Oggi parliamo di droni, una tecnologia relativamente giovane che trova svariate applicazioni nei magazzini (specie in quelli ad elevata automazione) e nei terminal marittimi e interportuali. Ma quale è lo stato dell’arte nella diffusione dei droni in ambito logistico e terminalistico? Ne abbiamo parlato con Anna Barbavara, responsabile della strategia e dello sviluppo commerciale di Baum, newco con sede a Milano specializzata in applicazioni specifiche con droni e tecnologie connesse.
Cosa vi ha spinto a scegliere i droni come ambito di vostra specializzazione?
Barbavara: Da oltre un decennio, il mondo dei droni fa parte della nostra quotidianità, dapprima da livello di interesse nella tecnologia, per poi evolversi in professione, di pari passo con le evoluzioni tecnologiche. L’interesse crescente e la curiosità dei clienti circa la possibilità di usare i droni per i loro progetti, di anno in anno, ci hanno quasi costretti a sviluppare applicazioni ad hoc, diventando veri e propri system integrator. E’ una tecnologia che bene si adatta a molteplici applicazioni e spesso permette un concreto risparmio per il cliente, sia in termini di tempi di acquisizione del dato, sia di impiego di personale esposto a rischi. Droni e sistemi a pilotaggio remoto possono aiutare o addirittura sostituire l’intervento umano in scenari pericolosi o insostenibili, acquisire dati in continuo con processi automatizzati creando un vero e proprio dataset aggiornato e, volendo, elaborato da un algoritmo in cloud. Il dato sarà fruibile ogni giorno. Facile non crede?
Avete dunque realizzato una soluzione applicabile anche alla logistica?
Barbavara: In effetti è così. Da un confronto con professionisti del settore che ci hanno esposto le loro necessità, man mano più evidenti con lo sviluppo e la crescita esponenziale della logistica, abbiamo individuato dei processi che snelliscono i flussi di lavoro nei terminal con l'utilizzo della tecnologia che promuoviamo. Abbiamo così realizzato una piattaforma (hardware e software) utilizzabile in diversi settori merceologici, logistica inclusa. Nello specifico, mappiamo l'area del terminal rilevando la posizione dei container con scadenze temporali configurabili, avendo così il costante aggiornamento della loro posizione. Si tratta di un sistema di nostra proprietà e aperto all’interfaccia con i sistemi del cliente e completamente modulabile.
Ci spiega come funziona in pratica la piattaforma? E come è costituita?
Barbavara: Si tratta di un sistema automatizzato e controllato da remoto e che non prevede investimenti in personale da formare, ma viene fornito completamente in outsourcing. Nel tempo e con il consolidarsi della tecnologia, possono essere inserite nuove funzionalità e customizzazioni. Gli scenari che ci immaginiamo nel prossimo futuro, prevedono sistemi di controllo e gestione avanzati e inseriti nel tessuto aziendale. Per quanto concerne sistema di mappatura dei container, sorveglianza del terminal, campionamento ambientale e controllo impianti sarà necessario solo implementare nuove funzioni e inserire l’hardware necessario.
Il personale del cliente viene coinvolto?
Barbavara: Il personale viene solo informato dell'attività in corso e delle eventuali misure di sicurezza in accordo con il responsabile HSE (Health, Safety & Environment), come previsto dalla regolamentazione Enac, l’ente nazionale per l’aviazione civile.
E che dire della legge e delle normative in questo specifico ambito?
Barbavara: La legge è molto complessa e prevede un iter che richiede a volte tempi lunghi per applicazioni speciali. In Baum abbiamo un ufficio dedicato che si occupa di tutta la parte burocratica e i contatti con gli organi preposti: Enac, provincia, prefettura e così via. Si prevedono nuovi cambiamenti delle normative anche alla luce della moltitudine di progetti che coinvolgono i droni in diversi ambiti.
Tra le vostre soluzioni c’è anche il drone per ispezioni ultrasoniche… Ne vogliamo parlare?
Barbavara: Il drone Skygauge può ispezionare qualsiasi superficie metallica ruotando in qualsiasi punto a 360°. Può ispezionare ciminiere e torce in funzione ma, soprattutto interessante per la logistica via mare, permette di ispezionare lo stato degli scafi e delle cisterne di zavorra abbattendo tempi, costi e rischi per il personale. Il software di ispezione filtra automaticamente il rumore e garantisce una lettura valida e accurata dell’A-scan a ultrasuoni.L’accuratezza di questo sistema è stata verificata da più tecnici NDT indipendenti di livello 3.
La vostra flotta di quali droni si compone? Quali sono i vostri investimenti futuri?
Barbavara: I droni di cui disponiamo sono adatti a coprire gran parte delle esigenze ad oggi richieste da fotogrammetria, industria, sicurezza, ambiente.Abbiamo però deciso di investire e puntare sull’intelligenza artificiale, che se usata bene è davvero straordinaria. Di recente realizzazione è l'algoritmo N.Ai. Screening Cam che può essere utilizzato per analizzare la pericolosità derivante dall’interazione tra uomo e macchina, riducendo il pericolo per l’uomo analizzandone la presenza in contesti di divieto. N.AI. Screening Cam si può applicare ai droni con voli automatici o si può implementare su telecamere fisse già presenti indoor o in outdoor.
Da chi è composto il vostro staff?
Barbavara: La società è costituita dal 2021, ma abbiamo un discreto numero di collaboratori e mi sento di dire che un po’ di esperienza l’abbiamo fatta, sul campo e in laboratorio. Lo staff è composto da due commerciali, un direttore tecnico, 3 piloti e diverse figure altamente specializzate come matematici e statistici. La sede commerciale è a Milano e una sede tecnica di 2000 mq a Novara, tra Milano e Torino, in posizione strategica per il nord Italia. La collaborazione con partner con diversi know-how, ci permette di confrontarci sempre e di cercare nuove opportunità.
A cura di Ornella Giola