30/07/2014
L’ente pubblico gestore del maggior interporto nazionale ha chiuso il bilancio 2013 con un utile netto di 945 mila euro superiore del 58% rispetto a quello del 2012. Tale utile è stato realizzato nonostante una contribuzione di oltre 800 mila euro a titolo
di IMU. I proventi da canoni di concessione si sono mantenuti costanti a circa 6,8 milioni di
euro nonostante il periodo di crisi
Sotto il profilo delle vendite, va evidenziato che l'attività del Consorzio ZAI consiste nel
promuovere insediamenti produttivi e logistici per lo sviluppo dell’economia e
dell’occupazione di Verona, i cui proventi influenzano in maniera fluttuante il bilancio
dell’esercizio; i ricavi delle vendite sono passati da 3,6 milioni euro del 2012 a 1,3 milioni
del 2013.
Per quanto attiene l’area interportuale vengono confermati i dati che hanno
qualificato il Quadrante Europa come il primo interporto d’Europa.
Questo sulla base di uno studio realizzato dall’Associazione tedesca degli interporti che
ha analizzato 70 interporti europei e li ha posti a confronto analizzando 29 parametri
quali dimensioni, magazzini, terminali intermodali, servizi forniti, investimenti
effettuati, lavoratori occupati, collegamenti intermodali ed altro.
L’area su cui si sviluppa l’interporto è pari a 4,5 milioni di mq. in cui sono
presenti, tra l’altro 3 terminali intermodali, 300.000 mq di piattaforme logistiche e
sono insediate circa 140 società di trasporti, logistica e servizi.
Nell'infrastruttura veronese sono occupati 4.400 addetti diretti e circa
7.000 indiretti.
Intermodalità spinta
Quadrante Europa propone collegamenti ferroviari intermodali regolari con l’Europa:
ogni settimana 160 coppie di treni intermodali, gestiti da quattro diversi operatori
ferroviari arrivano e partono dal QE verso 25 destinazioni europee.
Nel 2013 il traffico merci ha complessivamente retto, registrando solo un leggero
calo.
Il momento di difficoltà non ha avuto ricadute né sulla gestione dei cantieri né sulla
loro programmazione.
Se rimanesse il trend di crescita rilevato nei primi 5 mesi del 2014 rispetto
ai corrispondenti mesi del 2013 si arriverebbe ad avere 14.000 treni all’anno al
Quadrante Europa, raddoppiando il dato iniziale del 1993.
Facendo un raffronto con gli altri interporti italiani emerge il dato per cui nel 2013
l’interporto veronese ha movimentato nei propri terminali intermodali 700.000 teu
(unita di misura del trasporto intermodale che corrisponde a un container).
Tale valore è stato ben superiore al volume di merce, pari a 400.000 teu, che sono stati
movimentati nel secondo interporto in classifica italiana.
Per dare un dato comprensibile basta dividere 700.000 container con i 300 i giorni
lavorativi dell’anno per avere un numero - 2.333 - che corrisponde al numero di
camion che ogni giorno, grazie all’interporto di Verona, vengono trasferiti dalla
strada sulla ferrovia con evidenti benefici in termini ambientali.
Ruolo della logistica
Occorre poi evidenziare come le piattaforme logistiche dell’interporto siano occupate
al 95% da primari operatori di logistica internazionali, questo a testimonianza sia
della posizione strategica dell’interporto, sia del grado di qualità dei servizi che
vengono offerti dall’interporto alle aziende insediate.
Si è puntato anche nel 2013 al contenimento e alla razionalizzazione dei costi
immobiliari e dei servizi offerti dal Consorzio ZAI e dalla Quadrante Servizi (società
controllata da ZAI e fornitrice appunto dei servizi interportuali) a favore delle aziende
insediate nell’interporto che si sono tradotti in benefici economici per le stesse pari a
complessivi 400.000 euro.
L’attuale livello delle infrastrutture nell’Interporto Quadrante Europa necessita, a
fronte delle esigenze delle imprese, di un ulteriore sviluppo delle strutture operative e
logistiche per soddisfare appunto le richieste di insediamento di attività di logistica
integrata e ferroviarie.
