Universo Working Digital Company è società da tempo impegnata nella ricerca di figure professionali che si dimostrino adatte al mondo della logistica. Al recente Green Logistics Expo di Padova abbiamo incontrato Alex Gibellato, suo amministratore delegato.
Quali sono le migliori strategie per affrontare il mismatch tra domanda e offerta di lavoro? Come vi approcciate a questa problematica particolarmente importante e sentita da tutto il settore? Gibellato: Vorrei anzitutto specificare che il gruppo Relizont è agenzia per il lavoro che vanta ormai 15 anni di presenza nel mondo della logistica, mentre Universo - che ne è una ‘costola’ ben più giovane - è nata tre anni fa. Ci siamo presentati al Green Logistic Expo di Padova con uno slogan che posso definire esplicativo: “La rivoluzione nella ricerca e selezione del personale”. Secondo recenti dati resi noti da Excelsior esiste un gap tra domanda e offerta di lavoro pari al 38%. Poi, la disoccupazione: secondo le ultime rivelazioni Istat nel nostro Paese si attesta al 6,2%, un dato molto più basso di quella strutturale. Ancora, per la denatalità negli ultimi 4 anni sono entrate 700mila persone in meno nel mondo del lavoro nazionale. Questi numeri acclarano come anche la logistica sia in difficoltà perché si tratta di un settore in grande crescita ed evoluzione, quindi alla ricerca difficile di risorse e persone in più per coprire i ruoli scoperti. Oltre a questo, la logistica sconta una difficoltà di posizionamento in termini di attrattività, soprattutto nei confronti dei giovani: diversi studi a livello europeo dimostrano che solo il 26% di loro che è in cerca di lavoro risponde ad annunci riferiti al mondo della logistica.
Come mai questa scarsa attrattiva del nostro mondo? Gibellato: La logistica è ancora un settore percepito – per chi lo guarda dall’esterno e non lo vive dall’interno - ad alta densità di manodopera, da pesanti condizioni lavorative, prevalentemente maschile e connotato da un difficile rapporto vita-lavoro. È anche vero, però, che si tratta di un settore considerato strategico, indispensabile e che grazie all’e-commerce gode di un impatto trasversale anche in termini di performance rispetto a tutti gli altri. Inoltre, è al centro di una serie di processi di automazione e digitalizzazione, e recenti rilevazioni hanno dimostrato quanto il cambiamento in atto sia da considerare indubbiamente forte e deciso. Per cui il tema, dal nostro punto di vista, è che ci sono tante evidenze positive all’interno del settore logistico, ma è necessario saperle comunicare e promuovere.
Come uscire da questa impasse? Gibellato: Non si può risolvere il tutto con l’annuncio di ricerca di un lavoro, ma piuttosto è necessario utilizzare tecniche di employer branding, cioè sapere come promuovere al meglio un'immagine positiva per attrarre e mantenere talenti in un ambiente di lavoro. Noi riusciamo a farlo nel migliore dei modi sfruttando la comunicazione all’interno del mondo social per far sì che il messaggio arrivi a quei possibili candidati che definiamo “passivi” - quelli che non si informano o non cercano specificamente opportunità professionali - per “raccontare” a loro nel miglior modo possibile valori e opportunità della logistica. Abbiamo verificato che i giovani se ne dimostrano attratti se si racconta loro bene come è fatto quel mondo e gli si semplifica la possibilità di entrarci in contatto. È ormai quasi del tutto superato il concetto che la logistica comporti il doversi far carico di un lavoro pesante e faticoso: la filosofia è cambiata e sta a noi trovare il modo migliore per comunicarlo al mondo esterno e far sì che il concetto arrivi forte e chiare a tutti. Per questo ci stiamo impegnando tanto e i primi risultati si cominciano a vedere. Considero questa la nostra mission principale.
Quindi, un operatore 3PL dovrebbe scegliere voi per questo? Gibellato: Certo, proprio perché noi rappresentiamo un progetto di comunicazione che cerca di approcciare il mondo della ricerca e della selezione in modo completamente diverso e innovativo. Grazie alla nostra professionalità riusciamo a raggiungere un numero di possibili candidati per il settore altrimenti impensabile. Faccio un esempio che chiarisce al meglio il nostro valore aggiunto: noi vantiamo una raccolta di candidati pari all’87% in più rispetto ad altri operatori che usano i canali cosiddetti tradizionali.
Possiamo scendere nel dettaglio? Gibellato: Attraverso i canali classici Universo raggiunge il 45% dei possibili candidati, ma un ulteriore 15% ci arriva grazie ai social recruiting e il restante 40% da campagne di talent acquisition. In più, da poco abbiamo avviato una partnership con whatsapp usando le enormi potenziali proprie dell’intelligenza artificiale. In pratica, il candidato comunica con noi attraverso WA con una serie di domande strutturate ad albero in modo che l’AI possa identificare immediatamente quale potrebbe essere l’ambito professionale logistico più adatto, con reciproca soddisfazione. Il 77% in più di giovani viene già coinvolto così. Naturalmente, dopo questa prima scrematura si passa a un colloquio diretto, ma la velocità data da questo strumento permette di capire molto più in fretta le eventuali compatibilità professionali, se esistono. Come è evidente, il nostro valore è quindi quello di utilizzare e ‘battere’ strade anche completamente nuove per andare a ‘scovare’ figure professionali che potrebbero rivelarsi fondamentali per il settore della logistica e riusciamo a farlo con un approccio totalmente innovativo e grazie ad un team affiatato di social media recruiter. Posso affermare che Universo rappresenta il primo grande progetto di comunicazione in grado di rivoluzionare il mondo della ricerca e della selezione. E ci stiamo riuscendo alla grande.
La logistica è pronta per capire quello che fate e che volete fare? Gibellato: Direi che molti operatori, soprattutto quelli principali e più importanti, lo hanno senz’altro compreso e capito. La dimostrazione è data dal fatto che ormai in molti stanno adottando politiche d’inclusione, ad esempio rendendo gli ambienti di lavoro ben più accoglienti di quanto lo erano in passato. Credo sinceramente che il settore sia cambiato e sia stato del tutto ridisegnato negli ultimi tempi, e che stia vivendo ancora un periodo di decisa e forte evoluzione anche per l’arrivo di tanti operatori – e le donne rappresentano finalmente un numero consistente - che la stanno strutturando in maniera diversa e più consona al momento che stiamo vivendo. Raccontare la situazione nel suo complesso per quello che è attualmente è molto importante per riuscire a raggiungere tutte quelle persone che non sono suoi ‘consumatori’ abituali e che magari di questo cambiamento non si sono ancora rese conto. Riuscire a farlo nella maniera più chiara significa aver compiuto al meglio il nostro lavoro.
di Tiziano Marelli