L’ultimo esercizio finanziario di FM Logistic (gruppo internazionale, indipendente e a gestione familiare con base in Francia) ha registrato un fatturato di 1,043 miliardi di euro, con una crescita del 17,6%; anche il risultato operativo (36, 4 miliardi) è migliorato del 23,5%. Con chiarezza e linearità Ugo Lemorini, general manager della divisione italiana del gruppo, ci spiega come si siano centrati tali obiettivi. « Col cambio generazionale avvenuto ai vertici aziendali – afferma – ci si è dati anche una nuova visione da concretizzare entro il 2022 mediante una strategia che punta a raddoppiare fatturati e a rafforzare servizi, settori e Paesi in cui operiamo. Crediamo molto al miglioramento continuo dei servizi come presupposto di un incremento della profittabilità, il che comporta un’attitudine mentale di un certo tipo rispetto al proprio lavoro abbinata a tecniche di analisi e monitoraggio, nonché investimenti in risorse umane e nuove acquisizioni societarie, come è avvenuto in Brasile con l’acquisizione della filiale locale di McLane Company e in Russia, dove abbiamo incorporato Univeg Logistics Russia »-
Quali sono state invece le performance a livello italiano? Avete
centrato gli obiettivi previsti?
Al 31 marzo 2014 (data di chiusura del nostro ultimo bilancio) FM Italia ha
chiuso con 38,2 milioni di euro di fatturato, con un profitto prima delle tasse
appena sopra il breakeven. Il che significa una crescita del 25% del fatturato
rispetto all’esercizio 2013 e il raggiungimento dell’equilibrio di bilancio.
Questi risultati sono stati raggiunti declinando anche da noi le strategie del
gruppo e a seguito dell’acquisizione di nuovi clienti sia ad Alessandria che a
Milano e con l’apertura di nuove attività logistiche a Parma in una struttura
di 15mila mq.
Quali invece gli obiettivi per il 2015 di FM Italia?
Entro marzo 2015 dovremmo raggiungere quota
45 milioni di fatturato e un Ebt di 300 mila euro.
Come si colloca la divisione italiana rispetto alle altre
divisioni nazionali del gruppo?
E’ al sesto posto su 14 divisioni presenti in
altrettanti Paesi, a pari merito con la Spagna. La prima in classifica è la
divisione francese con 350 milioni circa di fatturato a fine 2014 ;
seguono Russia con 250 milioni (Francia più Russia generano la metà del
turnover societario), Polonia (oltre 130 milioni) e i trasporti internazionali
effettuati in tutti i Paesi in cui siamo pressenti (70 milioni di euro). Dopo
l’Italia vengono le divisioni di alcuni Stati dell’Europa centrale, di Brasile
e Cina.
Siete soddisfatti di questa classificazione ?
Nel piano 2022 il nostro Paese dovrebbe
arrivare a generare i 100 milioni di euro di fatturato ; un risultato che
probabilmente raggiungeremo prima di quella data, classificandoci al quarto
posto. E’ da sottolineare tuttavia che le divisioni con maggiori potenzialità
di crescita sono quelle di Francia e Cina.
Quali sono i “gap" maggiori che dovete affrontare, a causa delle inefficienze
del nostro Paese?
Glieli elenco nell’ordine : burocrazia (troppa e inefficiente),
infrastrutture (carenti e con scarsità di programmazione), mercato del lavoro con
contratti che costringono i 3PL a terziarizzare e la conseguente necessità e di
ricorrere alle cooperative, il che genera una debolezza per il settore.
Vi sono aeree geografiche in cui intendete inserirvi ex-novo come
gruppo?
Dopo l’ingresso in Brasile, ora vogliamo
espanderci in Sud America, in particolare in Messico, Argentina e Colombia. In
fase di studio c’è la crescita anche nell’area asiatica (India e Turchia). In
Cina siamo presenti da 15 anni lungo la costa est del Paese, ma solo da
quest’anno abbiamo messo a capo della divisione un manager locale e i risultati
stanno diventando ancora più performanti. Quella cinese è una divisione ancora
piccola (20 milioni di fatturato), ma – come detto – con significative
potenzialità di sviluppo.
FM è stato tra i primi 3PL a parlare di pooling in Italia (quando
in Francia era realtà da tempo consolidata), ponendosi come pioniere riguardo
al tema ora in voga della “logistica collaborativa"? Siamo in presenza di un
trend che è solo una conseguenza della crisi? O c’è dell’altro, ad esempio un
cambiamento di mentalità, seppure mosso da motivazioni economiche?
Il cambio di abitudini della GDO ha imposto
soluzioni di trasporto più efficienti : non si vende più a carichi
completi, occorre fare sinergie fra produttori e l’elemento unificante in tale
processo è il distributore. Tutto questo è positivo, specie per quegli
operatori che hanno know how ed esperienza da tale punto di vista, come nel
caso appunto di FM.
Sostenibilità e Corporate Social Responsibility sono due temi
chiave per la vostra organizzazione. Ci ricorda come li avete declinati a
livello italiano?
Come il resto del gruppo siamo impegnati
nell’eco-gestione delle piattaforme, dei processi logistici (attraverso il
pooling, la condivisione dell’offerta con piattaforme multi-clienti) e del
trasporto, tutti interventi che permettono una riduzione significativa delle emissioni
di CO2. Abbiamo inoltre dato vita alla newco Citylogin il cui obiettivo è rendere
concreta la soluzione ecologica nella distribuzione urbana delle merci nel
centro storico di Roma.
Ne vogliamo parlare ?
Citylogin è una start-up che offre servizi
logistici specializzati servendosi di mezzi di trasporto elettrici o bimodali,
utilizzando le infrastrutture, l’organizzazione, il know-how di FM Logistic e
di un’azienda particolarmente specializzata e radicata sul territorio quale è MagDi.
Il modello è operativamente basato
su di un certo numero di proximity hub localizzati in modo da ridurre al minimo
la distanza finale percorsa dai mezzi (ultimo miglio), mentre la gestione
complessiva s’ispira alla logica definita “internet delle cose", che prevede
l’utilizzo di tag RFID sulle merci e un sistema di geo-posizionamento e
controllo delle funzionalità dei mezzi, abbinato ad un software di
ottimizzazione dei percorsi di consegna e del fattore di carico. Altra
importante funzione è quella relativa alla gestione della micrologistica, ossia
di tutte quelle attività che comportano uno stoccaggio anche di piccole
quantità di merce per conto di attività commerciali o piccole imprese
localizzate nelle aree a traffico limitato, che beneficiano così di una
logistica adeguata alle loro esigenze, flessibile e in grado di far fronte ad
esigenze specifiche e caratteristiche di una o più filiere merceologiche.
Come stanno collaborando le istituzioni su questo progetto?
Le risposte per ora sono molto lente e non
tengono conto delle esigenze di una realtà imprenditoriale quale è appunto la
nostra. Comunque non abbiamo alcuna intenzione di arrenderci : se le
risposte non ci verranno dal publico, ci rivolgeremo al mondo dei privati, al
fine di localizzare in modo adeguato le piattaforme di prossimità. Intendiamo
poi esportare questo modello e abbiamo già un reale interesse da parte della
municipalità di Madrid.