Tre interventi importanti
Nel 2013 il Consorzio ZAI pertanto, oltre alle normali attività legate alle manutenzioni
delle infrastrutture esistenti per circa 1 milione di euro, ha visto tre
interventi.
Nell’ambito delle infrastrutture viarie si è completato il cantiere per la realizzazione
della viabilità della nuova area logistica denominata “comparto P".
Per quanto concerne le infrastrutture logistiche sono iniziati i lavori di
ristrutturazione di una piattaforma logistica di 8.000 mq in uso a una importante
società di logistica internazionale che potenzierà così gli spazi direzionali e raddoppierà
le bocche di carico.
L’intervento si è concluso nel 2014.
Si è infine proceduto nell’intervento di riqualificazione della palazzina direzionale in
affitto all’Agenzia delle Dogane di Verona.
L’investimento complessivo di questi tre interventi è stato pari a circa 4 milioni di
euro.
Guardando ai porti
Un altro obiettivo che QE si sta ponendo è quello di potenziare i collegamenti
ferroviari coi porti italiani.
La geografia dei traffici intercontinentali sta subendo dei cambiamenti radicali; la rotta
globale prevalente è quella da e verso l’Oriente, attraverso il Canale di Suez, che si
somma all’aumento dei traffici alimentari derivanti dalla crescita dei paesi sulla costa
meridionale del Mediterraneo.
Attualmente l’Europa continua ad essere “alimentata" principalmente attraverso i porti
del Northern Range che assorbono il 60% del traffico.
Si stima che il 40% delle merci destinate o prodotte dal mercato italiano passi per porti
stranieri.
Ciò che, secondo QE, serve è molto semplice ma allo stesso tempo una grande sfida
per il futuro: serve un’efficace collegamento tra corridoi terrestri e corridoi marittimi.
Per questi motivi si è rivolto all’Autorità Portuale di Venezia, Chioggia e quella di
Ravenna oltre che a operatori marittimi che operano su Genova, La Spezia e Livorno.
Nuove aree
E’ inoltre proseguita anche nel 2013 l’attività di acquisizione di aree in zona
Marangona per circa una spesa pari ad 1,4 milioni di euro.
Investire in momenti di crisi profonda dell’economia cifre di questo tipo non si pensa
possa prefigurare una forma di immobilismo.
Risulta abbastanza chiaro che nel momento in cui in Marangona si dovessero insediare
nuove aziende, partirebbe il volano necessario a far procedere in modo spedito le
acquisizioni.
Le difficoltà di sviluppo della Marangona stanno anche nella concorrenza di altre aree
industriali similari, pure nella stessa provincia di Verona; ciò impone l’innalzamento degli
standard dei servizi offerti, oltre a un raccordo più stretto con gli
operatori già insediati nelle aree industriali di competenza del Consorzio Zai.
I dati di dettaglio del bilancio 2013 sono quindi evidenziati nel bilancio sociale che il
Consorzio ZAI ha pubblicato sul proprio sito web dove potrà essere liberamente
scaricabile.
Un occhio al sociale
Con la pubblicazione del Bilancio Sociale si è scelta la strada della trasparenza e
dell’attenzione al sociale.
Non solo l’esigenza di caratterizzare l'attività svolta dall'ente con eccellenza nell’ambito
del sociale e della responsabilità sociale, ma anche l'attenzione alla
responsabilizzazione collettiva, ha portato a valutare con dovuto anticipo l’impatto
delle positive correlazioni tra indicatori di performance sociale e i caratteristici
indicatori di efficienza economica e finanziaria.
Essendo stato il primo consorzio industriale ed ente pubblico ad ottenere la
certificazione SA 8000 sulla responsabilità sociale, è stata logica conseguenza di una
filosofia aziendale che ha spinto l'ente a dotarsi dello strumento del Bilancio Sociale.
Infatti la responsabilità sociale è una delle componenti fondamentali della mission ZAI e
i risultati economici e patrimoniali del Consorzio, come illustrati dal bilancio sociale,
confermano una consolidata stabilità.
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