23/10/2013
Alla recente mega-convention di presentazione del carrello MR di Yale abbiamo incontrato e intervistato Pietro Ricca, Italy and Mediterranean manager della Casa di carrelli elevaotori. Ecco le sue risposte.
Uno dei messaggi presentati alla recente convention di Milano puntava sul fatto che Yale intende essere "flessibile" nelle sue proposte al cliente e nel rispetto delle tre P (persone, prodotto e produttività). Come si declina per il mercato italiano questa vostra scelta aziendale?
La nostra gamma di carrelli da interno, dal transpallet al trilaterale, passando per il nostro nuovissimo retrattile, è interamente progettata e costruita in Italia nel nostro stabilimento di Masate, in provincia di Milano. Mi sa dire chi altro può affermare ciò? Durante la fase di progettazione abbiamo lavorato in partnership con le nostre concessionarie italiane e con clienti italiani per sviluppare e testare le macchine in condizioni di lavoro reali ed italiane (oltre che con concessionarie e clienti stranieri). Per noi il mercato italiano è importantissimo ed è nostra intenzione eccellere, anche perchè giociamo in casa.
I carrelli retrattili sono il cuore delle soluzioni da interno per magazzini, anche se i loro numeri (vendite/volumi) non solo elevati. Eppure Yale ha investito parecchio su questo segmento e sul nuovo carrello MR (sette anni di "dura" ricerca). Come pensate di coniugare qualità con redditività?
Yale crede molto nel retrattile in quanto è un carrello fondamentale per i clienti che usano macchine da interno. L'investimento fatto, oltre a portare miglioramenti delle quote di mercato nell'area di riferimento, ci aiuterà a essere più attrattivi per i nostri clienti con un “pacchetto" di macchine da interno completo. I numeri, infatti, dimostrano che le macchine da interno acquistano sempre maggiore rilevanza.
Quali obiettivi di crescita vi siete dati a breve per il mercato italiano e come pensate di raggiungerli?
Vogliamo crescere e raggiungere i migliori livelli di quote di mercato puntando sulla qualità dei nostri prodotti, sulla loro produttività, sulla loro efficienza e sulle persone che lavorano per il marchio Yale, rendendolo un riferimento soprattutto nel settore del warehouse.
Uno dei messaggi presentati alla recente convention di Milano puntava sul fatto che Yale intende essere "flessibile" nelle sue proposte al cliente e nel rispetto delle tre P (persone, prodotto e produttività). Come si declina per il mercato italiano questa vostra scelta aziendale?
La nostra gamma di carrelli da interno, dal transpallet al trilaterale, passando per il nostro nuovissimo retrattile, è interamente progettata e costruita in Italia nel nostro stabilimento di Masate, in provincia di Milano. Mi sa dire chi altro può affermare ciò? Durante la fase di progettazione abbiamo lavorato in partnership con le nostre concessionarie italiane e con clienti italiani per sviluppare e testare le macchine in condizioni di lavoro reali ed italiane (oltre che con concessionarie e clienti stranieri). Per noi il mercato italiano è importantissimo ed è nostra intenzione eccellere, anche perchè giociamo in casa.
I carrelli retrattili sono il cuore delle soluzioni da interno per magazzini, anche se i loro numeri (vendite/volumi) non solo elevati. Eppure Yale ha investito parecchio su questo segmento e sul nuovo carrello MR (sette anni di "dura" ricerca). Come pensate di coniugare qualità con redditività?
Yale crede molto nel retrattile in quanto è un carrello fondamentale per i clienti che usano macchine da interno. L'investimento fatto, oltre a portare miglioramenti delle quote di mercato nell'area di riferimento, ci aiuterà a essere più attrattivi per i nostri clienti con un “pacchetto" di macchine da interno completo. I numeri, infatti, dimostrano che le macchine da interno acquistano sempre maggiore rilevanza.
Quali obiettivi di crescita vi siete dati a breve per il mercato italiano e come pensate di raggiungerli?
Vogliamo crescere e raggiungere i migliori livelli di quote di mercato puntando sulla qualità dei nostri prodotti, sulla loro produttività, sulla loro efficienza e sulle persone che lavorano per il marchio Yale, rendendolo un riferimento soprattutto nel settore del warehouse.
Share :