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Il 2016 si sta rivelando un anno positivo per GEODIS in Italia, con risultati operativi e di fatturato di tutto rispetto. Ne abbiamo parlato con Francesco Cazzaniga, Presidente e Amministratore Delegato per la Contract Logistics Line of Business di GEODIS in Italia.
La crescita di GEODIS in Italia è stata notevole soprattutto nell’ultimo
biennio. Quanto – percentualmente – è dovuto
alla vostra eccellenza operativa e quanto di questi risultati è dovuto a
crescita esterna (M&A)? Cazzaniga: Da inizio 2016 a oggi abbiamo raggiunto e superato le nostre previsioni di
fatturato, al 50% grazie alle operazioni di M&A e al 50% alla nostra expertise operativa, la cui eccellenza viene
riconosciuta non solo dai nostri clienti, ma è il mercato stesso che ci
riconosce un livello di reputazione elevato: non siamo i numeri 1 per
dimensione in Italia, ma se si parla di capacità di fare, di trovare soluzioni
e di innovazione non temiamo concorrenti. Segnalo in ogni caso presente che è
dal 2010 che non effettuiamo più acquisizioni nel senso tradizionale del
termine, anche se di recente abbiamo fatto nostro il ramo d’azienda del Gruppo
Giordano Vini (si veda riquadro, ndr), una modalità di acquisizione che
però ha caratteristiche del tutto proprie.
Come lei accennava, di recente avete acquisito il ramo d’azienda e la
gestione in house di Giordano Vini, questo sta indicare che anche la vostra strategia
di sviluppo del business non si muove solo potenziando la vostra expertise nei
segmenti di mercato verticali tradizionali (FMCG, e-commerce, moda, industria
ecc.)? Cazzaniga: Potrebbe essere così, anche perché finora abbiamo ragionato per industry e
per settori tipo l’e-commerce, ma in Italia esiste un mercato smisurato che è
quello dell’in house. Il che comporta l’andare a casa dei nostri clienti,
portare le nostre competenze nelle loro strutture, avvalendoci della loro
collaborazione. Come anticipavo, tutto ciò richiede approcci operativi diversi:
si passa dal gestire società terze di servizio al gestire dipendenti; si
possono condividere idee di progetto e di ristrutturazione anche fisica dei
magazzini; si lavora in un’ottica partecipativa, con condivisione di
investimenti, risultati e benefici. L’operatore è molto più sotto la lente
d’ingrandimento: andando “a casa" dei clienti ci vogliono patti che valorizzino
la sua presenza, il fatto che si faccia carico di investimenti importanti, di
assumere gente, di investire in IT e know how, prendendo rischi importanti e
chiedendo quindi alla controparte di condividere scelte.
Ma il mercato italiano è pronto a tutto questo? Cazzaniga: Dipende molto dalle culture aziendali che ci troviamo di fronte. I livelli
di interesse sono straordinariamente variabili (da chi crede nella soluzione
che ho descritto sopra e in soluzioni/strategie a medio-lungo termine a chi
invece ricerca unicamente del saving economico), in funzione anche del momento
storico che l’azienda sta vivendo.
Tra i vostri clienti vi sono – in numero crescente – realtà dell’e-commerce:
quali “plus" offre GEODIS a queste aziende? Cazzaniga:
Siamo entrati tra i primi nel settore e lavoriamo con i leader, con grandi
volumi e grandi capacità. Questo ci ha consentito di acquisire una competenza
unica che è quella specifica che si deve possedere per gestire le tante
tipologie di un’attività di e-commerce. A cominciare dalla flessibilità più
totale, non solo quindi natalizia o estiva, ma giornaliera all’interno della
stessa settimana. Occorre poi avere squadre formate per la gestione di attività
che hanno ad esempio la peculiarità di gestire un singolo pezzo, anziché un
cartone, di effettuare un imballo specifico per un cliente privato e che sia
fatto con una cura, un’attenzione e una cautela talvolta studiata con lo stesso
cliente. Ci vogliono poi sistemi IT specifici. Una volta acquisita la
competenza, il mercato sa che sei un operatore di successo che lavora con i
leader e quindi anche i co-leader o i follower vengono da te, perché quello che
cercano è in primis competenza.
Dal vostro punto di vista in che modo il commercio elettronico sta
modificando anche il modo di fare logistica e di gestire la supply chain?
