01/12/2014

A colloquio con Roberto De Tommasi di Intempo

Intempo nasce nel 2001 per volontà di operatori portuali al fine di sostenere il mercato dell’avviamento temporaneo di lavoratori portuali. Oggi però l’organizzazione opera nell’intera filiera logistico-portuale. Come si sono evolute nel tempo la domanda e l’offerta di personale qualificato per questi specifici settori? "Se pensiamo all’evoluzione che ha avuto il mondo del lavoro dal 2001 ad oggi - dice Roberto De Tommasi, suo direttore generale - sembra che sia passato molto più tempo di quello che effettivamente è trascorso. A parte ciò direi che in questo lasso di tempo abbiamo assistito ad una maggiore dicotomia fra il lavoro ad alto contenuto professionale ed il lavoro più di basso profilo. Credo di poter affermare che mentre per le professioni ad alto contenuto professionale la crisi ha inciso sulla parte formativa, le aziende ricercano le figure professionalmente pronte e non hanno più la disponibilità ad attendere la loro crescita, per le professioni meno professionalizzate si è assistito ad un progressivo deterioramento del mercato dell’offerta improntato per lo più sul contenimento dei costi, qualche volta anche a scapito della sicurezza".

Oltre al reclutamento di personale, vi occupate anche di formazione. La crisi ha colpito quest’ultimo settore oppure ne sta semplicemente favorendo l’evoluzione? 
Intempo propone la formazione attraverso Obiettivo Lavoro Formazione che è la società del gruppo Obiettivo Lavoro nata per svolgere questo compito. La formazione che noi offriamo è sempre molto finalizzata al conseguimento dell’obiettivo perseguito: si tratta quindi di percorsi pensati per soddisfare le esigenze di un cliente quali la creazione di nuove figure professionali, il miglioramento delle competenze in materia sicurezza, il miglioramento delle competenze professionali, l’evoluzione di professionalità obsolete in professionalità spendibili sul mercato del lavoro. Si tratta in genere di piani formativi progettati con l’azienda cliente che partono da una serie di analisi che costituiscono la base per la progettazione dei percorsi. Le attività che noi proponiamo risentono e hanno risentito in modo abbastanza relativo della crisi del settore perché, come spiegavo, si tratta di percorsi necessari alle aziende clienti e viaggiano quindi su binari preferenziali per la loro realizzazione.

Quale è l’atteggiamento dei giovani nei confronti del comparto portuale-logistico: lo vivono come un’opportunità di lavoro? Lo conosco? Insomma che “immagine" ha il settore presso le nuove leve? 
Solo nell’ultimo periodo i giovani stanno considerando le offerte del settore come possibile soluzione lavorativa di una certa stabilità: il cambiamento di interesse rilevato è più marcato nelle professioni che richiedono buone capacità pratiche e buone capacità di apprendimento teoriche, sto pensando al settore dei trasporti che utilizza in molti settori personale dotato di certificati e patenti la cui acquisizione richiede un certo bagaglio scolastico non troppo datato. Ad oggi invece risultano essere poco appetibili tutte le professioni della filiera delle spedizioni anche per la crisi che il comparto sta sopportando.

Chi sono i vostri clienti? Si tratta per lo più di multinazionali o vi sono anche pmi e realtà locali? 
I nostri clienti provengono da tutti i settori che lei ha menzionato, abbiamo sia multinazionali che piccole imprese anche locali è chiaro che la modalità dei rapporti che intratteniamo con loro è molto differente perché dobbiamo rispondere ad esigenze profondamente differenti fra loro, tuttavia se devo trovare un terreno comune di rapporto direi che sia con la multinazionale che con la piccola azienda il nostro impegno per trovare soluzioni adatte è sempre totale. 

Perché la decisione di aderire a un’associazione come Assologistica? 
Perché dopo oltre dieci anni di lavoro nel settore sentiamo l’esigenza di “respirare l’aria" che respira il nostro settore di riferimento, vogliamo confrontarci con esso, scambiare le esperienze maturate per conoscerlo più approfonditamente. Da questo punto di vita la nostra partecipazione al vostro ultimo convegno è stata quanto mai illuminante.  

Quali consigli si sentirebbe di dare ai decisori politici per favorire il nostro settore? 
Di fare in modo che chi opera cercando di realizzare i propri business avendo cura di rispettare tutte le componenti sia umane che ambientali sia messo in condizione di essere agevolato nella quotidianità delle proprie azioni.

Ornella Giola
         
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