06/07/2012

Successo del Forum Food&Beverage organizzato da Assologistica, Federalimentare e Federvini

“Ci rivediamo a settembre, per dare corpo al dibattito fin qui realizzato, creando per la filiera del food & beverage un canale privilegiato per l’esportazione da e per la Russia, con il contributo di Federalimentare, Federvini e delle Dogane russe e italiane". Così il vicepresidente di Assologistica Damaso Zanardo ha sottolineato la necessità di costruire un percorso virtuoso che supporti realmente le aziende italiane che intendono esportare all’estero. “Diventa necessario lavorare sulla filiera – continua Zanardo -, affinché ciascun soggetto coinvolto possa conoscere, e quindi attuare al meglio, i diversi passaggi di esportazione-importazione del prodotto. Un’esigenza sottolineata più e più volte da imprenditori e produttori del nostro Paese". La riflessione di Zanardo arriva alla conclusione dell’evento che si è tenuto a Verona, al Palazzo della Gran Guardia, il “Business-Forum Food & Beverage, analisi e strategie per gli scambi Italia - Russia". Al tavolo dei lavori numerosi rappresentanti di Assologistica, di Federalimentare, Federvini, delle Dogane italiane e russe, dell’agenzia di logistica Rosteck e delle istituzioni. Un evento che ha tracciato la strada, con l’obiettivo di creare per davvero una più profonda aggregazione tra produttori, di dar vita a delegazioni capaci di valorizzare i prodotti agroalimentari italiani in particolare in questi Paesi emergenti dell’economia mondiale, di cui la Russia è certamente capofila. “E’ necessario fare gioco di squadra". Ha detto Zanardo a Verona, evidenziando come “l’iniziativa si colloca all’interno di numerose altre, tese a favorire lo sviluppo dell’intera società civile e a sostenere i nostri produttori. Indiscutibilmente necessario si rende, a tal fine, il Piano della Logistica e la costruzione di quelle infrastrutture ritenute ormai da tutti essenziali. Le domande cui tentiamo di dare risposte e per le quali intendiamo, a partire da oggi, trovare soluzioni e strategie, sono diverse: perché non pensare di agevolare esportazioni per cui i tempi siano regolari e i costi inferiori? Perché non realizzare una situazione intermodale ferro-gomma che faciliti lo scambio dei nostri prodotti?" Durante il convegno, Luigi Pelliccia, responsabile ufficio studi di Federalimentare, ha poi riportato e commentato i dati dell’export italiano in Russia del settore food & beverage, aumentato tra il 2000 e il 2011 del +554%. Analizzando problematiche e potenzialità, ha sottolineato come “la Russia rappresenti senza dubbio uno dei mercati cui l’industria agroalimentare italiana guarda con più attenzione. Esso, infatti, è all’undicesimo posto tra gli sbocchi dell’export della nostra economia e mostra tassi di crescita a due cifre dei consumi interni". Per il presidente di Federvini, Lamberto Vallarino Gancia, molti sono i “disagi legati al sistema, più volte modificato, di rilascio delle licenze di importazione: estenuanti iter burocratici per il loro rilascio o il loro rinnovo, che hanno in molti casi rallentato le operazioni di export determinando oneri di sosta assai importanti. Stesse difficoltà con i contrassegni, già modificati nel tempo e destinati ad essere trasformati, come previsto dalla nuova legislazione, dal prossimo 1 gennaio 2013 senza misure transitorie che garantiscano il normale esaurimento delle confezioni già esistenti. Dal 1 luglio, inoltre, potrebbe essere modificata la classificazione di moltissimi dei nostri prodotti (vini aromatizzati, spumanti, ecc…). Ma lo scorso anno i migliori risultati per il settore del vino sono venuti proprio dall'export. E’ perciò molto importante discutere il tema in modo sistematico. Perché se è vero che in questo momento di crisi un’azienda, per sopravvivere, ha bisogno di portare il fatturato estero al 40%, è pur vero che bisogna facilitare questo risultato in ogni modo". L’appuntamento, dunque, è a settembre.
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