Cazzaniga: Flessibilità totale, quantità di articoli smisurata (in un negozio virtuale
il cliente può cercare di tutto, specie nelle grandi piattaforme), misure
completamente diverse, problematiche di imballo e anche fisiche di stoccaggio,
spesso con anomalie per noi logistici. Tutto questo è arrivato ex-novo con la
logistica dell’e-commerce.
Effettuate anche le consegne dell’ultimo miglio? Cazzaniga: Non lo facciamo nella stragrande maggioranza dei casi, perché i grandissimi
player dell’e-commerce hanno tutti una notevole capacità contrattuale
nell’acquisire questi tipi di servizio e GEODIS non possiede al momento una
divisione express courier, Visto la capacità e il savoir faire che ci distingue
stiamo ragionando sulla possibilità invece di attivare una rete di servizi
espressi da riservare però alle PMI.
E quanto a location dei magazzini l’e-commerce costringe a scelte inedite? Cazzaniga: Abbiamo avuto sì una scelta inedita a Rovigo, area che non ha
caratterizzazione logistica. In ogni caso la risposta è negativa: Roma, Milano,
Bologna e i loro hinterland sono le aree più richieste dai grandi player, le
stesse richieste dagli attori della logistica tradizionale.
Logistica 4.0 e logistica collaborativa sono temi/tendenze centrali per il
settore; come si sta muovendo al riguardo GEODIS? Cazzaniga: Come gruppo abbiamo costruito in Francia un’entità di sviluppo tecnologico
per cercare e scegliere applicazioni che possano essere adeguate al mondo del
trasporto, oltre che della logistica. Oggi facciamo esperimenti coi big data
per vedere se riusciamo a sfruttare tali competenze con software specifici che
creino dati previsionali e in grado di anticipare eventi su cui intervenire per
tempo. Stiamo lavorando nel mondo dell’automazione dei magazzini con robot (ne
stiamo testando uno a Roma con movimenti antropomorfi). Tutto ciò non è
propriamente logistica 4.0 ma sviluppo tecnologico, sebbene negli ultimi sei
mesi ci sia una maggior attenzione a questi temi in seno al Gruppo. Quanto alla
collaborative logistics è un po’ meno nuovo come concetto e comunque se la
logistica non è collaborativa difficilmente diventa una buona logistica; se poi
per logistica collaborativa si intende mettere più industry con lo stesso
player cercando sinergie, allora il concetto è maturo, anche se si scontra con
logiche di natura commerciale, da contestualizzare e sviluppare sul lungo
termine e ciò non sempre è fattibile.
Parte della tenuta dell’economia italiana si deve alla crescita delle
esportazioni; ci sono clienti italiani che chiedono la vostra specifica
consulenza nell’essere accompagnati nella penetrazioni di nuovi mercati? Cazzaniga: Assolutamente sì, noi possiamo replicare l’offerta su scala mondiale. Tutto
va contestualizzato, tenendo ben presente che nostra caratteristica peculiare è
comunque quella di proporre attività su misura.
di Ornella Giola
Partnership inedita con Giordano Vini
Dal 1° luglio 2016 GEODIS in Italia ha avviato la
partnership logistica e trasporto con Giordano Vini, dopo l’acquisizione del
relativo ramo d’azienda. Quest’ultima azienda è leader nel settore della
vendita diretta di vino e ora è di proprietà della IWB (Italian Wine Brands),
primo gruppo vinicolo italiano a essere quotato in borsa. Giordano Vini ha
scelto GEODIS come provider logistico al quale ha affidato l’intera attività di
gestione della supply chain e del trasporto. GEODIS, tramite la propria Line of
Business Contract Logistics, ha implementato una serie di servizi
personalizzati e orientati a supportare l’e-commerce di Giordano Vini. Novanta
dipendenti GEODIS supportano ora il business in un magazzino di 39.000 mq.
“Abbiamo scelto di affidare a GEODIS in Italia l’intera gestione della nostra
logistica – spiega Mario Resca, Presidente di IWB – avvalendoci della sua
solida expertise nel settore e-commerce, che rappresenta uno dei principali
focus, sui quali basare il nuovo modello di business di Giordano Vini, sempre
più orientato al cliente e alla crescita nel panorama europeo".