04/10/2022

Nuovo deposito doganale e Iva ad Agrate Brianza

Metaverso è un termine che sta entrando nel nostro linguaggio in modalità sempre più prorompente. L’approccio al suo significato globale, abbastanza recente, la dobbiamo al geniale fondatore di Facebook Mark Zuckerberg, che ne ha addirittura fatto - in senso altamente lungimirante - quasi un suo marchio. In verità il termine risale invece a ben 30 anni fa e all’idea che ebbe Neal Stephenson quando, appunto nel 1992, lo descrisse nel suo libro “Snow Crash"come significato di una realtà condivisa dall’allora quasi neonato internet, e lo fece in questi termini: “Una sorta di realtà condivisa attraverso la rete, dove si è rappresentati in tre dimensioni attraverso un personale avatar", cioè la proiezione di noi stessi nel virtuale.

 

Sembra molto complesso, ma in realtà non lo è: si tratta semplicemente di “adattare" persone e imprese ad una società in sempre costante trasformazione. E sul metaverso stanno puntando sempre più aziende, e fra le prime del settore logistico sono da annoverare C-Trade e Overy, realtà molto attente ai cambiamenti in atto, fino ad essere considerate leader nell’ambito della consulenza doganale italiana nell’affiancare le aziende-clienti nell'intero processo doganale: dalle scelte strategiche di business legate all'internazionalizzazione delle merci alla parte più operativa, di messa a terra della pianificazione strategica. L’idea innovativa e vincente abbracciata dalla società è stata quella di mettersi ‘al servizio’ delle aziende nel ruolo di interlocutore unico per risolvere tutte le problematiche connesse al flusso doganale, in pratica sostituendo nella funzione studi legali, fiscali e spedizionieri tanto che ora è possibile farlo con un solo partner strategico, risparmiando così in termini di tempo e di spesa. In pratica, i doveri doganali si sono così trasformati in problema da risolvere a vera e propria opportunità di business.

 

Il cammino intrapreso in ‘senso metaverso’ è stato recentemente illustrato dal board dell’azienda di Agrate Brianza in concomitanza con l’inaugurazione del nuovo magazzino dedicato al deposito doganale e a quello Iva, lo stoccaggio, il picking and packing e la consegna dell’ultimo miglio. L’appuntamento si è rivelato l’occasione perfetta per un momento di formazione e confronto sul tema Semplicità & sostenibilità: il metaverso tra dogana e logistica, un momento di approfondimento sviluppato alla presenza di operatori aziendali, clienti, addetti ai lavori ed esponenti della stampa di settore che ha potuto anche contare sul supporto di Camillo Zana, co-fondatore di ESG Portal.


 

Da sinistra Lucia Iannuzzi, Camillo Zana e Paolo Massari


Nel particolare, come ha voluto sottolineare Paolo Massari, che è stato nel 2015 uno dei fondatori di C-Trade: «Nonostante ciò che più comunemente si pensi, la dogana cambia assecondando i tempi. Oltre alla reingegnerizzazione dei flussi e a una dogana unionale, con il programma Dogana 2040 il legislatore si prepara a una transizione digitale ed economica volte ad accogliere la sfida della sostenibilità e del metaverso». E come ha poi voluto rimarcare l’altra fondatrice Lucia Iannuzzi, «Il metaverso, in quanto realtà ‘altra’ riguarda tutti i settori, non di meno quello dello scambio di merci e servizi. Grazie al suo impiego si possono presentare ai clienti prodotti e servizi e consentire a questi di venire a conoscenza prima di possibili rischi o complicazioni. Dunque, il metataverso rappresenta il prossimo e naturale approdo delle aziende che vogliano fare strategia, ovvero porre l’elemento dogana nelle loro scelte di business per prevenire i rischi e fare saving».

 

Ed è su queste basi che Camillo Zana si è rivolto alle aziende spiegando come un’impresa oggi sia chiamata a riorientare i propri flussi di capitale verso investimenti sostenibili, con un impatto non solo ambientale ma anche attento al sociale e alla governance. Proprio a causa delle emissioni dei mezzi di trasporto, riorganizzare la logistica diventa necessario, ma anche rivedere l’intera supply chain in un’ottica ESG (che è acronimo di ‘Environmental Social Governance’, ndr) - sarà sempre più importante, e qui l’invito pressante  agli operatori del settore: «Iniziate ad orientarvi in questo senso perché questo è il futuro e prima o poi ci farete i conti».

 

Questo, in pratica, il motivo per cui una ‘buona cultura doganale’ intesa come approccio strategico all’import, all’export e alla logistica, può rivelarsi un alleato fondamentale per semplificare, ridurre i rischi e salva(guarda)re l’attività da svolgere anche risparmiando in tempo e denaro.


Tiziano Marelli



Lucia Iannuzzi e Paolo Massari, fondatori di CTade e Overy

Share :