La decima conferenza annuale CSCMP Italia, dopo le edizioni di Padova e di Torino, è rientrata a Milano, ottenendo il patrocinio dalla Regione Lombardia e con la partnership anche di Assologistica. Quattro sale in parallelo, 70 e più relatori, italiani e internazionali, 30 tavole rotonde, oltre 600 partecipanti: questi i numeri chiave della conferenza.
Il titolo è sempre “Supply Chain Edge”: per dibattere e approfondire, di anno in anno, le soluzioni all’avanguardia e i progetti in corso al fine di rendere le supply chain end-to-end sempre più moderne, efficaci ed efficienti. Anche se il modo di dire “End-to-End” è sempre più anacronistico, perché le filiere si diramano e si allungano “senza fine”, coinvolgendo a monte i fornitori di primo livello (e i loro fornitori di secondo e terzo livello … e oltre), mentre a valle si aggiungono i clienti B2B e B2C con la multicanalità che si dirama in flussi capillari non sempre facili da tracciare e monitorare.
Inoltre, se i confini della supply chain si sfumano a monte e a valle, anche le sue componenti fisiche e gestionali si moltiplicano e si specializzano con innovazioni e tecnologie sempre in evoluzione progressiva: magazzini automatici, robot, trasporti intermodali, processi integrati (interfunzionali e interaziendali), ottimizzati con AI e inspirati dai principi (ormai, quasi obblighi) della sostenibilità e dell’economia circolare che la normativa internazionale sta estendendo ai fornitori, ai clienti e anche ai terzisti e, quindi, agli operatori logistici che operano per delega delle aziende mandanti.
Per coprire le numerose componenti della supply chain, la conferenza è stata organizzata in quattro sale tematiche, specializzate e tra loro collegate:
(1) Plenaria: per la visione delle evoluzioni d’assieme delle problematiche e delle soluzioni.
(2) Digital Supply Chain & AI: per dibattere su casi reali dei processi chiave di gestione e controllo della supply chain, sempre più digitalizzati e supportati da applicazioni riconducibili alla AI
(3) Supply Chain Management, Leadership e Competenze: il Fattore Umano come chiave del successo: con tavole rotonde sulla gestione della componente umana, essenziale nel SC Management, e sullo sviluppo dei talenti capaci di guidare le scelte dei team a tutti i livelli e sui diversi orizzonti gestionali, dalle strategie alle operazioni quotidiane e alle decisioni istantanee, perché la resilienza deve agire a tutti i livelli e in qualsiasi momento
(4) Innovare il Supply Chain Management: Esperienze e Metodi in Sostenibilità, Acquisti, Rischi e Finanza: in un mondo sempre più VUCA, le performance della supply chain dipendono sempre più dalla catena di fornitura a monte con gli impatti su sostenibilità e finanza. Aziende tra le quali ABB, Enel, Eni, ed Erg, hanno presentato le loro esperienze in sostenibilità, decarbonizzazione, economia circolare, spesso in partnership tra clienti e fornitori
ALCUNI INTERVENTI
Claudia Maria Terzi, Assessore alle Infrastrutture e Opere Pubbliche della Regione Lombardia: nel suo intervento “La Logistica come leva dello sviluppo industriale per la Lombardia”, ha evidenziato sia le dimensioni del sistema logistico-produttivo regionale (28.000 imprese e il 35% dei magazzini italiani, con un indotto di 35 Mld €, pari al 2% del Pil) sia il ruolo, nel sistema internazionale, della Lombardia attraversata da 3 corridoi europei e dove si sovrappongono gli stati generali del N-O e N-E. Da qui la necessità della pianificazione territoriale, per bilanciare le esigenze di nuovi sviluppi con il consumo del territorio e con l’inquinamento, e per individuare le aree più idonee per nuovi insediamenti, destinando i finanziamenti pubblici non su incentivi a perdere, bensì sulle transizioni in atto e sulle attività produttive.
Tra gli speaker internazionali Bart De Munyck, Senior Advisor e past VP Research Gartner, “Supply Chain Effectiveness and Cost Reduction: Orchestrating all Players. The Importance of Unified Supply Chain Platforms and Standardization of Data to Advance Supply Chains”, evidenzia l’importanza delle piattaforme di big data standard e integrati per sincronizzare i programmi di tutti gli attori per la massima efficacia nella supply chain.
Giovanni Leonida, Logistico e President Dental Four, che ha presenta il suo ultimo libro “Elogio della dittatura - in Logistica” raccontando le sue molteplici esperienze e spiegando quando (come Supply Chain Manager) è stato o un leader o un dittatore (anche se illuminato): è comunque necessario formare una squadra sincronizzata, consapevole, decentrando le decisioni quando possibile. A seconda delle situazioni e della trasparenza delle altre funzioni il SC Manager può essere un direttore d’orchestra oppure un pilota di F1 che, pur sommerso da milioni di dati e pur interconnesso con tutti gli strateghi ai box, è pur sempre lui a decidere in una frazione di secondo il momento giusto per tentare un sorpasso.
