14/10/2013
Il Nord Est (e il Veneto in particolare) si deve proporre agli operatori logistici globali come una unica macro area in grado di offrire una molteplicità di servizi e soluzioni alle loro esigenze. E' l'invito che Confetra Nord Est fa a interporti, porti e aree logistiche della regione, con l'obiettivo di attrarre una quota maggiore dei traffici provenienti dall'estero sia esso l'Asia che altre aree geografiche come i paesi dell'Africa Settentrionale o del Sud America. Oggi molte delle merci destinate all'Italia o alla Baviera sono sbarcate e lavorate nei porti del Nord Europa nonostante essi siano molto più lontani dall'area di destinazione finale dei prodotti. Una situazione dovuta anche alla minore efficienza dei porti italiani, che però comincia concretamente a cambiare. “Grazie al lavoro congiunto di Confetra Nord Est, Regione Veneto e Autorità portuale di Venezia e interporti- spiega Paolo Salvaro, presidente dell’associazione interregionale che raggruppa le imprese di spedizioni di deposito e della logistica - l'Agenzia delle Dogane ha avviato a Venezia la sperimentazione dello Sportello Unico Doganale e del pagamento dei diritti doganali con l'home banking. Entrambe le modalità saranno estese a tutti gli operatori a breve, mentre stiamo lavorando per attivare entro poco tempo anche il pre clearing, lo sdoganamento cioè dei container per via telematica, durante la navigazione".
Il risultato è una maggiore efficienza e velocità delle attività di import ed export delle merci che rende più competitivi i nostri porti. Il prossimo passo sarà la creazione dei cosiddetti “corridoi doganali" che permetteranno di compiere le operazioni in una qualsiasi delle infrastrutture logistiche della regione.
“Abbiamo qui due dei principali interporti d'Italia, Padova e Verona, strutture che assieme a Bologna valgono il 70% dell'intermodalità di tutta Italia- spiega Salvaro - bisogna che ragioniamo assieme per creare un “Sistema Veneto" che assieme ai porti possa essere un interlocutore valido per gli operatori globali. Non ha senso farsi concorrenza per acquisire qualche migliaio di container o casse mobili. Noi crediamo che, pur nella legittima autonomia operativa di ognuno, sia il momento di mettere da parte gelosie e campanilismi e pensare a una collaborazione commerciale per creare una macro area da proporre come Sistema Veneto al mercato. Un’alleanza tra tutte le strutture che operano in Veneto che abbia l'obiettivo di attrarre nuovi traffici a beneficio di tutti. Un recente studio ha evidenziato come l'inefficienza del sistema, abbinata alla concorrenza anche solo dei porti sloveni e croati, faccia perdere al “Sistema Veneto" della logistica quasi 2 milioni di teu, cioè, per capirci meglio, di container. Recuperarne anche solo la metà sarebbe un risultato straordinario per tutti. Le capacità sia tecniche che logistiche per accogliere e lavorare le merci stivate in questo milione di teu in più ci sono tutte: spazi, gru, magazzini, agenzie doganali e spedizionieri. Bisogna fare uno sforzo per metterle a sistema. Noi come Confetra Nord Est vogliamo provare a costruire questa rete di collaborazione e invitiamo tutti alla collaborazione".
Intanto i dati che gli operatori hanno raccolto in questi ultimi mesi confermano le analisi sullo stato dell'economia italiana. L'export è in crescita sia negli interporti di Padova e Verona che nei porti di Venezia e Trieste, mentre continua lo stallo dell'import dovuto alla crisi dei consumi interni. Padova in particolare segnala una crescita dei container in esportazione attorno al 10% su base annua, mentre Trieste si è attrezzata per accogliere maxi navi in grado di trasportare fino a 8000 teu.
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