16/03/2012

Pallet usati più sicuri, se certificati

La globalizzazione dei mercati ha portato all'intensificarsi degli scambi commerciali fra i vari Paesi. Talvolta il materiale da imballaggio in legno grezzo non lavorato ha rappresentato un canale di introduzione e diffusione degli organismi nocivi che secondo la FAO rappresentano una minaccia non trascurabile per il patrimonio forestale. Si è reso quindi necessario diminuire il rischio di possibili infestazioni introducendo le misure fitosanitarie per evitare possibili impatti economici e ambientali sul patrimonio forestale mondiale e favorire il libero commercio mondiale, in quanto il materiale da imballaggio in legno, sotto forma di pallet, casse, gabbie o materiale di stivaggio, è utilizzato nel 80% circa di tutte le spedizioni transnazionali. Il trattamento prima della spedizione è conforme alla misura fitosanitaria individuata dall'IPPC ed è la base su cui si fonda lo standard internazionale ISPM 15. Questo standard prevede che gli imballaggi di legno grezzo debbano essere trattati  termicamente (trattamento termico che ha la sigla “HT") e, successivamente, certificati con il marchio IPPC/FAO. In Italia il marchio IPPC/FAO va aggiunto al logo del soggetto gestore  “FITOK". Questo marchio deve essere controllato attraverso un sistema di certificazione delle imprese della filiera degli imballaggi di legno e dei trattamenti. L’introduzione a livello mondiale, Italia compresa, delle regole sui pallet usati a  marchio IPPC/FAO comprese nello standard ISPM 15 del 2009, genererà un cambiamento nei livelli professionali delle imprese operanti nel campo della riparazione e commercializzazione degli imballaggi usati. Siamo agli inizi di una nuova era professionale, che vedrà un numero sempre maggiore di operatori coinvolti con queste nuove regole di selezione e riparazione definite dall’ISPM 15 del 2009. Per la prima volta dal 2002, grazie all’ultima revisione del 2009 e all’ultimissima del marzo 2011, lo standard ISPM 15 introduce il concetto che se un imballaggio di legno usato a marchio IPPC/FAO è integro e non ha subito alterazioni di altra natura non deve essere posto a nuovo trattamento ISPM 15. Nella regolamentazione italiana il riuso dell'imballaggio usato ha come presupposto la rintracciabilità dei pallet e dell'operatore che ha svolto la selezione e/o riparazione. Se lo stesso pallet è destinato al mercato internazionale, la rintracciabilità dovrà essere più dettagliata tramite l'applicazione di un'etichetta sul pallet stesso. Resta sempre valido che nel caso la selezione porti a evidenti non conformità fitosanitarie, il pallet di legno a marchio IPPC/FAO deve essere smarchiato. Se, dopo l'operazione di smarchiatura, lo stesso pallet è destinato al mercato internazionale, questo deve essere ritrattato in conformità all’ISPM 15, in Italia secondo le prescrizioni del regolamento FITOK.
Conlegno dal 2005 è riconosciuto dal ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali con decreto ministeriale n. 175 del 29 luglio 2005 per la gestione delle tematiche fitosanitarie legate all'imballaggio di legno e la gestione di tutte le procedure per ottenere la piena rispondenza del regolamento FITOK e operare con materiale conforme all’ISPM 15. Le novità introdotte sono importanti e significative, il coordinamento e il controllo delle nuove figure professionali coinvolte sarà garantito da Conlegno attraverso un processo graduale di informazione e formazione. Il “Manuale pratico ISPM 15 per le imprese di riparazione. Linee guida per la selezione e riparazione di pallet riutilizzabili in conformità all’ISPM 15" è il primo contributo a livello nazionale e internazionale in merito a questo argomento.

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