Il fattore umano è anche la base del successo della Pianificazione. La discussione “S&OP, IBP e Decision Centric Planning, a che punto siamo?” fra Luigi D’Alonzo (Supply Chain & Operations Lead for Italy, Central Europe and Greece, Accenture), Federico Baiocco (VP Supply Chain, IVECO), Marco Porzio (Supply Chain & Operations Director, Nestlé), Mauro Adorno (Vice President Global Alliances, ToolsGroup) e Igino Colella (President, CSCMP Italy RT) ha toccato sia le necessità di pianificazione nell’attuale contesto VUCA, sia le leve per portarlo al successo, con molti casi ed esempi esaminati. Anche Alessandro Furnò, nel raccontare come Stellantis ha reso operativa in meno di sei mesi una nuova supply chain per Leapmotor International, ha portato casi e aneddoti a riguardo.
Nella successiva Tavola Rotonda “Tra Produzione, Marketing e SCM: Conflitto o Collaborazione nella Gestione del Ciclo del Prodotto E2E” con Paolo Zazzi (già Global Customer MKT Manager, Barilla) e Pietro Pedone, Leonida mette in luce che spesso, come supply chain manager, ha dovuto imporsi con il Commerciale per avere le previsioni di vendita (o ha dovuto crearsele lui stesso), mentre Zazzi ha sottolineato che sono le esigenze sia del consumatore finale sia del cliente-retailer, a pilotare dalla “end-finale” il disegno “iniziale” del prodotto e dei suoi imballaggi.
Paolo Guidi, Amministratore Delegato, CMA-CGM Italy, ha illustrato “La sfida del Trasporto Intermodale: innovazione e sostenibilità” con le azioni che il colosso mondiale del trasporto sta mettendo in atto per raggiungere l’obiettivo di Emissione Zero nel 2050. In particolare, già nel 2025 Ceva Logistics punta a 1.450 camion e furgoni elettrici e anche al 100% di energia rinnovabile per i siti logistici. Nel trasporto intercontinentale CMA-CGM per il 2028 avrà 131 navi che usano energia a basso contenuto di carbonio (es. GNL) e nuovi Airbus cargo con risparmio energetico del 20%. L’innovazione va oltre l’acquisizione di mezzi più attenti all’ambiente e coinvolge i clienti stessi dell’operatore logistico con iniziative del tipo ACT+ (per misurare insieme le emissioni, ridurle per la maggior parte, compensare le quote rimanenti) e ECN Transport (realizzando insieme soluzioni European Container Network, con servizi door-to-door di trasporto intermodale, in Italia e in Europa). Un caso di successo è la partnership globale con Samsung per l’intermodalità di container 40’HC con un impatto significativo sulla riduzione di CO2: 274 tons risparmiate nel FY2024, che fanno parte delle circa 9.000 tons salvate da CMA CGM Italy nel nostro paese".
ASSEGNATI TRE CSCMP ITALY AWARD 2024
Come ogni anno sono stati assegnati tre premi a professionisti che si sono distinti nel SC Management:
Giuseppe Boschi “Supply Chain Hall of Fame”: per i risultati raggiunti durante tutta la vita nell’aver migliorato il contesto dell’intero settore professionale
Alessandro Furnò “Distinguished Service Award”: come riconoscimento dei significativi contributi, coerenti per tutta la sua carriera, allo sviluppo delle discipline della Logistica e del Supply Chain Management in Stellantis
Salvatore RAELI “Young Professional Emerging Leader Award”: come leader emergente per i suoi iniziali, ma sostanziali contributi al Supply Chain Management ed al settore della Logistica nella sua azienda (Poste Logistics)
COSA PORTIAMO A CASA
Proviamo a sintetizzare per punti:
* Automazione e AI proseguono il loro sviluppo per supply chain sempre più competitivi
* Big data unificati consentono ottimizzazioni e sincronizzazione dell’intera supply chain
* Sostenibilità ed economia circolare richiedono contributi da tutti gli attori della filiera
* Gli operatori logistici leader diventano promotori trainanti di efficienza e sostenibilità
* ...passando da “terzisti” della logistica a “protagonisti e registi” di supply chain globali
* L’integrazione della supply chain si basa sul ruolo centrale del supply chain manager
* … che, se serve, è un dittatore, anche se deve avere reattività e istinto da pilota di F1
SAVE THE DATE: VERONA, 19-20 GIUGNO 2025!
Tra i prossimi appuntamenti è stata annunciata la prossima Conferenza europea che si terrà in due giornate presso l’Università di Verona, per condividere i casi d’eccellenza, europei e internazionali (presentati dagli stessi protagonisti di aziende leader) e le tendenze disegnate da ricercatori del mondo accademico internazionale.
CSCMP
Fondato nel 1963, il Council of Supply Chain Management Professionals conta oltre diecimila membri individuali associati, 80 roundtable (sezioni locali) in tutto il mondo, che sono in collegamento con circa 120.000 professionisti della supply chain. La mission è sintetizzata nelle parole chiave: “connettere, formare, sviluppare”. In pratica è una community di professionisti (manager, consulenti, professori) interconnessa, con una rete di roundtable locali, che organizzano eventi locali o internazionali, permettendo lo scambio continuo di novità, soluzioni, esperienze, ricerche e molto altro. La Italy Roundtable è attiva dal 2015, con sede a Milano. Per quanto riguarda la mission “formare” la CSCMP Academy organizza corsi a tutti i livelli, fino al master SCPro, già erogato anche in Italia, e insieme a business school, per chi desidera essere riconosciuto come professionista nel SCM, con la certificazione internazionale CSCMP. Quindi connettere e formare per sviluppare nuove abilità e possibilità di crescita per il singolo professionista come per la comunità in cui opera.
Articolo a cura di Pietro Pedone