno e mezzo
fa al Gruppo tecnico per la logistica, i
trasporti e l’economia del mare". Esordisce così il coordinatore di tale gruppo,
Guido Ottolenghi, agli addetti ai lavori noto anche per il suo ruolo di direttore
generale e amministratore delegato di La Petrolifera Italo Rumena Spa.
Ufficialmente le finalità
del gruppo sono quelle di analizzare istanze e tendenze del settore logistico, elaborando
proposte di politica economica, adeguamento legislativo e favorendo il
coordinamento tra operatori e associazioni per rendere più efficace e incisivo il settore, rapportandosi al
Comitato di presidenza di Confindustria.
“Nel gruppo – spiega
Ottolenghi – confluiscono persone che rappresentano i tanti aspetti del nostro
mondo, dagli interporti ai porti, dalle autostrade agli operatori marittimi, ferroviari,
dell’autotrasporto e della logistica e così via. Lo scopo è di consentire a
queste persone di confrontarsi e
individuare priorità, fatto questo che si riflette poi positivamente
sull’attività e sugli interventi di Confindustria. In poco più di un anno di lavoro
effettivo abbiamo partecipato con più incisività, ad esempio, al lavoro svolto dal
ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture sul ferrobonus, dando indicazioni utili per l’attivazione di tale
incentivo; siamo anche intervenuti attivamente sul tema del cargo aereo, fornendo - sempre al
ministero - un importante contributo nella raccolta, analisi e conciliazione
dei dati di tale settore. Tengo però a sottolineare che il gruppo non intende lavorare sui ‘massimi sistemi’, quanto su aspetti operativi che portino a
semplificare il più possibile i processi. Un esempio su tutti: quest’anno abbiamo
ottenuto che i semirimorchi viaggino con la copia della carta di circolazione e
non col documento in originale: soluzione pratica e semplice, ma fondamentale
in termini di semplificazione burocratica per imprese del settore".
Ottolenghi elenca poi alcuni
degli impegni portati avanti dal gruppo insieme alle associazioni di settore,
come quelli relativi al pagamento
dell’IMU da parte dei terminalisti portuali, ai successi parziali ottenuti
in tema di trasporti eccezionali (che
– a detta del manager - dopo l’incidente in Lombardia erano diventati una sorta
di dramma per gli autotrasportatori, ma su cui vi è ancora molto da fare) e all’impegno
in fatto di concessioni marittime.
“Il tema di fondo sul quale
ci stiamo concentrando – dice Ottolenghi – riguarda però la mancanza di concentrazione dei volumi
(essenziale per la logistica) che parte dalla frammentazione a livello portuale. Poiché cambiare la storia
millenaria dell’Italia non è possibile, crediamo invece nello sforzo per concentrare e razionalizzare i flussi attraverso
interporti, ferrovie, attività di analisi su come comporre treni con carichi
misti così da realizzare volumi che giustifichino il raggiungimento di un
entroterra sempre più ampio. E così via".
Parallelamente Il
gruppo di Confindustria porta avanti un’attività di tipo culturale. “Le imprese
italiane – chiarisce Ottolenghi - vanno sensibilizzare a non delegare agli
acquirenti la distribuzione/consegna dei loro prodotti (con il prevalere del
cosiddetto “ex fabbrica"), ma a considerare la logistica un valore aggiunto di
cui farsi carico". In che modo si sta esplicitando tale impegno culturale? “Al
momento ne stiamo discutendo – prosegue Ottolenghi - allo studio vi sono varie
modalità, compresi possibili roadshow territoriali con la realizzazione di
progetti pilota in aree particolarmente promettenti."
Uno dei gli aspetti che
caratterizza questa prima fase dell’attività del gruppo tecnico di
Confindustria sono gli incontri
itineranti presso infrastrutture logistiche dislocate in varie parti d’Italia.
“Il fine di tali incontri – afferma ancora Ottolenghi – è soprattutto quello di
creare una cultura logistica a 360 gradi
per i membri stessi del gruppo".
E le Unidustrie locali come
si pongono rispetto al gruppo di Confindustria? “Tra i nostri obiettivi vi è quello di dialogare sempre di più coi
territori – conclude Ottolenghi - Per questo con Stefano Pan, vice
presidente Confindustria e presidente del Consiglio delle rappresentanze regionali
e per le politiche di coesione territoriale, stiamo pensando a un
coinvolgimento di ogni Regione, così da diffondere
capillarmente una migliore cultura logistica".
di ORNELLA GIOLA